Regione Umbria - Assemblea legislativa


SECONDA COMMISSIONE: “AGRITURISMO, FATTORIE DIDATTICHE, AGRICOLTURA SOCIALE” – SUL DDL DELLA GIUNTA, SINTESI DI ALCUNE PROPOSTE CONSILIARI, PRESENTATI EMENDAMENTI DA DOTTORINI (IDV) E BUCONI (PSI)

In sintesi

Nella riunione odierna della Seconda Commissione consiliare il disegno di legge della Giunta regionale che detta “Nuove norme in materia di agriturismo, fattorie didattiche e agricoltura sociale”. E pur non entrando nell'articolato del testo che sintetizza altre proposte di legge di iniziativa consiliare:  Monacelli (Udc) sulla disciplina delle attività agrituristiche,  Smacchi e  Barberini (Pd) e un'altra da Chiacchieroni (Pd) in materia di agricoltura sociale, Dottorini e Brutti (Idv) sulle norme in materia di agricoltura sociale, sono stati presentati  emendamenti da Dottorini, che chiede di modificare la proposta sull’agricoltura sociale aprendo a soggetti del Terzo settore, e da Buconi (Psi) che chiede di prevedere agri-nido ed agri-asilo. L'assessore Cecchini ha assicurato la massima disponibilità dell'Esecutivo.

 

(Acs) Perugia, 25 giugno 2014 – All'ordine del giorno della seduta odierna della Seconda Commissione il disegno di legge della Giunta regionale che detta “Nuove norme in materia di agriturismo, fattorie didattiche e agricoltura sociale”. E pur non entrando nell'articolato del testo che sintetizza altre proposte di legge di iniziativa consiliare: Sandra Monacelli (Udc) sulla disciplina delle attività agrituristiche,  Andrea Smacchi e Luca Barberini (Pd) e un'altra da Gianfranco Chiacchieroni (Pd) in materia di agricoltura sociale,  Oliviero Dottorini e Paolo Brutti (Idv) sulle norme in materia di agricoltura sociale, sono stati presentati alcuni emendamenti da parte di Dottorini, e di Massimo Buconi (Psi).
Il primo chiede di modificare la proposta sull’agricoltura sociale, consentendo anche ad imprese e cooperative sociali di utilizzare l'agricoltura come strumento di riabilitazione ed inclusione sociale. “Non è ammissibile – ha spiegato Dottorini - che una legge su questa materia escluda a priori tutti i protagonisti del Terzo settore e chi si occupa di sociale”.
Buconi  punta invece ad una riflessione sulla multifunzionalità e la multidisciplinarietà delle strutture, prevedendo la possibilità di dare vita ad agri-nido ed agri-asilo.

L'assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini, presente alla riunione insieme a tecnici dell'assessorato, dopo aver ribadito che “il punto di riferimento della legge deve essere comunque rappresentato dall'attività agricola”, ha assicurato piena disponibilità verso le proposte dei due consiglieri spiegando come  l'impianto normativo dell'agricoltura sociale abbia preso come spunto il lavoro già sviluppato da altre Regioni e il nuovo testo unificato adottato come 'base' dalla Commissione  Agricoltura della Camera che mira a dare vita ad una legge nazionale, e che, nella stesura del disegno legislativo sono fatte proprie le indicazioni contenute nel parere del Comitato economico e sociale europeo (organo consultivo dell'Unione Europea) sul tema dell'agricoltura sociale, terapie verdi e politiche sociali e sanitarie. Le proposte di Dottorini – ha quindi precisato l'assessore - non snaturano, nella sostanza, l'impianto normativo. Per questo sarà possibile trovare una sintesi concreta ed utile”.

Per Dottorini “è giusto che gli agricoltori possano svolgere un ruolo sociale, ma è altrettanto giusto che chi si impegna in compiti di riabilitazione e recupero di soggetti svantaggiati possa avvalersi dell'agricoltura per fini inclusivi e di riabilitazione. I due percorsi devono andare insieme. Sarebbe assurdo e paradossale approvare una legge sull'agricoltura sociale che non va incontro a chi il sociale lo vive tutti i giorni”.

Gli obiettivi del disegno di legge della Giunta regionale che prevede nuove norme su agriturismi, fattorie didattiche e sociali mira a mettere in sintonia ed in ordine le norme regionali per gli agriturismi con quelle nazionali, in campo urbanistico e sanitario, intervenendo anche nella semplificazione amministrativa. Si tratta di una nuova disciplina del sistema agrituristico umbro in linea con l'evoluzione degli ultimi dieci anni del settore, legata alle dinamiche del turismo in generale e del settore agricolo in particolare, interessato da radicali cambiamenti normativi. Vengono trattate in modo organico le principali attività comprendendo in un unico testo le norme concernenti l'agriturismo, le fattorie didattiche e, per la prima volta, una specifica disciplina per la regolamentazione e la promozione dell'agricoltura sociale.

Per quanto attiene all'AGRITURISMO viene modificata la normativa vigente sotto l'aspetto urbanistico, amministrativo ed igienico sanitario. Viene puntualizzato e chiarito il concetto di 'prevalenza delle attività agricole rispetto a quelle agrituristiche'. Sono stati stabiliti limiti minimi certi per la somministrazione di prodotti aziendali: 30 per cento di produzione propria, 55 per cento di produzione regionale, soltanto per il 15 per cento potranno essere utilizzati prodotti di altra provenienza. Viene anche specificato che l'azienda agricola che esercita attività agrituristiche non può esercitare altre tipologie di ospitalità e di ristorazione. I controlli, che verranno particolarmente intensificati, verranno svolti dalle Unioni speciali dei Comuni. È prevista anche una semplificazione delle procedure per l'avvio dell'attività.

Per quanto riguarda le FATTORIE DIDATTICHE, ad oggi circa 140 aziende agrituristiche svolgono questa attività, si è provveduto ad aggiornare la precedente normativa. L'attività, sempre connessa all'agricoltura, potrà essere destinata non soltanto a scolaresche, ma anche a famiglie, associazioni, gruppi d'interesse, nell'ambito di una sola giornata o in più giornate, prevedendo quindi anche l'alloggio e la somministrazione dei pasti.

Le FATTORIE SOCIALI punteranno all'inclusione socio-lavorativa di soggetti appartenenti alle fasce deboli o comunque soggetti svantaggiati e disabili; fornitura di prestazione e di servizi sociali, socio-sanitari, riabilitativi, terapeutici formativi ed educativi. Il riconoscimento di fattoria sociale potrà essere chiesto dalle imprese agricole autorizzate o accreditate per i servizi socio assistenziali e socio sanitari o che abbiano stipulato accordi di partenariato con durata almeno quinquennale con enti locali, organizzazioni di utilità sociale o cooperative sociali. La proposta prevede che la Regione dia priorità nei procedimenti di assegnazione di terreni demaniali per favorire l'insediamento e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale. AS/


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