CONSIGLIO REGIONALE (5): APPROVATO A MAGGIORANZA IL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE UMBRIA PER IL 2013
(Acs) Perugia, 29 luglio 2014 – L'assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 16 voti a favore, 8 contrari (Fd'I, FI, Lega, Udc, Ncd) e un astenuto (Goracci - Comunista umbro) il rendiconto generale dell'amministrazione regionale per l'esercizio finanziario 2013.
Il disegno di legge presentato dalla Giunta (link all'atto http://goo.gl/LX1XYx) è stato illustrato in aula dal relatore di maggioranza FAUSTO GALANELLO (Pd): “PERFORMANCE MOLTO POSITIVA DEL BILANCIO REGIONALE CHE MIGLIORA IL TREND STORICO. VIENE CONFERMATO IL RISPETTO DEI VINCOLI, SEMPRE PIÙ STRINGENTI, DELLA FINANZA PUBBLICA. Anche per il 2013 emerge la positività dei risultati. In particolare l’elevato grado di realizzo complessivo delle entrate pari ad oltre il 98 per cento che, se riferito alle sole entrate di natura raggiunge il 100 per cento, a dimostrazione della correttezza delle stime di gettito. Inoltre l’elevato grado di attendibilità delle previsioni di bilancio è testimoniato dall'indice di variazione, che si attesta intorno al 4 per cento per l’entrata e al 6 per cento per la spesa. La conferma della qualità delle azioni per imprimere una maggiore velocità di riscossione dei crediti è dimostrata dall'indicatore della velocità di cassa, che sale del 4 per cento rispetto all’anno precedente, passando dal 62 al 66 per cento. Non va dimenticato, poi, un buon grado di esigibilità dei residui attivi, visto che solo il 7 per cento deriva da accertamenti fatti prima del 2009, e il forte impulso impresso all’attività di riduzione dei residui passivi con un deciso miglioramento di questi indicatori. La buona performance sul fronte dei pagamenti è confermata dalla velocità di cassa della spesa che è al di sopra dell'80 per cento per il secondo esercizio consecutivo. Ricordo il rispetto degli equilibri di gestione di parte corrente e in conto capitale in termini di competenza, e la prosecuzione della lotta all’evasione fiscale, con un consistente livello dei recuperi che va oltre i 31 milioni di euro. Il giudizio di parificazione della Corte dei Conti dell'11 luglio, infine, dichiara come regolare il rendiconto generale della Regione Umbria per l’esercizio finanziario 2013 così come il parere favorevole espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti”. La relazione di minoranza non è stata fatta per l'assenza in Aula del relatore.
INTERVENTI:
ANDREA LIGNANI MARCHESANI (FRATELLI D'ITALIA): “VOTO CONTRARIO DEL GRUPPO AD UN BILANCIO SEMPRE PIÙ RIGIDO. I TEMPI DELLA SESSIONE DI BILANCIO VANNO RIFORMATI. SOLO GRAZIE AL SENSO DI RESPONSABILITÀ DIMOSTRATO QUESTA MATTINA DELLE OPPOSIZIONI IN COMMISSIONE È STATO POSSIBILE PORTARE OGGI QUESTO ATTO IN AULA. Sono anni che ragioniamo sulla necessità di cambiare le norme e le regole dell’intera sessione di bilancio. Ancora una volta ci ritroviamo a rincorrere scadenze, alcune delle quali dipendono dalla Legge Finanziaria dello Stato: per questo dobbiamo cambiare la legge regionale 13/2000. Anche perché i governi tecnici nel 2012-2013 hanno introdotto normative inique, con controlli inopportuni nell’autonomia delle Regioni, criminalizzando una classe politica che non lo meritava più di altre: pur non essendo un regionalista, credo che per atti di nuovo centralismo bisognerebbe rivedere la Costituzione. Il ritardo della Regione Umbria, però, non è stato segnalato solo dall’opposizione ma anche la Corte dei Conti che ha rilevato come la Regione non abbia prodotto il proprio rendiconto nei tempi utili e stabiliti dalla legge. Presentando in maniera vincolante il rendiconto c'è stato una sorta di aut aut da parte della Giunta: non una bella pagina dal punto di vista istituzionale”.
