INDENNITA' ESCLUSIVITA': “LA REGIONE RICONOSCA AI MEDICI DEL SERVIZIO PUBBLICO I LORO DIRITTI E LIQUIDI LE COMPETENZE” - NOTA DI ROSI (NCD)
(Acs) Perugia, 26 luglio 2014 - “La Regione Umbria decida una volta per tutte di riconoscere ai medici del servizio pubblico il diritto all'indennità di esclusività e liquidi ad essi quanto dovuto, come peraltro avviene nelle altre Regioni italiane. Non costringa gli aventi diritto a ricorsi amministrativi che alla fine, dando ovviamente loro ragione, comporterebbero dei costi ancora più elevati per il bilancio sanitario regionale ”. Così il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd) che interviene di nuovo sulla vicenda che è anche oggetto di una mozione firmata da lei e da altri consiglieri regionali del centro destra e che dovrebbe essere discussa prima della pausa estiva.
Rosi sollecita la presidente Marini, titolare della delega alla sanità, a riconoscere “finalmente” quello che definisce “un sacrosanto diritto, riconosciuto anche da una sentenza del Tribunale del Lavoro di Perugia del marzo di questo anno. Inoltre – aggiunge – proprio in conseguenza di ciò i ricorsi individuali di due medici hanno fatto sì che, nella busta paga di questo mese, si sono visti liquidare le relative competenze, comprensive di arretrati e spese legali. Se anche molti altri professionisti, a causa della ottusità della Regione, dovessero scegliere la strada del ricorso individuale - conclude - l'Ente si troverebbe a spendere molto di più di quanto potrebbe invece impiegare con una pacifica e, a mio parere, obbligata 'transazione'. Sulla vicenda, anche su nostra sollecitazione, la senatrice Ncd Federica Chiavaroli ha presentato una interrogazione parlamentare che punta ad aiutare nella decisione quelle poche Regioni che, come l'Umbria, non riconoscono l'indennità di esclusività”. RED/tb