AGRICOLTURA: TERRA AI GIOVANI, FINALITÀ SOCIALI, FILIERA CORTA - IN II° COMMISSIONE DUE PROPOSTE DI LEGGE DI DOTTORINI (IDV); E STUFARA (PRC-FDS), GALANELLO E BARBERINI (PD)
Gli assessori regionali Cecchini (Agricoltura) e Paparelli (Patrimonio) hanno partecipato alla riunione odierna della Seconda Commissione, invitati dal presidente Chiacchieroni circa la proposta di legge di Oliviero Dottorini (Idv): 'Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli', alla quale si è aggiunta un'altra iniziativa analoga dei consiglieri Stufara (Prc-Fds), Galanello e Barberini (Pd): 'Norme per favorire l'accesso alla terra e promuovere l'agricoltura sociale e la filiera corta'. Nell'esprimere condivisione sostanziale sulle proposte, entrambi gli assessori hanno evidenziato la necessità di un censimento per verificare la qualità, la quantità e la disponibilità di beni immobili inutilizzati a vocazione agricola da dare in concessione a giovani agricoltori. Per i due atti è previsto un percorso unitario.
(Acs) Perugia, 9 ottobre 2013 – “Bene le proposte, necessario però un censimento per verificare la qualità, la quantità e la disponibilità di beni immobili inutilizzati a vocazione agricola da dare in concessione a giovani agricoltori”. Così gli assessori regionali Fernanda Cecchini (Agricoltura) e Fabio Paparelli (Risorse patrimoniali) oggi in Seconda Commissione, invitati in audizione dal presidente Gianfranco Chiacchieroni circa la proposta di legge del consigliere regionale Oliviero Dottorini (capogruppo Idv): 'Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli', alla quale si è aggiunta un'altra iniziativa analoga dei consiglieri Damiano Stufara (Prc-Fds – primo firmatario), Fausto Galanello e Luca Barberini (Pd): 'Norme per favorire l'accesso alla terra e promuovere l'agricoltura sociale e la filiera corta'.
Sui due atti, sia Cecchini che Paparelli hanno espresso la loro condivisione relativamente al “principio politico” dell'iniziativa, evidenziando comunque la necessità di tenere conto della situazione patrimoniale poiché, sia per quanto previsto nel processo della spending review, che nel successivo decreto 'Del fare' predisposti dagli ultimi Governi, i terreni demaniali devono essere alienati per destinare le risorse derivanti alla riduzione del debito e alla previsione di nuovi investimenti.
La Regione Umbria, come ha fatto sapere il responsabile del servizio patrimonio, Stefano Guerrini, dispone complessivamente di 26mila ettari di terreni e sarebbe possibile recuperarne soltanto qualche centinaia, e comunque collocati a macchia di leopardo.
Guerrini, dopo aver assicurato che il censimento sarà pronto entro la fine dell'anno, ha ribadito l'importanza di prevedere “un'attenta selezione dei terreni individuando le tipologie di azienda agraria minima con potenzialità e possibilità sufficienti a reggersi sui terreni disponibili”.
Per le due proposte legislative è stato deciso un percorso comune che partirà dai lavori di una sottocommissione composta da due consiglieri proponenti le leggi: Dottorini (unico firmatario della prima proposta), Barberini (cofirmatario con Stufara e Galanello dell'altra) e dal consigliere Raffaele Nevi (Forza Italia).
Dottorini, nel dichiarasi favorevole alla discussione congiunta dei due atti, perché “in diversi passaggi sovrapponibili”, ha espresso comunque l'auspicio che possa essere il testo della sua proposta quello da considerare “base, perché più organico”.
L'obiettivo della proposta legislativa di Dottorini è quello di rendere produttivi beni immobili agricoli o a vocazione agricola, attualmente inutilizzati o abbandonati, assegnandoli a giovani agricoltori con canoni di locazione agevolati. Una iniziativa, come lo stesso Dottorini ha rimarcato in sede di presentazione dell'atto in Commissione, che “incrocia l'esigenza di salvaguardia e recupero dei numerosi terreni e immobili agricoli, sia pubblici che privati, che attualmente non sono utilizzati o abbandonati, con l'esigenza di offrire opportunità lavorative e imprenditoriali al grande numero di giovani agricoltori che incontrano difficoltà spesso insormontabili nell'avviare la propria attività”. Tra i passaggi più significativi della proposta, quello di favorire il reimpiego dei soggetti espulsi dai processi produttivi ed a qualsiasi titolo svantaggiati. “Una quota pari al 25 per cento del totale dei beni ceduti in locazione è riservata a cooperative sociali o imprese agricole, costituite o costituende, che impiegano almeno il 50 per cento di lavoratori svantaggiati (sono compresi coloro che hanno perso il lavoro a causa della attuale crisi economica ed occupazionale)”.
Quella di Stufara, Galanello e Barberini è “una proposta di legge – hanno spiegato gli stessi promotori nel corso della presentazione dell'atto in conferenza stampa - per permettere l'utilizzo delle terre del demanio inutilizzate o sottoutilizzate a fini produttivi e con finalità sociali, consentendo un reinsediamento laddove oggi c'è abbandono, e sviluppando interventi e servizi a sostegno del welfare locale, anche con misure specifiche che favoriscano le cooperative sociali, funzionali alla creazione di posti di lavoro e di servizi di utilità sociale, educativa, riabilitativa, ricreativa e al soddisfacimento dei bisogni di categorie di soggetti deboli”. Sostanzialmente, l'obiettivo è quello di “recuperare terreni incolti e casolari abbandonati, per dare lavoro in questa congiuntura di grave crisi occupazionale e promuovere un modello agricolo sostenibile, dalla dimensione più contadina ed umana, con finalità sociali e con la promozione della filiera corta, anche “sburocratizzando” la commercializzazione per piccoli quantitativi di prodotti agricoli di qualità”. AS/