DAP 2015: “UN LIBRO DI SOGNI E DI INCUBI” - PER BRUTTI (IDV) “SERVIVANO STRATEGIE PIÙ AGGRESSIVE E DETERMINATE NEL CONSEGUIRE POSTI DI LAVORO”
Il consigliere regionale Paolo Brutti (Idv) critica il Documento annuale di programmazione della Giunta definendolo “un libro dei sogni e talvolta, perfino, degli incubi”. Per Brutti “il progressivo scivolamento a sud dell'economia umbra, certificato dal recente studio dell'Aur, avrebbe dovuto suggerire strategie molto più aggressive e determinate nel conseguire più posti di lavoro”.
(Acs) Perugia, 10 marzo 2015 – “Un libro dei sogni e talvolta, perfino, degli incubi”. È quanto dichiara il consigliere regionale dell'Idv, Paolo Brutti, che “boccia senza appello” il Documento annuale di programmazione della Giunta. Secondo Brutti “il progressivo scivolamento a sud dell'economia umbra, certificato dal recente studio dell'Aur, avrebbe dovuto suggerire strategie molto più aggressive e determinate nel conseguire più posti di lavoro”.
“Questo Dap – spiega Brutti - non dice come incidere sulla domanda di lavoro, non spiega in che modo e con quali risultati siano stati utilizzati i precedenti incentivi visti gli sconfortanti risultati. Basta foraggiare chi non assume e non genera posti di lavoro. Con l'Europa occorre avere rapporti diversi. In sette anni - ricorda Brutti - abbiamo versato 2,4 miliardi di euro e ne abbiamo ricevuti poco più di 1,7. La differenza premia i burocrati europei e quelli umbri. Nessun grande progetto europeo interessa il nostro territorio. La presidente rivendica la bontà delle strategie comunitarie ma guarda caso non esistono elementi di seria verifica. Fosse come dice lei saremmo inondati di dati e statistiche”.
“Critiche aspre – prosegue Brutti - pure sulle strategie del Dap. Ne cito una su tante, uscita mortificata da finanziamenti assai modesti, ovvero la tutela del territorio dai rischi idrogeologici e sismici. Stesso discorso per l'energia e i rifiuti: abbiamo disseminato l'Umbria di pannelli solari e pale eoliche e non abbiamo dismesso nessun impianto, come la centrale di Bastardo, col risultato di una sovrabbondanza di energia elettrica. Nessun cenno neppure sul recupero delle materie prime e seconde, che è la sfida del futuro, altro che Css”.
“Anche sui trasporti – conclude Brutti – il giudizio non può che essere durissimo. Sulla Fcu che consuma ogni anno 12 milioni portando un milione e mezzo di passeggeri ('in compenso il minimetro è un mostro di efficienza'), sull'aeroporto, fermo alla metà dei passeggeri necessari, e ancora sulla ormai mitologica Orte-Falconara. Ma quel che è inaccettabile è l'ostinazione sulla cosiddetta stazione Media Etruria, che collegherebbe Perugia a Milano in 3 ore e 40 con il cambio del treno. Basterebbe chiedere alle Ferrovie un freccia d'argento che entrasse ad Orte, passando in Umbria e uscendo ad Arezzo, per ridurre il viaggio a 3 ore e 10, senza cambiare treno e senza spendere milioni e milioni per una nuova stazione che forse non vedrà mai la luce”. RED/dmb