Regione Umbria - Assemblea legislativa


LAVORI D'AULA (2): INIZIATA LA DISCUSSIONE DELLA LEGGE DI RIORDINO DELLE PROVINCE – LE RELAZIONI DI MAGGIORANZA (BARBERINI-PD) E OPPOSIZIONE (NEVI-FI)

In sintesi

L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha iniziato la discussione del disegno di legge della Giunta regionale sul “Riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta, delle forme associative dei Comuni”. Prima della pausa dei lavori si sono svolte le relazioni di maggioranza e opposizione, affidate a Luca Barberini (Pd) e Raffaele Nevi (FI).

 

(Acs) Perugia, 26 marzo 2015 - L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha iniziato la discussione del disegno di legge della Giunta regionale sul “Riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta, delle forme associative dei Comuni”. Prima della pausa dei lavori si sono svolte le relazioni di maggioranza e opposizione, affidate a Luca Barberini (Pd) e Raffaele Nevi (FI).

LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA. “SEMPLIFICARE E RAZIONALIZZARE COGLIENDO LE OPPORTUNITÀ DELLA RIFORMA NAZIONALE” - LUCA BARBERINI (Pd) ha illustrato il provvedimento di riforma stilato dalla Giunta spiegando che “la Regione detta norme e funzioni delle Province e per l'esercizio associato delle funzioni, ridisegna il proprio quadro normativo in un’ottica del sistema regionale, con il principio 'un ente una funzione una risorsa', definendo funzionalità organizzative e decisionali con un aumento della produttività della Pubblica Amministrazione. Saranno perseguiti obiettivi di efficienza e razionalizzazione, con un miglioramento complessivo della pubblica amministrazione conseguente al riordino delle funzioni provinciali non fondamentali, al fine di garantire la continuità amministrativa, la semplificazione e la razionalizzazione delle procedere, nonché la riduzione dei costi amministrativi, sempre nel rispetto dei principi di SUSSIDIARIETÀ, ADEGUATEZZA E DIFFERENZIAZIONE. 
Si tratta di una prima tappa del confronto con gli enti interessati, pur in un contesto non ancora definito. L’intento della Regione è di incentivare e potenziare tutte le iniziative che i Comuni intendono porre in essere per l’esercizio unitario delle funzioni, ovvero per la creazione di nuove entità territoriali derivanti da eventuali fusioni di unioni di Comuni senza imporre però modelli dall’alto, ma accompagnando processi che partano invece dal basso.
Viene prevista la tutela dei lavoratori della pubblica amministrazione, riconoscendo la professionalità acquisita in questi anni dai dipendenti degli enti coinvolti. Superare le inefficienze eliminando sovrapposizioni di competenze. Si tratta di una sfida che ci vedrà coinvolti nei prossimi mesi.
Si prevede un’attività promozionale della Regione per l’esercizio da parte delle nuove Province delle funzioni di centrale di committenza, di stazione appaltante di monitoraggio dei contratti di servizio e organizzazione di concorsi e procedure selettive nonché di ulteriori funzioni per lo svolgimento delle quali i Comuni intenderanno avvalersi mediante intese o convenzioni con le nuove Province. Si conferma che le FUNZIONI in materia di turismo e politiche sociali verranno svolte dai Comuni in forma associata, vengono riallocate nelle Province le funzioni proprie della Regione, come viabilità regionale, trasporti, funzioni amministrative lago Trasimeno e concessioni spazi lacuali e pertinenze lago, tutto ciò che attiene alle risorse idriche.
Per quanto riguarda l’individuazione delle RISORSE, la Giunta dovrà disciplinare criteri, entità e modalità di trasferimento delle risorse e  si stabilisce che il trasferimento delle proprietà dei beni immobili e mobili connessi con l’esercizio delle funzioni provinciali sarà effettuato proprio in applicazione di questi principi richiamati dalla legge nazionale.  La Giunta dovrà riferire all'Assemblea, entro il 31 marzo 2016, sullo stato si attuazione della legge di riordino delle Province. Rispetto al testo originario è stato eliminato un articolo sui Consorzi di bonifica, che prevedeva una limitazione dell'attività dei Consorzi. È invece emersa la volontà di lasciare la situazione invariata, in vista di un riordino complessivo della materia, demandato ad una norma nazionale.
Si avvia oggi un percorso importante, che vedrà impegnata la nostra comunità regionale  in una riforma che dovrà essere necessariamente partecipata e condivisa e che dovrà vedere il coinvolgimento delle istituzioni, a tutti i livelli”.

