TARES PERUGIA: “BOLLETTA CONGUAGLIO GESENU SOLO CINQUE GIORNI PRIMA DELLA SCADENZA E CON CODICE ERRATO NEL MODELLO F24” - MONNI (NCD): “PACCO DI NATALE DEL COMUNE AI PROPRI CITTADINI”
Il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd) punta il dito contro il Comune di Perugia e la Gesenu per le bollette del conguaglio Tares che stanno arrivando in questi giorni agli utenti “a cinque giorni dalla scadenza e con il codice F24 errato”. Monni rileva il “pressapochismo” della gestione Gesenu e la “faciloneria” con la quale vengono gestite anche le riscossioni e che sono la dimostrazione, a suo giudizio, di un'amministrazione “disastrosa” delle società partecipate del Comune.
(Acs) Perugia, 13 dicembre 2013 - “Il pacco regalo del Comune di Perugia ai propri cittadini per le prossime festività è l'arrivo, nella cassetta della posta, del conguaglio Tares. Non bastava però che la bolletta di conguaglio arrivasse solo 5 giorni prima della scadenza, creando un ingorgo fiscale agli sportelli postali o nella propria banca: è stata recapitata da Gesenu con un F24 semplificato che contiene un codice errato (ER) al posto di quello corretto EL”. Così il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd) che evidenzia come, in questo modo, “oltre al danno dell'aumento per i perugini, che come sempre devono metter mano al portafoglio, anche la beffa dell'errore del codice che non permette ai macchinari di effettuare il pagamento in maniera corretta. Insomma – continua l'esponente del centrodestra -, una confusione senza precedenti e a pagare, anche in termini di tempo e di gravi disagi, sono sempre e comunque i perugini”.
Per Monni, “questo ennesimo scempio fa emergere una realtà dell'azienda Gesenu che è arrivata alla frutta. Un altro gigante dai piedi di argilla che crolla. Non solo il grave buco di bilancio, non solo la Gesenu naviga a vista in acque tutt'altro che tranquille da un punto di vista economico – commenta Monni -, ma il pressapochismo della gestione, la faciloneria con la quale vengono gestite anche le riscossioni dimostrano un'amministrazione disastrosa delle società partecipate del Comune.
Di fatto – rimarca -, anche da un punto di vista strettamente burocratico come quello della creazione di semplici modelli di pagamento, emerge una realtà incauta, fallimentare dove le capacità manageriali sono pari allo zero. L'inadeguatezza dei vertici Gesenu – conclude Monni - è ormai accertata e il tracollo dell'azienda che è alle porte, è una vergogna, un'ulteriore sconfitta, un ulteriore fallimento ed impoverimento per tutta la città e non solo”. RED/as