Regione Umbria - Assemblea legislativa


SANITÀ: “I DISABILI UMBRI BOCCIANO LA REGIONE: COME VENGONO SPESI I 5 MILIONI DEL FONDO?” - NOTA DI BRUTTI (IDV)

In sintesi

Il consigliere regionale Paolo Brutti (Idv) con una interrogazione alla Giunta regionale chiede di conoscere come saranno  spesi i quasi cinque milioni di euro destinati alla Regione Umbria per interventi sulla disabilità. Ricorda  Brutti che il decreto di riparto “prevede espressamente” che le risorse messe a disposizione dal governo vadano alle famiglie in modalità indiretta, attraverso l'erogazione di assegni di cura e sussidi per pagare assistenti assunti direttamente dal disabile.

 

(Acs) Perugia, 27 novembre 2013 - “Poche ore prima di morire, Raffaele Pennacchio, il disabile scomparso di recente, estenuato dalle fatiche dei presidi, confidò la sua soddisfazione per aver ottenuto da Palazzo Chigi  una severa censura nei confronti della Regione Umbria, colpevole di aver disatteso il decreto ministeriale in materia di disabilità. A questo punto voglio sapere in che modo verranno spesi i quasi cinque milioni di euro che Roma ha destinato alla disabilità in Umbria”. Questa la richiesta contenuta in una interrogazione che il consigliere regionale Paolo Brutti (Idv) spiega di aver presentato “dopo le proteste dei tanti disabili che negli ultimi giorni lamentano sempre più vivacemente i mancati provvedimenti adottati dalla Regione”.

Osserva Brutti che “non è dicendosi di sinistra che si è di sinistra, ancor più se non si tutelano i deboli. Il decreto di riparto del marzo scorso – ricorda l'esponente dell'Idv - prevede espressamente che le risorse messe a disposizione dal governo vadano alle famiglie in modalità indiretta, attraverso l'erogazione di assegni di cura e sussidi per pagare assistenti assunti direttamente dal disabile. Altre regioni si muovono in tal senso – aggiunge - mentre in Umbria le associazioni dei disabili adombrano il sospetto che  ritardi e omissioni dipendano da situazioni pregresse, tese a favorire settori che offrono contropartite in occupazione piuttosto che il bene del disabile. Le stesse associazioni – conclude Brutti - protestano perché la Regione Umbria avrebbe la pretesa di ritenere adeguato che i cittadini paghino le badanti con assegni di sollievo di circa 50 euro al mese mentre in altre regioni, come la Sardegna, vengono erogati finanziamenti a singoli disabili di alcune decine di migliaia di euro l'anno”. RED/tb


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