SANITÀ: GARA DESERTA PER LA COPERTURA ASSICURATIVA DEI RISCHI - INFORMATIVA DEL DIRETTORE REGIONALE DUCA ALLA TERZA COMMISSIONE
(Acs) Perugia, 24 settembre 2013 – “La gara istituita dalla Regione per la copertura assicurativa dei rischi sanitari è andata deserta, nonostante la manifestazione d'interesse di cinque compagnie di assicurazione che, una volta ricevuto il capitolato di oneri connessi, non hanno presentato alcuna offerta entro la scadenza del bando”: lo ha detto il direttore generale Sanità, Emilio Duca, ai membri della Commissione Sanità e Servizi sociali del Consiglio regionale, riuniti stamani dal presidente Massimo Buconi per ascoltare l'informativa sullo stato di attuazione della gara.
“La Regione – ha spiegato Duca – provvede direttamente a risarcire danni provocati dai sinistri fino ad un valore di 800mila euro, mentre proprio per la copertura dei cosiddetti rischi 'catastrofici', quelli da 800mila euro in su, si ricorre alle compagnie di assicurazione, che finora non hanno mai avuto oneri superiori alla metà di quanto ricevono dal pubblico. Oggi siamo assicurati per 25 milioni e 300mila euro di rischio, ma le compagnie giudicano troppo rischiosa la soglia di 6 milioni l'anno, tra risarcimenti e accantonamenti, dovuta ai sinistri particolarmente gravi che si verificano nella nostra regione (dai 4 ai 6 l'anno)”.
Rispondendo alle domande dei membri della Commissione (oltre al presidente Buconi ne fanno parte i consiglieri Zaffini, Valentino, Cirignoni, Stufara, Bottini, Smacchi, Galanello, Brutti e Modena), il direttore regionale della sanità ha spiegato che i costi variano di continuo e di molto, quindi una nuova gara potrebbe presentare nuove criticità, e c'è da considerare anche il trend, in preoccupante aumento, delle cause intentate a seguito di errore medico, che non solo scoraggia le compagnie di assicurazione ma incide pure sul comportamento dei professionisti della sanità umbra, i quali da un lato seguono il principio dell'appropriatezza delle cure ma dall'altro hanno intrapreso quella che viene definita 'medicina difensiva', prescrivendo più cure ed esami diagnostici per poter poi dimostrare che tutto il possibile è stato fatto. Nel prossimo mese di ottobre la Giunta regionale dovrà quindi decidere se modificare il bando di gara oppure optare per altre soluzioni. PG/