Regione Umbria - Assemblea legislativa


SPORT: PRESENTATO IN TERZA COMMISSIONE IL PIANO TRIENNALE 2014-2016 PER LA PROMOZIONE E L'IMPIANTISTICA

In sintesi

Più ore di attività motoria nella scuola primaria, borse di studio per i più bravi e sostegno a campionati nazionali e internazionali da svolgersi in Umbria; impegno per consolidare la presenza sul territorio di federazioni nazionali. Sono alcuni degli obiettivi contenuti nel “Piano triennale 2014-2016 per la promozione sportiva, motorio ricreativa, per le manifestazioni e per l'impiantistica sportiva”, atto amministrativo preadottato dalla Giunta presentato stamani dall'assessore Paparelli in Terza Commissione.

 

(Acs) Perugia, 19 giugno 2014 – Presentato in Terza commissione il Piano triennale 2014-2016 per la promozione sportiva, motorio ricreativa, per le manifestazioni e per l'impiantistica sportiva, un atto amministrativo preadottato dalla Giunta previsto dall'articolo 8 della legge “19/2009” (Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività sportive, motorie e ricreative).

Con questo atto, illustrato dall'assessore Fabio Paparelli, la Regione Umbria intende attivare progetti condivisi con il Coni dell'Umbria e l'Ufficio scolastico regionale per aumentare le ore di attività motoria nella scuola primaria di primo grado e promuovere l'educazione alla salute e una sana alimentazione; realizzare il progetto “Borse di studio per sportivi di talento che sono anche studenti meritevoli” (previsto dalla legge 19), incentivare la comunicazione sullo sport in Umbria con una App (applicazione per dispositivi elettronici quali smartphone, I-phone, ecc) dedicata ai dettagli delle attività sportive e delle federazioni; sostenere la messa a norma dell'impiantistica sportiva di natura strategica, che consenta di ospitare grandi eventi sportivi di carattere nazionale e internazionale che portano economia per il territorio; ripristinare i contatti con l'Istituto per il Credito sportivo per sostenere l'abbattimento del tasso di interesse dei mutui erogati per l'impiantistica sportiva in Umbria.

L'assessore Paparelli ha spiegato ai consiglieri regionali anche la situazione economica relativa alle risorse da poter impiegare: si tratta degli stanziamenti previsti nei rispettivi bilanci di previsione degli anni dal 2014 al 2016, anche se il trend di investimento con risorse regionali è in calo verticale: dai 2 milioni e 32mila euro di fondi disponibili nel 2008 per la promozione della pratica sportiva, siamo scesi ai 182mila euro del 2013.
Il grosso delle risorse è dunque atteso dal livello nazionale: il Governo ha stanziato 20 milioni di euro per un bando nazionale relativo all'impiantistica sportiva, con la previsione di altri 20 milioni da destinare alle Regioni. Su ricorso della Regione Veneto, poi accolto dalla Corte Costituzionale, è stato stabilito che i bandi su tale materia sono di competenza regionale. La Conferenza delle Regioni ha quindi deliberato la ripartizione dei primi 20 milioni in parti eguali, 1 milione di euro a ciascuna regione, mentre gli altri 20 milioni saranno ripartiti in base alla consistenza della popolazione sportiva di ciascuna regione.

“Se il Governo accoglierà il documento unitario delle Regioni – ha detto Paparelli – le priorità per l'Umbria saranno il consolidamento della presenza di federazioni nazionali sul territorio regionale e il sostegno a campionati nazionali e internazionali da svolgersi in Umbria, manifestazioni che sono in grado di attrarre significative quote di turismo sportivo”.

Altri obiettivi del Piano triennale sono: il sostegno alla realizzazione o al miglioramento funzionale degli edifici di proprietà pubblica destinati all'attività sportiva, con priorità per l'abbattimento delle barriere architettoniche; il sostegno a progetti di interesse locale, regionale o nazionale di diffusione della pratica sportiva in tutti i livelli di età e, in particolare, che contrastano il fenomeno dell'abbandono sportivo.

Secondo i dati inseriti nel “Piano nazionale per la promozione dell'attività sportiva” del Tangos (Tavolo nazionale per la governance dello sport), il 55 per cento degli italiani non pratica alcuna forma di sport e solamente il 26 per cento lo fa con qualche regolarità, rispetto alla media europea del 31 per cento. Fanno sport regolarmente solo 3 italiani su 100, a fronte del 22 per cento degli svedesi, del 14 per cento degli inglesi, del 13 della Francia e del 12 della Spagna. PG/


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