Regione Umbria - Assemblea legislativa


CONSIGLIO REGIONALE – TRASPORTI PUBBLICI LOCALI: BOCCIATA LA MOZIONE DEL PDL SU UMBRIA MOBILITA'

In sintesi

Il Consiglio regionale ha respinto, con 14 voti contrari, 12 favorevoli (fra cui quello dell'IdV Paolo Brutti) e 1 astensione (Orfeo Goracci, Comunista umbro) la mozione presentata dai consiglieri del Pdl Maria Rosi e Massimo Mantovani concernente l'impegno della Giunta a “informare il Consiglio sullo stato delle operazioni intraprese per la privatizzazione di un ramo della società Umbria mobilità, chiarendo quale sia il patrimonio ritenuto 'non strategico', quale sarà l'impiego delle risorse derivanti dalla privatizzazione e quali misure intraprendere per tutelare i livelli occupazionali, ponendo in essere ogni atto utile affinché il Consiglio regionale possa vigilare su tutte le operazioni concernenti la privatizzazione dell'azienda unica per il trasporto pubblico locale”. L'assessore ai Trasporti Silvano Rometti ha spiegato che le Pubbliche amministrazioni “ormai non sono più in grado, non soltanto in Umbria, di gestire direttamente servizi in un settore dove più pesanti che altrove si sono abbattuti i tagli delle risorse governative. Ma la gara per l'affidamento del servizio sarà 'vera' e gli obiettivi sono quelli di riuscire a ripianare il debito mantenendo l'azienda e i posti di lavoro”.

 

(Acs) Perugia, 17 settembre 2013 – L'Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto, con 14 voti contrari e un astenuto, a fronte di 12 voti favorevoli, la mozione presentata dai consiglieri del Pdl Maria Rosi e Massimo Mantovani concernente l'impegno della Giunta a “informare il Consiglio sullo stato delle operazioni intraprese per la privatizzazione di un ramo della società Umbria mobilità, chiarendo quale sia il patrimonio ritenuto 'non strategico', quale sarà l'impiego delle risorse derivanti dalla privatizzazione e quali misure intraprendere per tutelare i livelli occupazionali, ponendo in essere ogni atto utile affinché il Consiglio regionale possa vigilare su tutte le operazioni concernenti la privatizzazione dell'azienda unica per il trasporto pubblico locale”.


 

I due consiglieri del Pdl proponenti la mozione hanno incassato, oltre ai voti dell'opposizione, anche il voto favorevole del consigliere Paolo Brutti (IdV), che ha spiegato le ragioni per cui non ha seguito l'orientamento dei colleghi di maggioranza in questa vicenda. Anche il consigliere Orfeo Goracci (Comunista umbro), pur non votando a favore (si è astenuto, ndr), ha riconosciuto la validità delle questioni sollevate dai consiglieri di centro destra. In Aula, l'assessore ai Trasporti Silvano Rometti ha spiegato che le Pubbliche amministrazioni ormai non sono più in grado, non soltanto in Umbria, di gestire direttamente servizi in un settore dove più pesanti che altrove si sono abbattuti i tagli delle risorse governative. Ma la gara per l'affidamento del servizio sarà “vera” e gli obiettivi sono quelli di riuscire a ripianare il debito mantenendo l'azienda e i posti di lavoro.


 

GLI INTERVENTI


 

MARIA ROSI (PDL): “IL CONSIGLIO DEVE POTER VIGILARE SU UN SERVIZIO PUBBLICO FONDAMENTALE - Il Consiglio regionale non può essere lasciato fuori da decisioni che riguardano il futuro dell'azienda unica del trasporto pubblico locale e chiediamo di sapere in che modo il servizio pubblico sarà garantito se andrà in gestione ai privati. Inoltre si ritiene necessario sapere quale ramo dell'azienda sarà privatizzato, a chi toccherà la 'bad company' (cioè il ramo aziendale coi debiti, ndr), conoscere il Piano regionale dei trasporti, qual'è il patrimonio non strategico e quali le misure atte a tutelare i posti di lavoro. Fondamentale porre in essere ogni atto che consenta al Consiglio di poter vigilare su un servizio pubblico fondamentale”.


 

ORFEO GORACCI (Comunista umbro): “PRIVATIZZARE E' METTERE UN SERVIZIO PUBBLICO IN MANO AL MERCATO E A RIMETTERCI SARANNO OPERATORI E UTENTI - Non voterò a favore della mozione ma neanche contro, perché è indubbia la natura pubblica di questo servizio. La privatizzazione non comporta l'efficienza del servizio o il risparmio per chi lo utilizza, ma riguarda solo il mercato, a rimetterci saranno operatori e utenti, già costretti a sopportare aumenti consistenti per i prezzi dei biglietti. Siamo al punto che venire in macchina da Gubbio a Perugia è più conveniente, se non fosse per il problema dei parcheggi che o non ci sono o costano troppo. Qualcosa nella maggioranza che governa questa regione non funziona a dovere se si lasciano in mano al centrodestra certe 'bandierine'. Giusta anche la richiesta, contenuta nella mozione, che l'Assemblea abbia un ruolo forte sulla vicenda”.


