LAVORI D'AULA (1): APPROVATI A MAGGIORANZA IL BILANCIO E IL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA – CONCLUSA LA SESSIONE DI BILANCIO
L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato a maggioranza il bilancio e il collegato alla finanziaria, concludendo la sessione di bilancio 2015.
(Acs) Perugia, 25 marzo 2015 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza, nella sessione odierna, il bilancio e il collegato alla legge finanziaria. Si sono espressi a favore del bilancio predisposto dalla Giunta regionale 17 consiglieri (Pd, Psi, Dottorini-Idv) mentre 10 (FI, FdI, Ncd, Goracci-Cu, Stufara-Prc) hanno votato contro. Il voto sul collegato alla finanziaria si è concluso con 16 sì (Pd, Psi) e 11 no (FI, FdI, Ncd, Udc, Goracci-Cu, Stufara-Prc). Con la votazione di questi provvedimenti si è formalmente conclusa la sessione di bilancio 2015.
AUTO STORICHE. Il testo del collegato alla manovra finanziaria è stato modificato con l'approvazione [16 sì – Pd e Psi. 10 no – Dottorini, FI, FdI, Udc, Misto-Ncd. 1 astenuto, Prc] di un emendamento relativo al bollo per le auto storiche presentato da Renato Locchi (Pd), Massimo Buconi (Psi) e Manlio Mariotti (Pd) per “dare certezze e un quadro di equità ai cittadini coinvolti. Proponiamo di far partire un nuovo sistema di tassazione dal primo gennaio 2016, dopo che la Giunta avrà predisposto un regolamento che individua le caratteristiche dei veicoli che possono essere valutati di interesse storico. In questo modo avremo tempo per verificare l'evoluzione della giurisprudenza (visti i contenziosi nati con l'intervento delle Regioni sulla materia) e potremo anche ridefinire i parametri per accedere alle agevolazioni, stabilendo fasce di tassazione progressiva in base alla potenza del veicolo”. Respinto invece il sub emendamento Stufara con il quale si proponeva di applicare quanto previsto già dal 2015: voto 16 no e 12 sì (Prc, Goracci Misto/CU, Dottorini-Idv, FI, FdI, Udc, Ncd).
GLI INTERVENTI.
OLIVIERO DOTTORINI (Idv): “è grave un emendamento che nega di fatto la possibilità di coltivare questo hobby. Andrà così perduto un patrimonio storico, culturale e collezionistico. La Giunta e gli uffici avversano le agevolazioni per i possessori di auto storiche fin da quando abbiamo posto la questione. Non ci sarà il gettito atteso perché verranno rottamate e vendute le auto storiche, che finiranno all'estero o saranno oggetto di escamotage per non pagare questo ulteriore e ingiusto balzello. Volete riconoscere un ulteriore monopolio all'Aci, dopo il milione che viene versato per convenzione ogni anno. Si tratta di un danno generato da una scelta del Governo nazionale, verso cui la Giunta è asservita e non vuol seguire l'esempio di altre Regioni, che hanno scelto di legiferare in materia”. RAFFAELE NEVI (Forza Italia): “State affossando un intero settore: carrozzerie, meccanici, tappezzieri, gommisti, commercianti. Ripensateci. Oggi qui c'è una commedia. Questo problema è nato a dicembre dello scorso anno quando il governo Renzi ha preso una decisione che di fatto distruggerà questo settore. Allora la Giunta regionale disse che l'avrebbe risolto. Noi ci siamo fidati, anche perché nel Dap, che oramai è carta straccia, c'è scritto che sarebbe arrivata la soluzione. Oggi in Commissione sembrava che fossimo giunti ad una mediazione, posticipando la scadenza a settembre. Nell'emendamento invece c'è un'altra 'patrimoniale'. Ma la gente si è stufata di pagare le tasse. Cerchiamo una mediazione e facciamola entrare in vigore da subito. Almeno diamo un segnale. Se Renzi poi l'impugna ci sarà chiarezza sulle responsabilità”.
ORFEO GORACCI (Misto-Comunista umbro): “Non parteciperò al voto. C'è un derby della marchetta elettorale al quale non intendo partecipare. Sono sorpreso dal dibattito di oggi. In due giorni di bilancio questo è l'unico argomento su cui si discute. Che il governo regionale sia appiattito su quello nazionale è chiaro da tempo. Trovo strano discutere se questo atto entra o no in vigore nel 2015 quando dovremmo occuparci delle tante persone in difficoltà che hanno l'auto di 15 anni che non sono in grado di cambiarla. Non ci sono i soldi per pagare i bolli. E stiamo parlando di decine di migliaia di cittadini”.
LUCA BARBERINI (Partito democratico): “Tra ieri e oggi ci siamo occupati di scelte politiche importanti, con un bilancio che supera i 2 miliardi. Ora stiamo discutendo di un argomento piccolo, con grande teatralità. Con queste proposte volete difendere delle illusioni e prendete in giro la gente. C'è un problema di illegittimità dichiarata da una legge nazionale e da una sentenza della Corte costituzionale. La legge è la 190 del 2014 e la legge di stabilità 2015 che hanno detto chiaramente che le agevolazioni per i veicoli ultraventennali non ci sono più. Inoltre la Corte costituzionale con la sentenza 288 del 2012 qualifica questo bollo come un tributo proprio derivato su cui le regioni non possono decidere. La Lombardia e la Puglia hanno già modificato la legge proprio per questo. Questo è il dato di fatto. L'emendamento può avere ragionevolezza: è un'illegittimità differita e dà la possibilità di capire cosa succede nel 2016, visto che probabilmente l'anno prossimo ci sarà una nuova legiferazione su questo tema”.
