QUESTION TIME (5): “QUALI SOLUZIONI LEGISLATIVE PER SANARE IL PIANO REGOLATORE DI SPOLETO?” - ZAFFINI (FD'I) INTERROGA, PAPARELLI RISPONDE: “PREVISTO UN APPOSITO ARTICOLO NEL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA”
(Acs) Perugia, 11 marzo 2014 - Franco Zaffini, capogruppo di Fratelli d'Italia all'Assemblea legislativa dell'Umbria, ha illustrato in Aula l'interrogazione a risposta immediata sul Prg di Spoleto, chiedendo “quali soluzioni legislative e procedimentali la Giunta intende elaborare per sanare prontamente le censure dichiarate dal giudice amministrativo umbro e dal Consiglio di Stato, consentendo così al Consiglio comunale di Spoleto di procedere al più presto alla nuova approvazione del suo Piano regolatore generale”. Zaffini ha sottolineato le “note e sconcertanti vicende relative al Prg della città di Spoleto, uno strumento urbanistico approvato nel 2003 e adottato nel 2008, che viene cancellato da una sentenza del Consiglio di Stato, aprendo una serie interminabile di problematiche, di danni, di procedure contorte da avviare, che evidentemente impongono rapide risposte da parte della Regione, che non è del tutto estranea alle problematiche evidenziate dai due gradi di giudizio. L'Amministrazione comunale, questa come la precedente, è evidentemente la prima colpevole di quello che sta accadendo. Il Piano regolatore generale della città per due campagne elettorali si è trasformato da strumento urbanistico a strumento elettorale”.
L'assessore Fabio Paparelli ha risposto all'interrogazione spiegando che “la Giunta regionale, con l’approvazione del disegno di legge del Collegato alla manovra di bilancio 2014, ha proposto un apposito articolo di interpretazione della normativa in materia. Nel testo unico comunque le eventuali questioni saranno affrontate e risolte in via definitiva. La sentenza del Consiglio di Stato ha evidenziato una divergenza tra i contenuti nell’articolo 10 della legge regionale 31 e la precedente disciplina prevista invece dalla legge regionale n. 25/1982. La questione attiene a un mero vizio formale, che potrebbe avere spinto anche altri Comuni ad usare le stesse procedure seguite dal Comune di Spoleto. Il legislatore regionale, con la legge regionale 31, ha trasferito tutti i visti, i pareri e le autorizzazioni al Comune mentre le funzioni di istruttoria e controllo e compatibilità degli strumenti urbanistici sono stati conferiti alle Province. Per questo motivo dall’entrata in vigore della legge 31 i Prg non sono stati trasmessi più all’organo che rilasciava i pareri sismici. È dunque necessario che l'Assemblea legislativa chiarisca definitivamente che nella pluralità dei visti pareri e autorizzazioni è ricompreso anche quello di cui all’articolo 13 della legge 64/74. Fino alla sentenza di Spoleto la norma regionale in questione è stata interpretata all’unisono da tutti gli enti che si occupano del territorio e comunque la legge regionale n.11/2005 ha completamente sostituito la 31, che oggi si applica solo come norma transitoria per i Prg che hanno iniziato i procedimenti di piano prima del 2011”.
Franco Zaffini si è detto “soddisfatto della risposta dell’assessore. La Regione metterà così il Consiglio comunale di Spoleto in condizione di sanare la vicenda, riapprovando il Prg. Un Piano che, come avevamo detto fin dall’inizio, è la pietra dello scandalo di tutti i piani regolatori. Uno strumento urbanistico trasformato in strumento elettorale, con il quale io persi le elezioni a candidato sindaco della città di Spoleto, dato che c’erano solerti attivisti di partito che giravano per le case con le circa settecento osservazioni al Prg promettendo l’approvazione della osservazione in sede di votazione definitiva del Piano. Ovviamente in cambio di consenso per l’allora sindaco Brunini, che oggi si manifesta disponibile a sistemare le sorti della città di Spoleto”. MP/