 

PAOLO BRUTTI (IDV): “VENDITA GIA' DECISA E IL COMPRATORE E' UNO SOLO. SPERIAMO ALMENO CHE RIPAGHI I 30 MILIONI DI DEBITO ACCUMULATO. VOTO A FAVORE DELLA MOZIONE - Parliamo di una cosa ampiamente già decisa, che non consente un'inversione di marcia. Già deciso lo scorporo, con la cessione della società di esercizio. Si sa anche che il compratore vero è Ferrovie dello Stato, con i francesi che stanno a guardare. Spero almeno che l'offerta che sarà fatta da questo compratore unico sia utile quantomeno a ripianare i 30 milioni di debito. Inoltre, chi compra una società in perdita non è un benefattore: da qualche parte dovrà mettere le mani, e lo farà aumentando i prezzi e, con la riduzione delle corse, tagliando posti di lavoro. C'era un'altra strada? Si, i soci pubblici dovevano comportarsi come proprietari di società, cambiare gli amministratori che non sono stati efficienti e ripianare le perdite. Ma non si è scelto di fare così, e l'assessore Rometti è stato chiaro, quando disse chiaramente che bisognava uscire dalla gestione di Umbria mobilità perché non è un mestiere che si confà alle amministrazioni pubbliche. Quindi alla società attuale non si è data nessuna chance di ripianare il debito ed andare avanti. Ma i privati non faranno regali. Chiederanno ai Comuni corrispettivi maggiori, aumenteranno il costo dei biglietti e ridurranno il personale. Tra l'altro, con il soggetto FS abbiamo un rapporto complesso: ci gestiscono i treni, male a quanto so, e domani anche il Tpl. Non vorrei che quello che mettono oggi sul tavolo dell'acquisto lo vengano a pretendere domani rinegoziando il trasporto ferroviario. In ultimo, considerando che nel programma della maggioranza non ci sono specificità riguardanti il trasporto pubblico locale, voterò a favore della mozione”.


 

LUCA BARBERINI (PD): “IL PUBBLICO NON PUO' PIU' GESTIRE QUESTI SERVIZI, MA PROGRAMMARE E VIGILARE - Non si può affermare che il Consiglio non sia stato informato sulle vicende di Umbria mobilità, dopo le numerose sedute di Commissioni e Monitoraggio dedicate a questo tema. Inoltre dobbiamo considerare che oggi il 70 per cento delle aziende di trasporto pubblico sono in perdita, e noi non potevamo essere estranei a tali difficoltà strutturali, alla luce dei tagli fatti sul trasporto pubblico e delle difficoltà gestionali incontrate. Vi è poi la particolarità dell'Umbria, che necessita di molti servizi su molti chilometri e per pochi utenti. I soci pubblici non hanno più la struttura per poter svolgere direttamente questo servizio. Quello che può fare il pubblico è la programmazione, l'attività legislativa ed un efficace controllo sul servizio se affidato ai privati. E' qui che dobbiamo lavorare, perché le regole le stabiliamo noi, e se il privato non dovesse esercitare un ruolo confacente, agiremmo di conseguenza”.


 

SILVANO ROMETTI (assessore ai Trasporti): “LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE NON POSSONO PIU' GESTIRE CERTI SERVIZI MA SARA' UNA GARA VERA - Non possiamo non considerare che il Trasporto pubblico locale oggi in Italia è il servizio più penalizzato dai tagli e che altrove vediamo aziende in crisi che tagliano chilometri di percorrenza e aumentano il costo dei biglietti molto più di noi. Il nodo del problema, per noi, è il servizio fuori regione: i 7/8 milioni di deficit annuo, trend comunque in via di miglioramento, si deve per gran parte agli oneri finanziari, sui 6 milioni l'anno, che l'azienda si è dovuta accollare per i mancati introiti da Roma. C'è anche un deficit strutturale che viene dalla gara vinta sei anni fa, con corrispettivi bassi, a cui si è aggiunto l'aumento dell'inflazione di settore. La Regione ha stanziato risorse aggiuntive già al momento della costituzione dell'azienda unica per 5,2 milioni di euro, e nel conto 2011 ha messo altri 6 milioni, ma ormai le aziende pubbliche possono amministrare solo dipendenti pubblici, la privatizzazione è stata individuata come l'unica strada percorribile. Sarà una gara vera, con due privati importanti che speriamo facciano un'offerta attraverso cui acquisire le risorse per coprire le esigenze. I nostri obiettivi sono il mantenimento dell'azienda e dei posti di lavoro. Il nostro ruolo è importante, perché il committente stipula il contratto di servizio e mette sul piatto i soldi. Sul caro biglietti vi invito a fare un giro sulle tariffe dei servizi pubblici: non c'è nessun prezzo fermo da dieci anni come lo è stato il nostro, peraltro interrotto da adeguamento inferiore rispetto alle altre regioni. Infine una considerazione: mi sorprende che nella mozione si chieda che il Consiglio venga informato. Sono venuto almeno dieci volte in audizione nelle varie commissioni, in Aula ne abbiamo parlato. Non si può dire che il Consiglio non venga informato. Ai quesiti che vengono sollevati, su quale sia il patrimonio strategico o come utilizzare le risorse derivanti dalla cessione, rispondo che si tratta di una gara vera e sulla congruità dell'offerta vedremo le carte in tavola”. PG/


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