Regione Umbria - Assemblea legislativa


PRIMA COMMISSIONE: “UNA RIFORMA PER COLMARE UN VUOTO NORMATIVO E METTERE ORDINE NELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE DI ASSISTENZA E BENEFICENZA (IPAB)” - PRESENTATO IL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA

In sintesi

Presentato in Prima Commissione il disegno di legge della Giunta che mira al riordino e alla trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (ex Ipab) e alla disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp). Convocata una audizione con le categorie interessate alla riforma per giovedì 19 giugno.

(Acs) Perugia, 5 giugno 2014 – L'assessore regionale al welfare ha presentato questa mattina in Prima Commissione il disegno di legge della Giunta di Palazzo Donini che mira al riordino e alla trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (ex Ipab) e alla disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp). L'iniziativa legislativa dell'Esecutivo regionale, è stato spiegato, punta a chiarire un quadro legislativo la cui genesi risale alla fine dell'800, quando la “legge Crispi” trasformò in istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) - conferendogli natura giuridica pubblica - le Opere Pie ed ogni altro ente morale che prestava assistenza ai poveri, si occupava di educazione, istruzione e avviamento a professioni, arti o mestieri. Da allora interventi normativi e sentenze hanno modificato il contesto giuridico, fino ad arrivare al decreto legislativo numero 207 del 2001 che riconduce le nuove Ipab a due diverse tipologie: aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) o fondazioni - associazioni di diritto privato (depubblicizzazione).

A prescindere dalla forma giuridica adottata, le Ipab trasformate, che operano prevalentemente nel campo socio assistenziale, saranno inserite nel sistema integrato di interventi e servizi sociali. Il decreto ha rinviato alla disciplina regionale la definizione del ruolo e delle funzioni delle Ipab: modalità di concertazione con i diversi livelli istituzionali; definizione delle modalità di partecipazione delle Ipab e della loro rappresentanza alle iniziative di programmazione e gestione dei servizi; apporto delle Ipab al sistema integrato di servizi sociali e socio-sanitari. La riforma, di cui l'assessore ha sottolineato complessità e delicatezza, riguarderà le circa 40 ex Ipab presenti sul territorio regionale (e i quasi 500 addetti complessivi, tra assunti a tempo indeterminato, determinato e lavoratori delle cooperative), alcune ancora attive ed altre invece ferme e con consigli di amministrazione bloccati, caso in cui la Regione potrà procedere al commissariamento. Il patrimonio delle ex Ipab eventualmente estinte per l'impossibilità di procedere alla trasformazione passerà ai Comuni. Le esperienze di riforma messe in campo delle altre Regioni, è stato infine rilevato, suggeriscono di affrontare la materia con grande cautela, per evitare sovrapposizioni tra ambiti sociali e attività delle aziende pubbliche di servizi alla persona.

Al termine dell'illustrazione del disegno di legge la Commissione ha deciso di indire una audizione con le categorie interessate alla riforma, convocandola per la mattinata di giovedì 19 giugno. MP/


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