SANITÀ: “RESPONSABILITÀ CIVILE, UN OTTIMO AFFARE PER LE COMPAGNIE ASSICURATIVE E UNA RIMESSA PER LA REGIONE” - CIRIGNONI (LEGA) CHIEDE “VERIFICHE SULL'INCREMENTO DEI PREMI NONOSTANTE I POCHI DANNI PAGATI”
Il capogruppo regionale della Lega nord, Gianluca Cirignoni, ha presentato una interrogazione sul sistema delle polizze assicurative per la responsabilità civile sanitaria stipulate delle aziende sanitarie regionali negli ultimi 10 anni. Per Cirignoni negli ultimi 10 anni la Regione avrebbe speso 100 milioni di euro a fronte di “sinistri liquidati dalle compagnie in proporzione tre volte inferiori ai premi pagati”.
(Acs) Perugia, 30 novembre 2013 – “Fare chiarezza sulle assicurazioni di responsabilità civile sanitaria stipulate delle aziende sanitarie regionali negli ultimi 10 anni, la cui somma premi, senza tener conto degli accantonamenti per franchigie che pure gravano sul bilancio regionale, ha superato i 100 milioni di euro, tutti a carico del sistema sanitario regionale”. È quanto chiede, con una interrogazione a risposta scritta rivolta all'Esecutivo di Palazzo Donini, il capogruppo regionale della Lega nord Gianluca Cirignoni.
Secondo il consigliere regionale di opposizione si tratterebbe di “un pessimo affare per la Regione e un ottimo affare per le compagnie assicurative e il broker, se si tiene conto che i sinistri liquidati dalle compagnie nello stesso periodo sono in proporzione tre volte inferiori ai premi pagati. Dai dati allegati alla delibera di Giunta 'n.1775/2012' risulta che nel quinquennio 2006/2010 il sistema sanitario regionale ha pagato, per la copertura della responsabilità civile sanitaria, premi per oltre 61 milioni di euro e accantonato franchigie per oltre 27 milioni di euro, a fronte di sinistri liquidati per 25 milioni di euro. Nel periodo 2003/2010 la sola azienda ospedaliera di Perugia ha pagato premi per oltre 31 milioni di euro a fronte di sinistri liquidati di poco superiori ai 5 milioni di euro: un vero salasso per le casse regionali. In quel caso una delle compagnie che fece gli affari migliori fu Unipol”. Cirignoni sottolinea che “se fino al 2010 le compagnie navigavano felicemente nel mare di denaro pubblico pagato dalla Regione per coprire il rischio di responsabilità civile sanitaria, dal 2011 hanno visto incrementare i loro guadagni dato che nonostante un rapporto sinistri/premi più che favorevole, il premio annuo complessivo pagato dalla Regione tramite le aziende sanitarie è passato da 12 ad oltre 16,5 milioni, senza tener conto degli accantonamenti per franchigie pari a 9 milioni euro annui. Purtroppo la Giunta regionale, dopo aver constatato che in materia gestione del rischio da responsabilità civile sanitaria l'Umbria negli ultimi 10 anni ha scialacquato centinaia di milioni di euro, ha deciso di intervenire riformando il sistema in maniera ambigua e istituendo un sistema sperimentale misto che agisce in autoassicurazione solo in parte, prevedendo ancora la stipula di polizze dal costo di 30 milioni di euro in cinque anni, e solo per coprire rischi catastrofali, che come dimostrano i dati sono estremamente rari”.
Per il capogruppo leghista “l'unico sistema da adottare è quello dell'autoritenzione totale del rischio, scelto dalla Regione Toscana, che consente risparmi ingentissimi, dell'ordine di decine di milioni di euro annui, e stimola la virtuosità del sistema sanitario regionale, ridando fiducia ai cittadini e consentendo agli sfortunati danneggiati dal sistema sanitario di avere un risarcimento giusto ed in tempi brevi senza essere rimpallati tra aziende sanitarie e compagnie. Dati alla mano, adottando il sistema di autoritenzione totale del rischio, la sanità regionale passerebbe da una spesa di 25 milioni di euro l'anno per premi e franchigie ad una di 5 milioni tra sinistri e costi amministrativi”. RED/mp