MASSIMO MANTOVANI (Misto-Ncd): “L'emendamento andrà a penalizzare un ricchissimo mondo che esiste nella nostra regione, ricca di tanti collezionisti di auto e di moto. Vi ricordo che chi organizza la Milano-Taranto è un'associazione perugina, una corsa che per le moto è come la Mille miglia per le auto. Questo mondo rappresenta un biglietto da visita sul quale puntare come modello di sviluppo complessivo soprattutto per il turismo. Queste sono le cose che qualificano l'Umbria, mirando alla qualità. Non accettiamo lezioni da chi, con la dilatazione della spesa pubblica, ha creato il terzo debito pubblico del mondo e non per investire in sviluppo ma per prendere voti. Avete votato una legge elettorale illegittima e incostituzionale con la scusa che tutte le altre Regioni hanno fato così. Allora come mai questa volta non fate lo stesso delle altre Regioni? Solo per la volontà di fare cassa e per un ritorno di lotta di classe”.
ROCCO VALENTINO (FI): “Non si capisce a cosa possa servire questo emendamento. Le auto che circolano per Perugia hanno più di 20 anni e i possessori ci vanno a lavorare. I colleghi del Pd dovrebbero leggere attentamente questo emendamento, dato che si parla di un centro di revisione che sia autorizzato dalla Giunta. Così oltre alla revisione bisogna pagare quest'altro balzello. Le auto di 20 anni ce le hanno tutti e non i ricchi. Anche i Comuni hanno auto che rientrano in questa categoria e dovranno pagare il bollo”.
DAMIANO STUFARA (Prc): “il sub emendamento che ho presentato mira a correggere una parte dell'emendamento Locchi, Buconi, Mariotti su cui ho delle perplessità. Positivo l'intento di affrontare la questione in maniera articolata ma non condivido l'entrata in vigore nel prossimo anno. Propongo quindi di convergere su una soluzione che prevede una disciplina della materia fin dal 2015”.
FABRIZIO BRACCO (assessore): “Condivido il senso dell'intervento dei consiglieri Goracci e Barberini. Ci sono problemi enormi di bilancio e rimaniamo inchiodati per tutto questo tempo su una questione che ha una illegittimità di fondo. Ricordo a Nevi e Mantovani che l'Umbria è una delle Regioni col minore carico fiscale regionale, anche rispetto ad enti amministrati da altre maggioranze. C'è stata una interrogazione parlamentare sul bollo auto: le ultra trentennali restano esenti. Noi stiamo discutendo di quelle tra 20 e 30 anni: c'era un articolo di legge che è stato cancellato dal Parlamento, eliminando le agevolazioni. Le leggi regionali che sono intervenute in materia sono decadute oppure sono in via di modifica, come avviene in Lombardia e in Toscana. In Veneto c'è stato un colpo di mano di un gruppo di consiglieri ed ora vedremo se verrà impugnata. Non intendo deliberare in modo illegittimo prendendo in giro i cittadini approvando un provvedimento che verrà sicuramente impugnato. È scorretto dire cose false in Aula: Dottorini ha chiesto venerdì 6 marzo al dottor Carloni (dirigente regionale ndr) di avere dei dati ed ha avuto risposta l'11 marzo con posta certificata. Questi uffici hanno dato un grande contributo alla stesura di un bilancio di oltre 2 miliardi, che non si limita al commercio equo e al bollo per le auto storiche. Ho dei dubbi anche sulla tassa di possesso, ma in quel caso c'è la possibilità di verificare come evolve la situazione. Altrimenti si produce il caos e l'illusione”. OLIVIERO DOTTORINI ha replicato spiegando che “i dati sono stati inviati, ma incompleti. Mentre invece l'Aci ci ha detto di averli inviati agli uffici. Non ho auspicato di approvare un provvedimento illegittimo, ma di varare un provvedimento e di decidere poi come reagire ad eventuali impugnazioni. I fondi per il commercio equo non sono stai trovati mentre invece quelli per i cavatori li avete individuati con un accordo bipartisan”.
CATIUSCIA MARINI (presidente della Giunta): “Necessario distinguere tra auto storiche e veicoli di una certa anzianità. La posizione delle Regioni non è stata accolta e il Governo ha inserito nella legge di stabilità una norma diversa da quella richiesta. Non dobbiamo accogliere soluzioni pasticciate che oggi fanno credere di sospendere il bollo per poi costringere, dopo l'impugnazione, al pagamento degli interessi e degli interessi di mora. Solo dopo la modifica della normativa da parte del Parlamento si potrà intervenire sulla materia senza produrre atti illegittimi. Ho molto rispetto delle strutture tecniche che aiutano la politica a fare atti coerenti con le normative statali e regionali. Ci dovremmo preoccupare invece di quei tecnici, e ce ne sono molti nelle amministrazioni italiane, che hanno assecondato la politica in scelte irresponsabili e sono finiti sotto inchiesta. I dirigenti della Regione hanno garantito e stanno garantendo i conti in ordine, il rispetto delle normative e degli obiettivi che ci assegna l'Unione europea”.
RAFFAELE NEVI: “abbiamo trovato una soluzione sulla base di una soluzione indicata dall'ufficio legislativo dell'Assemblea regionale, rinviando il pagamento a settembre, in modo da verificare eventuale interventi e contenziosi. La legittimità degli atti peraltro la stabilisce la Corte costituzionale e non il parere di un sottosegretario. Al pasticcio creato dal Governo Renzi si oppongono regioni anche di centrosinistra, come Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna”. MP/DMB