SANDRA MONACELLI (Udc): “BILANCIO INGESSATO. RIFLETTERE SU RUOLO PARTECIPATE. L'approvazione di questo atto in un contesto dove c'è stato il passaggio della Corte dei conti che ha evidenziato ritardi e fatto rilievi già oggetto di polemiche nei giorni successivi, apre un tema che va al di là della normalità dell'approvazione del rendiconto. La relazione fatta dall'assessore dell'assessore Bracco in Commissione fa riferimento a un bilancio 'ingessato' nelle funzioni e nei ruoli che la Regione esercita rispetto al passato. Si continua a parlare di solidità dei conti, ma al di là di questi titoli ad effetto, ci sono i 56 milioni di euro concessi ai Comuni per tenere il passo con il patto di stabilità e una indispensabile analisi da fare sulle politiche condotte fino ad oggi. Riflettiamo sul ruolo della Regione rispetto alle aziende partecipate, come ha fatto in maniera polemica lo stesso segretario regionale del Pd, denunciando situazioni economiche e di crisi molto preoccupanti. La Regione ha dovuto prestare milioni di euro, scelte che meritano una riflessione: vogliamo andare avanti come se nulla fosse successo oppure mettiamo in campo proposte più innovative? Ricordo che dovremo ragionare anche sulle difficoltà per la cassa integrazione dei lavoratori umbri, visto che c'è una mozione all'ordine del giorno: basta una semplice raccomandazione al Governo perché conceda gli ammortizzatori e si possa 'passare la nottata' o dovremmo fare qualcosa di diverso?”.
FABRIZIO BRACCO (assessore al Bilancio): “IL BILANCIO È IN ORDINE E IN EQUILIBRIO, PUR CON CRITICITÀ CHE NON ABBIAMO MAI NASCOSTO. LE PRIORITÀ SONO LAVORO E SVILUPPO OLTRE ALLA DIFESA DELLO STATO SOCIALE. In Italia è in atto un tentativo di comprimere gli spazi al regionalismo, di ridurre sempre più le Regioni a enti amministrativi, con funzioni limitate: le Regioni, invece, dovrebbero rivendicare il contributo dato al risanamento delle finanze pubbliche, avendo subito negli ultimi anni tagli del 38 per cento rispetto al 12 di quelli allo Stato. Concordo pienamente sulla necessità della rivisitazione dei tempi, visto che le leggi di riferimento sono degli anni '90, quando ancora non erano previsti i pareri vincolanti dei Cal e del Collegio dei revisori dei Conti. La Giunta ha approvato il rendiconto il 26 maggio scorso e non ha colpe su questi due mesi di ritardo. Comunque c'è un orientamento a livello nazionale di spostare i limiti dal 30 aprile al 30 giugno. Entrando nel merito, la Giunta non ha mai nascosto i problemi che ci sono e ha portato avanti una forte azione di spending review operando in due direzioni: il recupero delle risorse (come ha ben indicato Galanello nella sua relazione) e la riorganizzazione dell'impianto di bilancio, fino ad ora fondato sul principio della spesa storica e spostandolo sulle politiche (la scelta delle priorità strategiche) e le capacità di spesa degli uffici (perché inutile accumulare risorse se non si possono spendere). È vero che dobbiamo rivedere le politiche economiche, ma abbiamo iniziato a farlo con la discussione sulla programmazione comunitaria, fatta in questa Aula meno di un mese fa. In quell'occasione abbiamo indicato i temi prioritari con cui andare al confronto con Bruxelles: sviluppo e lavoro, ma anche la difesa dello stato sociale. Inoltre abbiamo cambiato profondamente le partecipate regionali con la soppressione dell'Apt, delle Comunità montane, dell’Arusia; abbiamo ridotto le Asl, trasformato gli Ati in Auri. Ci sono alcune partecipate che erano in difficoltà come Umbria Mobilità, e solo grazie all'intervento della Regione si è trovata una soluzione. Quando si parla di revisione delle partecipate non credo che si voglia sopprimere l’Agenzia per il diritto allo studio universitario o l’Agenzia forestale, che nasce dalla soppressione delle Comunità montane. Poi ci sono Sviluppumbria, in cui sono confluite una serie di agenzie, e Webred, che abbiamo riformato passando da sette a tre società che si occupano di informatica. Il rendiconto della Regione dell’Umbria, quindi, malgrado le difficoltà, è un bilancio in equilibrio, che rispetta tutti i limiti che gli sono stati imposti, che ha residui attivi ridottissimi (prevalentemente derivanti da mancati trasferimenti dello Stato). Questo significa che non ci sono rischi di buco. Inoltre abbiamo una capacità di spesa elevata, così come lo è quella di contrastare l’evasione per i tributi regionali. Infine segnalo che non abbiamo fatto ricorso alle risorse che il Governo ha messo a disposizione per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione se non per la sanità e solo a titolo precauzionale”.
