ADDIZIONALE IRPEF: “EVITARE L'AUMENTO RIDUCENDO LA COMPONENTE VARIABILE DELLE RETRIBUZIONI DEI DIRIGENTI DI REGIONE E PARTECIPATE” - PROPOSTA DI RISOLUZIONE A FIRMA ZAFFINI, LIGNANI, DE SIO (FD'I)
In una conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Cesaroni, i consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia, Franco Zaffini, Andrea Lignani Marchesani e Alfredo De Sio, hanno presentato una proposta di risoluzione che prevede di ridurre la componente variabile delle retribuzioni dei dirigenti di Regione ed enti dipendenti, destinando le risorse risparmiate al Fondo per lo sviluppo dell'occupazione giovanile.
(Acs) Perugia, 20 novembre 2013 – Razionalizzare i costi della Regione Umbria e degli enti da essa dipendenti mediante la riduzione della componente variabile delle retribuzioni dei propri dirigenti e l'utilizzo delle risorse così risparmiate in favore del Fondo per lo sviluppo dell'occupazione giovanile: è quanto prevede la proposta di risoluzione presentata stamani in una conferenza stampa, a Palazzo Cesaroni, dai consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia: Franco Zaffini (capogruppo), Andrea Lignani Marchesani e Alfredo De Sio.
“Gli facciamo il lavoro sporco, attirandoci inevitabilmente il malcontento di dirigenti, direttori e coordinatori, ma è un segnale da dare alla gente, che in un momento economicamente drammatico continua a dover pagare tasse e balzelli sempre di tasca propria. Visto che la maggioranza non ha la forza per proporre di mettere mano agli stipendi, come appena successo con il dietrofront sullo Zooprofilattico, adesso c'è solo da approvare la nostra proposta di risoluzione”. Lo ha detto Franco Zaffini, illustrando ai giornalisti l'atto che prevede un piano di contenimento delle spese riducendo la parte variabile dello stipendio dei dirigenti, “che non è un diritto acquisito – ha sottolineato il capogruppo - ma, appunto, una componente variabile su cui l'ente può intervenire (a differenza di quanto è invece previsto sul contratto nazionale di lavoro), perché i costi dei dirigenti sono divenuti insostenibili se rapportati al clima di austerità inaugurato dalle amministrazioni pubbliche, e proponendo quindi di investire le risorse derivanti dai risparmi al Fondo per lo sviluppo dell'occupazione giovanile”.
“Con la fantomatica operazione 'Robin Hood' – ha detto Lignani Marchesani – la Giunta potrà utilizzare un gettito di 400mila euro, una cifra esigua che poteva essere raggiunta in molti altri modi: per esempio eliminando viaggi improduttivi come quello dei cinque dirigenti della Regione recatisi a New York per l'inaugurazione di un negozio. Basterebbe anche solo applicare la legge regionale che ha stabilito che nessun dirigente possa arrivare a guadagnare più della presidente Marini. Ma le cose si complicano quando si viene al dunque, come si è visto in Consiglio regionale quando la maggioranza si è rimangiata la proposta di ridurre lo stipendio del dirigente dell'Istituto zooprofilattico fino alla entità massima del 70 per cento di un direttore di Azienda sanitaria. C'erano le firme dei capigruppo, ma in Aula il provvedimento non è passato. Invece i cittadini pagheranno dai 700 ai 1200 euro l'anno di addizionali, dopo che già lo Stato aveva innalzato il gettito dallo 0,9 per cento all'1,33. Tra Regione e Comune si arriva al 2,5 per cento complessivo di una tassa che fino a poco tempo fa nemmeno esisteva”.
“Un segnale pessimo – secondo De Sio – che va a minare ulteriormente la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, e fotografa il pensiero debole dell'amministrazione regionale nell'affrontare la crisi di questi giorni. La Regione ha sì ridotto le spese, ma non nella polpa vera, non toccando gli stipendi dei dirigenti che sono frutto di anni e anni di spesa pubblica facile e che oggi rappresentano un ingiustificato divario nei confronti degli altri dipendenti e dei cittadini chiamati a fare i sacrifici in questa difficile congiuntura economica”.
Nel dettaglio, la proposta di risoluzione di Zaffini, Lignani e De Sio contempla un piano di razionalizzazione delle spese relative all'amministrazione regionale nel suo complesso, incluse quelle imputabili agli enti dipendenti dalla Regione, al fine di ridurre, a partire dal 1° gennaio 2014, la componente variabile degli stipendi dei dirigenti, riconducendo la retribuzione di posizione al minimo riconosciuto dall'articolo 5 del contratto nazionale di lavoro, pari a 11mila 533 euro l'anno e la retribuzione di risultato (“ottenuta anche senza risultati”, hanno sottolineato) alla percentuale minima del 15 per cento prevista dal contratto stesso. Quindi, si propone di destinare le risorse derivanti da tali risparmi al Fondo per lo sviluppo dell'occupazione giovanile (legge regionale “12/1995”). PG/
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