Regione Umbria - Assemblea legislativa


SANITÀ: “CHIARIMENTI URGENTI SULL’ASSISTENZA AI PAZIENTI RICOVERATI PRESSO L’ISTITUTO PROSPERIUS TIBERINO DI UMBERTIDE” - ZAFFINI (FD'I) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE

In sintesi

Il consigliere regionale Franco Zaffini (capogruppo Fd'I) ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale attraverso la quale chiede chiarimenti circa l'assistenza ai pazienti ricoverati presso l'Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide. Nello specifico, l'esponente del centrodestra auspica una verifica immediata dei requisiti gestionali dell’Istituto, con particolare riferimento al personale impiegato, invitando i direttori delle ASL umbre ad effettuare, a loro volta, una immediata verifica circa la fornitura, presso l’Istituto stesso, del servizio di assistenza dovuto”.

(Acs) Perugia, 13 gennaio 2014 - “Verifica immediata dei requisiti gestionali dell’Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide, con particolare riferimento al personale impiegato, invitando i direttori delle ASL umbre ad effettuare, a loro volta, una immediata verifica circa la fornitura, presso l’Istituto, del servizio di assistenza dovuto”. È quanto chiede, attraverso una interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere regionale Franco Zaffini (capogruppo Fd'I).

Nell'atto ispettivo, l'esponente del centrodestra ricorda che “l’Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide ospita, in regime di ricovero, pazienti con gravissime disabilità e, nella maggior parte dei casi, non autosufficienti. Vista la tipologia dei pazienti – scrive l'interrogante -, l’Istituto  ha l’obbligo di fornire tutta l’assistenza necessaria nell’arco delle 24 ore senza oneri a carico dei familiari, posto che l’Istituto, che opera da privato in regime di convenzionamento con il Sistema Sanitario, percepisce dalle ASL di competenza dei singoli pazienti, una retta che varia, a seconda dei casi, da 230 a 290 euro al giorno”.

Nella sua interrogazione, Zaffini evidenzia come venga riferito che “il personale amministrativo e non, dell’Istituto, esercita forti pressioni sui familiari dei pazienti, affinché gli stessi si dotino, a proprie spese, di badanti che provvedano alle esigenze dei pazienti medesimi, poiché sembra che il numero degli operatori sanitari in forze presso la struttura non sia sufficiente a coprire le esigenze di fornitura del servizio di assistenza della stessa; addirittura  sembrerebbe che talora le suddette pressioni sfocino in allusioni alla possibilità che la struttura riveda l’accettazione del paziente in caso di mancata attivazione da parte dei familiari di una assistenza a pagamento”.

Per Zaffini, “simili pressioni, qualora accertate, sarebbero illegittimamente perpetrate in danno dei pazienti e dei loro familiari, oltreché inammissibili sotto il profilo etico”. Ed oltre a ciò, conclude, “episodi del genere, danneggerebbero in modo irrimediabile l’immagine di una struttura che viene considerata un fiore all’occhiello nel panorama nazionale degli Istituti di rabilitazione,  e di conseguenza l’immagine della sanità regionale”. RED/as

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