Regione Umbria - Assemblea legislativa


CONSIGLIO REGIONALE (4): PERSONE DIVENUTE NON AUTOSUFFICIENTI NELLE RESIDENZE SERVITE SOLO IL TEMPO NECESSARIO PER NUOVA COLLOCAZIONE E UNIFORMARE CRITERI DI VALUTAZIONE – APPROVATA MOZIONE DI BUCONI (PSI)

In sintesi

Approvata all'unanimità dall'Aula di Palazzo Cesaroni la mozione presentata dal presidente della Commissione Sanità del Consiglio, Massimo Buconi, che impegna la Giunta a modificare il Regolamento per le strutture residenziali e semi-residenziali che ospitano anziani autosufficienti: con l'insorgere della condizione di non autosufficienza il periodo di permanenza dell'anziano nella residenza servita non avrà più il limite di 90 giorni, ma il tempo necessario alla Asl per collocare il paziente nella residenza appropriata.

(Acs) Perugia, 22 luglio 2014 - “Modificare il Regolamento regionale numero '16/2012' prevedendo che il periodo di permanenza nella struttura socio-assistenziale della persona anziana divenuta non autosufficiente sia limitato allo stretto tempo necessario alle Asl a provvedere alla collocazione in residenza appropriata, garantendo per tale periodo la maggiore intensità assistenziale socio-sanitaria già prevista oggi”: lo chiede una mozione di Massimo Buconi (Psi) approvata oggi all'unanimità dall'Assemblea legislativa dell'Umbria.

La mozione impegna la Giunta anche a dare disposizioni affinché le modalità di valutazione delle varie Unità multidisciplinari di valutazione (Umv) preposte all'accertamento della non autosufficienza siano uniformi su tutto il territorio regionale, adottando in maniera sistemica e omogenea il sistema S.Va.M.Di. (Scheda di valutazione multidisciplinare), in modo da poter consentire una gradualità della valutazione nell'ambito della non autosufficienza.

“Prima di tale atto – ha spiegato Buconi - il periodo di permanenza dell'anziano nella struttura socio-assistenziale non poteva superare i 90 giorni dall'accertamento della condizione di non autosufficienza e ciò aveva causato difficoltà a causa delle liste di attesa per l'inserimento nelle residenze protette, comportando assunzione impropria di responsabilità per i gestori della struttura ospitante e sui responsabili pubblici che consentono l'assistenza in strutture non appropriate. Non li potrebbero tenere – ha fatto rilevare il presidente della Commissione sanità del Consiglio -  ma non li lasciano in mezzo a una strada, diventando in questo modo 'fuorilegge' con le verifiche dei Nas e le diffide che girano. Ci sono poi anche anziani, e sono tantissimi, che non sono assistiti nelle residenze ma stanno a casa, che non potranno accedere nemmeno alle liste di attesa. Con questo atto la Giunta non deve stravolgere niente: semplicemente i pazienti divenuti non autosufficienti potranno continuare a stare nella residenza dove si trovano per il tempo necessario ad essere spostati in una struttura appropriata, con costi aggiuntivi a carico delle Asl”.

L'assessore regionale al welfare e ai servizi sociali, Carla Casciari, ha confermato la volontà della Giunta di modificare al più presto le modalità di assegnazione da una struttura all'altra, manifestate con un'apposita delibera. Serve un po' di tempo – ha aggiunto - solo per estendere l'utilizzo della Scheda di valutazione multidisciplinare, mettendo in moto il sistema informatico che riguarda il sociale. Ci sono già stati incontri specifici”. PG/
 


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