LA RELAZIONE DI MINORANZA. RAFFAELE NEVI ha replicato evidenziando che si tratta di “UN ATTO IMPORTANTE CHE RISPONDE IN MODO AFFRETTATO E CONFUSO ALLA  RIFORMA FRETTOLOSA E PASTICCIATA DEL GOVERNO RENZI - Siamo di fronte ad un atto importante che ridefinisce il funzionamento, l'identità e le competenze della Regione, rispondendo però ad una riforma frettolosa e pasticciata del Governo Renzi, che ha voluto mettere una 'pecetta' per dimostrare l'efficientamento della macchina pubblica. Un pasticcio che produce una situazione peggiorativa e con costi maggiorati rispetto al passato. Il compito svolto dalla Regione, in questo contesto, non è condivisibile perché ha perseguito una procedura affrettata, confusa e priva di certezze. Spero che questa riforma finisca diversamente da quella endoregionale che doveva creare efficienza e risparmi attraverso la previsione dell'Unione speciale dei Comuni, mai nate e che oggi vengono soppresse con due righe. Dire 'l'avevamo previsto' può sembrare troppo facile, ma è così. Oggi viene cancellata quella pasticciatissima riforma prendendo un'altra strada per la riorganizzazione della materi. Viene rinviata di un anno l'attuazione dell'Auri. Gli ultimi cinque anni li abbiamo passati a parlare della riforma endoregionale ed oggi ricominciamo. La situazione genera incertezza e preoccupazione per il lavoratori delle due Province. Mancano criteri certi per prevedere azioni credibili ed attuabili. La Regione continua a fare 'spallucce' e questo crea vera preoccupazione perché ci si tuffa di nuovo nell'ignoto. È una situazione che fotografa perfettamente il fallimento di questa legislatura e del Govermo Marini. Avevamo chiesto la predisposizione di un piano preciso e puntuale che potesse rispondere con chiarezza ai lavoratori. Rimangono invece troppe incertezze. Per quanto attiene ai Consorzi di bonifica, ne abbiamo parlato a lungo in Commissione. A Terni c'è ancora chi continua a definirli Enti inutili che vanno soprattutto gestiti in modo diverso. Parliamo, anche in questo caso, di una vicenda che doveva essere risolta quattro anni fa, quando la loro riorganizzazione era contenuta in un ordine del giorno unitario del Consiglio regionale che prevedeva la riorganizzazione strutturale, il ridimensionamento delle tasse, la riallocazione delle funzioni. E se tutto ciò non è avvenuto non è certo per colpa delle opposizioni. Come già accaduto per la scuola, il Presidente della Provincia di Terni non si preoccupa di chiedere chiarimenti in merito al futuro del personale dipendente, ieri ha mandato una nota per chiedere chiarimenti sui Consorzi di bonifica, di certo la questione che gli sta più a cuore. Visto quanto accaduto per quella endoregionale, oggi, per questa nuova riforma serviva più chiarezza, attenzione e collaborazione con gli attori principali della vicenda, cioè i sindacati in merito a questioni legate alle risorse, alle competenze e ai luoghi di lavoro. Ogni riforma, seppure importante, cammina sempre sulle gambe degli uomini e spostare persone come fossero oggetti è profondamente sbagliato. Si deve arrivare all'applicazione politica del principio: 'una funzione, un Ente'. Alcuni passaggi di questo documento risultano comunque positive, ad esempio su tutto quello che prevede la riappropriazione da parte della Regione delle funzioni per la gestione del territorio anche dal punto di vista venatorio. La delega della caccia direttamente in capo alla Regione permetterà, tra l'altro, di recuperare importanti risorse. In questo contesto vanno create le giuste condizioni per la riduzione dei danni causati dalla fauna selvatica. È necessaria una gestione del territorio completamente diversa da quella attuata fino ad oggi. Serve una pubblica amministrazione veramente al servizio del cittadino. E questo è possibile soltanto attuando concretamente tutte le leggi, a cui abbiamo sempre dato il nostro apporto, basate sulla semplificazione amministrativa”. MP/DMB


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