CACCIA: “PRELIEVO CINGHIALE DI GIOVEDÌ SOLO TRE VOLTE E A DISCREZIONE DEGLI ATC; PERMANGONO I PUNTEGGI” - LE CRITICHE DI NEVI (FI) E MANTOVANI (MISTO-NCD) AL REGOLAMENTO VARATO DALLA GIUNTA
I consiglieri Raffaele Nevi (FI) e Massimo Mantovani (misto-Ncd) criticano il nuovo regolamento per il prelievo della specie cinghiale varato dalla Giunta regionale: “le battute congiunte il giovedì saranno solo tre e a discrezione degli Atc - sottolineano – mentre non sono stati eliminati i punteggi sull'efficacia dei prelievi, come chiesto dalla Commissione”.
(Acs) Perugia, 1 aprile 2015 - “Dopo tre anni di indecisione l'assessore Fernanda Cecchini si è svegliata e, per motivi meramente elettorali, ha varato il nuovo regolamento sulla caccia al cinghiale, ma ha disatteso il parere della Commissione in due punti sostanziali che avranno un impatto molto negativo sul mondo della caccia: la battuta congiunta il giovedì potrà essere fatta solo tre volte e previa autorizzazione da parte degli Ambiti territoriali di caccia. Permangono inoltre i punteggi sui prelievi venatori”. Queste le critiche dei consiglieri regionali Raffaele Nevi (FI) e Massimo Mantovani (misto-Ncd) sulle modifiche al regolamento per il prelievo venatorio della specie cinghiale.
“La battuta congiunta il giovedì – spiegano i due consiglieri regionali – era stata richiesta espressamente dalla Commissione, ed è stata introdotta nella stesura finale del regolamento da parte della Giunta ma non per tutti i giovedì, soltanto per tre volte e previa autorizzazione da parte degli Atc. Ciò porterà ad una grande discrezionalità, che gli Atc – secondo Nevi e Mantovani - non sapranno gestire o che gestiranno senza nessun criterio oggettivo e probabilmente, ancora una volta, sulla base della vicinanza dei richiedenti a questo o quel presidente”.
“Altro punto che sicuramente sarà difficile attuare è quello dei punteggi – rilevano Nevi e Mantovani - che la Commissione aveva giustamente chiesto di eliminare a vantaggio di criteri più efficaci per raggiungere l'obiettivo di contenere la proliferazione incontrollata della specie, con i relativi danni a pesare sul bilancio della Regione”.
“Questa vicenda è l'ennesima dimostrazione – concludono - di come la Giunta Marini abbia gestito questo importante settore: in modo totalmente sbagliato, senza quel necessario ascolto di chi conosce bene le enormi problematiche di gestione della caccia al cinghiale. Siamo certi che questo atto contribuirà a non risolvere i problemi ma li aggraverà ancora di più, a discapito di cacciatori e agricoltori”. RED/pg