CONSIGLIO REGIONALE (2): PRESENTATA LA MANOVRA DI BILANCIO – APPROVATI FINANZIARI E COLLEGATO. DOMANI IL VOTO SUL BILANCIO DI PREVISIONE
L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato questa mattina la legge finanziaria e il relativo collegato. Il bilancio preventivo annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 è stato presentato ma verrà votato a distanza di 24 ore come previsto dal regolamento.
(Acs) Perugia, 1 aprile 2014 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha iniziato la procedura di approvazione della manovra finanziaria regionale con la presentazione in Aula dei tre documenti che la compongono e il voto sulla legge finanziaria e il collegato, mentre il bilancio preventivo annuale e pluriennale verrà votato nella seduta già convocata per domani (2 aprile) alle 14, dovendo trascorrere, a norma di regolamento, almeno 24 ore.
Prima delle relazioni e del voto sui due atti (legge finanziaria: 19 sì dal centrosinistra e 10 no dal centro-destra. Collegato: 18 sì, 8 no - opposizione, 1 astenuto - Prc), i consiglieri dei gruppi di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Nuovo Centrodestra hanno contestato la procedura seguita per l'acquisizione del parere del Consiglio delle autonomie locali (Cal) sul bilancio di previsione, obbligatorio per legge. Il presidente del Consiglio regionale ha ritenuto che l'eccezione sollevata non comportasse l'interruzione dei lavori, mentre i consiglieri di opposizione, che non reputano valido il parere fatto pervenire dall'Ufficio di presidenza del Cal, hanno annunciato un esposto alla magistratura sulla vicenda.
GLI EMENDAMENTI. Accolti gli emendamenti della Giunta regionale su: incremento di 40 mila euro annui dei fondi per la legge sul commercio equo e solidale (no dell'opposizione, astenuti Barberini e Chiacchieroni - Pd); moratoria di due anni sui versamenti dovuti per l'attività estrattive e di prelievo delle acque minerali (sì da Pd, Psi, Forza Italia, Ncd, Fd'I - no da Prc, Idv, Lega e Udc); ridefinizione dei termini per la presentazione del testo unico per la sanità; stabilizzazione del personale precario; spostamento dei termini per il raggiungimento degli obiettivi per la raccolta differenziata (15 sì, 3 no Prc – Idv, 9 astenuti – opposizione). Bocciati invece gli emendamenti di: Nevi (FI) per la riduzione del 35 percento del contributo ambientale per l'attività di cava: 18 no, 10 sì (FI, FD'I, Ncd, Udc, Lega nord e Chiacchieroni, Pd); Dottorini (Idv) per mantenere la sospensione dell'attività di cava per le aziende che non pagano il contributo ambientale (sì Prc e Idv, astenuto De Sio - Fd'I); Chiacchieroni, Barberini, Nevi per la diminuzione dei contributi per l'attività estrattiva (15 no, 12 sì di FI, Fd'I, Ncd, Udc e Brega, Barberini, Bottini, Chiacchieroni, Smacchi – Pd; 1 astenuto – Lega).
LA MANOVRA. Le linee fondamentali della manovra sono quelle delineate dal Documento annuale di programmazione (Dap) e dalla risoluzione approvata dall'Assemblea in merito all'emergenza casa, alla non autosufficienza e alla riduzione dell'Irap per le cooperative. Previsti vari interventi per l'esenzione del bollo alle auto ibride, la riduzione dell'aliquota Irap delle cooperative sociali, i fondi per la ricostruzione e la sicurezza stradale, l'interpretazione delle norme sui piani regolatori comunali, lo slittamento dei termini per la redazione dei testi unici e di termini e obiettivi della raccolta differenziata, l'eliminazione della procedura di sospensione dell'attività estrattiva in caso di mancato pagamento del tributo.
Il BILANCIO. Le risorse disponibili per il 2014 ammontano a 2 miliardi 569 milioni di euro, al netto delle partite di giro e delle operazioni straordinarie. Oltre alle spese per il personale e per il funzionamento dell'ente (ridotte complessivamente di 14 milioni di euro) le principali voci del bilancio sono la protezione socio-sanitaria (1miliardo 752milioni), economia – industria – turismo - cultura - commercio (170milioni 567mila euro), viabilità – trasporti - infrastrutture (167milioni 191mila euro), edilizia – opere pubbliche – ambiente (89 milioni 291 mila), relazioni istituzionali (24 milioni 168 mila).
LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA ha messo in evidenza che “le Regioni hanno contribuito più di tutti gli altri livelli di governo al contenimento della spesa pubblica ed in maniera esageratamente sproporzionata al loro peso sulla stessa. Le Regioni hanno subito in questi anni drastici tagli ai trasferimenti statali e la legge di stabilità 2014 contiene ulteriori disposizioni che impattano sulla finanza regionale e che per la Regione Umbria comporteranno complessivamente per il 2014 minori risorse pari a 470 milioni. L'Umbria ha affronta questa situazione utilizzando di una serie di strumenti come la razionalizzazione e contenimento della dinamica delle spese, riforme istituzionali ed endoregionali e la riduzione costi della politica. Le spese di funzionamento si sono ridotte del 20 per cento, le spese per gli affitti delle sedi sono state azzerate, il costo del personale (diminuito di quasi 400 unità negli ultimi 13 anni) è sceso di 10 milioni di euro. E non va dimenticato che le indennità dei consiglieri regionali, assessori e presidenti di Giunta e Consiglio sono tra le più basse d’Italia e prese a riferimento in altre regioni.