DICHIARAZIONI DI VOTO
RAFFAELE NEVI (capogruppo FI): “Il problema principale rimane quello del Polo informatico. Ad inizio legislatura, in seguito al susseguirsi di alcuni scandali, si era parlato di privatizzazione affinché la massa enorme di personale gravasse sui privati. Per quanto riguarda poi i forestali, nel bilancio regionale ce ne sono il doppio di quelli del Piemonte. Per quanto riguarda Umbria mobilità, la maggioranza sta scaricando le responsabilità sulle passate legislature, quando alcune figure di primo piano sono rimaste le stesse. Altro problema riguarda la situazione che vede il 50 per cento dei dipendenti regionali coprire una posizione organizzativa, o il numero di incarichi esterni conferiti. Questo rendiconto mostra un deterioramento della situazione finanziaria della Regione. Siamo di fronte ad un quadro caratterizzato dalla mancanza di attuazione di importanti riforme, a partire da quella sanitaria. La spesa farmaceutica ospedaliera è fuori controllo”.
MASSIMO BUCONI (Psi): “La Regione ha portato a compimento riforme importantissime, ma per la loro completa attuazione devono svolgere il loro compito anche altri organismi. Sappiamo bene, tutti, che i cittadini reclamano risparmio, semplificazione, efficienza dei servizi, ma come spesso accade, tutto ciò si pensa debba essere fatto non a casa propria. Basta vedere cosa è accaduto con la razionalizzazione dei punti nascita. È stata approvata una riforma sanitaria importante. Il rendiconto è in equilibrio. Ma è chiaro che quando si parla di bilancio va sempre in onda il gioco delle parti”.
GIANLUCA CIRIGNONI (Lega Nord): “Condivido quanto ha detto prima il capogruppo Nevi, il nostro voto sarà negativo. Sottolineo la necessità di fare il punto sulle spese di trasferta, le missioni di rappresentanza, perché qualche giorno fa io segnalai, fu ripreso anche dalla stampa, una vicenda che parte dalla Giunta Lorenzetti, da quello che era il suo ministrino degli esteri, che solamente e parzialmente nel 2014, quindi dopo otto anni, ha giustificato il 20 per cento delle spese che gli sono state anticipate dalla Regione, tanto che nel 2014, quindi otto anni dopo, la Regione dell’Umbria, la Giunta regionale ha passato tutta la pratica all’Avvocatura per farsi restituire il maltolto, vale a dire oltre 36 mila euro di spese non giustificate”.
ORFEO GORACCI (Comunista umbro): “La mia posizione è di astensione perché non vedo quelle 'risposte in positivo' e quel 'dinamismo' di cui ha parlato il collega Buconi. Le grandi scelte sono state votate in modo convergente fra governo e opposizione, vedi la trasformazione della E45 in autostrada dove, tranne Cirignoni (Lega Nord) e 4 esponenti della maggioranza, tutti si sono ritrovati d'accordo; e sull'incenerimento tutti hanno votato allo stesso modo. Sono stato l'unico a non votare l'atto relativo alla programmazione europea 2014-2020. Ci sono forti disuguaglianze nei territori e nelle scelte che si fanno la Regione è da più parti vista come 'matrigna', e i risultati elettorali dimostrano che non si vive più di rendita. C'è chi non accetterà più le cose come stanno”.
RENATO LOCCHI (capogruppo PD): “Il partito democratico approva l'atto: il rendiconto non è scisso dalle problematiche della Regione, ma dobbiamo chiedere a questo atto quello che può fornire e questo atto dice che la Regione Umbria ha un bilancio solido, mentre quelli di altre Regioni non lo sono, visti i vari episodi di sanità commissariata perché fuori controllo. C'è chi non ha nemmeno contezza dell'ammontare dei debiti emersi, al cui confronto i rilievi fatti dalla Corte dei conti sono ben altra cosa. I dati sono quelli che ha illustrato in Aula l'assessore Bracco. Siamo stati protagonisti di una stagione di riforme messe in piedi di cui non possiamo ancora valutare la portata, la capacità di incidere. Servirebbe una maggiore comunicazione. Siamo invece stucchevolmente messi alla prova dal tasso di propaganda che si riscontra in Aula, come sulla vicenda dell'azienda del trasporto pubblico. L'azienda ha diversi problemi, sicuramente sono stati commessi errori, la Regione è intervenuta, ma ricordo che le difficoltà ci sono perché la Regione Lazio e il Comune di Roma, amministrati dal centrodestra, non hanno pagato i servizi svolti. Questi sono argomenti più solidi di quelli che ho sentito stamattina”. DMB/PG/AS