SANITÀ: “LA MORTE DELLA MAMMA DI ORVIETO RIPROPONE IL PROBLEMA DEL FUNZIONAMENTO DEGLI OSPEDALI DI EMERGENZA” - NOTA DI MONACELLI (UDC)
Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, interviene sulla “drammatica notizia” della morte di una giovane mamma all'ospedale di Orvieto che “ripropone fortemente il funzionamento degli ospedali dell'emergenza in Umbria”. Per Monacelli è arrivato il momento, per la Regione Umbria, di interrogarsi a fondo “sulla questione della rete ospedaliera, per rivederne l'organizzazione”.
(Acs) Perugia, 4 marzo 2015 – “In seguito delle drammatiche notizie sulla morte di una giovane mamma presso l'ospedale di Orvieto per le conseguenze legate al parto si ripropone fortemente la questione del funzionamento degli ospedali dell'emergenza in Umbria”. È quanto dichiara il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, ricordando anche “i problemi per la bambina, che mi auguro fortemente possano risolversi per il meglio, per i quali si è reso necessario un ricovero di urgenza presso l'Unità di terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Perugia”.
“Da notizie di stampa – prosegue Monacelli - si è appreso della possibile mancanza di sacche di sangue presso il nosocomio orvietano, una situazione che spetterà chiarire agli organi preposti, oltre a difficoltà nello sgomberare la pista di atterraggio destinata all'elisoccorso, occupata da auto in sosta. È questo un altro caso che, al di là delle dichiarazioni ufficiali dei responsabili sanitari, sta sollevando polemiche sul ruolo degli ospedali dell'emergenza-urgenza, una vicenda che si va ad aggiungere a distanza di poco tempo a quella del cinquantenne di Gualdo Tadino, colpito da infarto e morto a distanza di due ore durante il trasporto da una struttura dell'emergenza all'altra”. “Il drammatico evento di Orvieto, inoltre – continua l'esponente dell'opposizione - ripropone all'attenzione la questione dei punti nascita. L'Organizzazione mondiale della Sanità indica in mille parti l'anno la soglia per garantire sicurezza in sala parto, anche se in Italia lo standard è della metà. In Umbria da anni la Giunta regionale sta tentando di effettuare una riorganizzazione in merito, ma finora l'unico punto nascita chiuso risulta quello di Assisi, tenendo in piedi strutture al di sotto del numero minimo indicato. Il caso della mamma di Orvieto potrebbe essere stata una tragica fatalità, ma ancora una volta sullo sfondo è tristemente protagonista l'organizzazione sanitaria”.
“Ritengo – conclude Monacelli - che sia giunto il momento di interrogarsi a fondo come Regione Umbria sulla questione della rete ospedaliera per rivederne l'organizzazione, al solo scopo di salvaguardare la salute delle persone, mettendo per una volta da parte campanilismi, marchette elettorali o difesa di interessi circoscritti. La vita delle persone viene prima di tutto”. RED/dmb