La manovra di bilancio 2014–2016 segue linee di indirizzo basate su diminuzione della pressione fiscale complessiva, riduzione e contenimento degli oneri per il personale; contenimento delle spese di funzionamento dell'ente ed equilibrio del sistema sanitario regionale. Ci sono anche misure di sostegno al reddito dei lavoratori, con la proroga fino al 31 dicembre 2016 dei benefici a favore dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, ovvero che siano beneficiari di ammortizzatori sociali concernenti le rate di mutuo stabilite per l’acquisto ristrutturazione abitazioni principali, aumento di disponibilità di risorse finalizzate alla copertura degli ammortizzatori sociali in deroga. La manovra è stata impostata secondo una diversa metodologia di formazione rispetto al passato delle previsioni di bilancio e richiamandosi ai principi del bilancio a 'base zero' mette sistematicamente in discussione gli stanziamenti di spesa così come storicamente determinatisi”.
LA RELAZIONE DI MINORANZA. Manovra conservatrice e schizofrenica, che per l'ennesima volta si basa su tagli ed elargisce spiccioli agli amici degli amici. Una manovra che fa poche scelte politiche, visto che la maggior parte del bilancio è bloccata da spese fisse, che vanno nella direzione opposta a quella auspicata dalla minoranza. Una situazione dovuta alla mancanza di riforme strutturali che la maggioranza avrebbe dovuto fare a monte del bilancio, per puntare a creare ricchezza prima di ridistribuirla. Un obiettivo che sarebbe dovuto essere prioritario proprio perché questa manovra si inserisce in una crisi molto pesante. La manovra va a finanziare alcune leggi datate. Questa è un’impostazione che l'opposizione critica perché convinta che servirebbe una vera e propria revisione della spesa da fare durante l'anno e non al momento del bilancio. La maggioranza ha scelto di non dare ossigeno all'economia: basta pensare a come è stata gestite la vicenda dei rifiuti, con la seconda sanatoria dopo quella del 2008, visto che si eliminano le sanzioni ai Comuni spostando i termini della raccolta differenziata. Oppure alla questione della riduzione dell'Irap per le cooperative sociali di tipo A, che è l’unica scelta vera che si fa in questo bilancio. Nel 2008 si scelse di aumentarla mentre quest’anno la proposta è stata accolta con una minore entrata per le casse pubbliche di un milione e 200mila euro. Un trattamento opposto a quello riservato al mondo delle imprese di estrazione: sempre nel 2008, in un momento in cui il settore andava bene, gli si chiese di dare un contributo in cambio di una snellimento delle procedure, di sburocratizzare per abbassare i costi. Promessa mai mantenuta dalla Regione e che ora si incrocia con la crisi che ha colpito questo settore in maniera spaventosa. L'opposizione spera in qualche emendamento che aiuti, anche se non risolve il problema. Incredibile la questione del parere del Cal o il recepimento, non dovuto, di una norma della finanziaria sui concorsi pubblici, per continuare a costruire percorsi privilegiati.
LE CONCLUSIONI DELL'ASSESSORE ALLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA. Serve una rivisitazione complessiva delle procedure per l'esame della manovra finanziaria. Il bilancio è lo specchio della politica di un Paese e di una Regione: in presenza di una contrazione progressiva delle risorse a disposizione delle Regioni, anche per settori importantissimi come sanità e trasporti, il fatto che l'Umbria sia arrivata al 2014 senza aumentare i tributi e le tasse non è un risultato che si può ignorare. Nonostante i tagli successivi siamo riusciti a mantenere un sistema sanitario di qualità, proprio grazie alle nostre politiche di bilancio. Le nostre politiche di sviluppo ci sono e le relative scelte politiche erano già contenute nel Documento annuale di programmazione. E lì c'è scritto che le risorse per lo sviluppo sono in gran parte quelle dei fondi strutturali europei. Abbiamo ottenuto 150 milioni in più per il Psr e circa il 10 percento in più nella ripartizione interna dei fondi europei proprio per la buona prova data negli anni precedenti. Questo bilancio si è sviluppato in parte secondo un nuovo sistema, non più basato sul dato storico ma che invece ogni anno riparte da zero, dal monitoraggio e dalla verifica della spesa. Un approccio nuovo che forse ha tratto in inganno alcuni consiglieri. Il cofinanziamento delle risorse comunitarie verrà dunque previsto via via che arriveranno le forme di finanziamento. Sulla questione dei muti, la Regione non ne stipula dal 2006 e sono state reiscritte quelle somme già autorizzate dal 2007 al 2011 ma che non sono state contratte perché non ce ne era esigenza. Il complesso della manovra, pur nelle difficoltà del momento e con i tagli che ci sono stati imposti, ha cercato di seguire la linea di questi anni, le indicazioni del Dap e quelle del Consiglio regionale. MP/DMB