SICUREZZA: “FURTI E SPACCIO PROBLEMA GRAVE PER IL 90 PER CENTO DEGLI UMBRI” - CIRIGNONI (LEGA): “LE RISORSE DELLA LEGGE REGIONALE '13/'08' ANCHE PER CONVENZIONI COMUNALI CON LA VIGILANZA PRIVATA”
Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Gianluca Cirignoni, commenta i dati contenuti nel “Rapporto sulla criminalità in Umbria” prodotto dal Dipartimento degli studi giuridici dell'Università di Perugia, che evidenziano la percezione di insicurezza dei cittadini umbri a fronte dell'aumentare di furti ed episodi di criminalità legati allo spaccio di droga, e propone di istituire una polizia locale comprensoriale risparmiando risorse sul numero dei dirigenti e di utilizzare i fondi previsti dalla legge regionale 13 del 2008 per stipulare convenzioni con istituti di vigilanza privata, che coadiuverebbero le forze dell'ordine fungendo da deterrente per ladri e spacciatori.
(Acs) Perugia, 9 settembre 2013 - “Il rapporto sulla criminalità in Umbria prodotto dal Dipartimento degli studi giuridici dell'Università di Perugia per quanto concerne i dati oggettivi relativi alle denunce di delitti avvenuti nella regione fa purtroppo riferimento al quadriennio 2007/2010 e pertanto fornisce una inattuale rappresentazione della difficile realtà odierna di cui però ci parlano i mass media, dovendo dedicare purtroppo ampi spazi sulle loro cronache per furti e spaccio in particolare”. Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Gianluca Cirignoni, analizza i dati contenuti nel rapporto e formula proposte per migliorare la situazione, chiedendo meno dirigenti e più polizia locale comprensoriale e, in applicazione della legge regionale 13 del 2008, di istituire una vigilanza armata notturna attraverso convenzioni con istituti di vigilanza privati.
“Dai dati forniti – spiega Cirignoni - risulta che nel quadriennio 2007/2010 quasi il 50 per cento delle oltre 140mila denunce presentate dagli umbri ha riguardato i furti a conferma, se ce ne fosse bisogno, che le nostre abitazioni e i nostri beni sono costantemente in pericolo. Nel biennio 2009/2010 un terzo delle persone segnalate all'autorità giudiziaria da parte delle forze di polizia erano extracomunitari, che in Umbria rappresentano un decimo circa della popolazione residente. La seconda parte del rapporto predisposto in base alla legge regionale è invece molto più attuale in quanto contiene una indagine sulla percezione della sicurezza degli umbri eseguita nel 2012 su un campione rappresentativo di persone residenti nei primi 10 comuni della regione per numero di abitanti”.
“Dalle risposte dei cittadini – prosegue - si evince come in materia di sicurezza urgano interventi urgenti: infatti per oltre i 2/3 di loro la qualità della vita nel comune di residenza è peggiorata nell'ultimo anno, e la maggior parte identificano nei furti, nello spaccio di droga e nell'insicurezza ad uscire la sera i fatti principali che costituiscono problemi nelle aree in cui abitano. Oltre la metà dei cittadini ritiene che la criminalità nel proprio comune sia aumentata nell'ultimo anno e quasi il 90 per cento la percepisce come un problema grave. Insomma gli umbri si sentono insicuri a causa di spacciatori e ladri, e ciò specialmente nelle ore notturne, quando sono più indifesi”.
Secondo Cirignoni “urgono da parte delle istituzioni regionali e locali risposte rapide ed efficaci e la linea da seguire deve essere quella dell’istituzione di una polizia locale comprensoriale, che consentirebbe di ridurre drasticamente il numero dei dirigenti e liberare risorse sufficienti per renderla operativa, efficace ed in grado di cooperare e coordinarsi con le forze dell’ordine statali. In più, proprio per concorrere in modo determinante ad assicurare una vigilanza costante nelle ore notturne, i comuni potrebbero fare convenzioni mirate con istituti di vigilanza privati, utilizzando le risorse stanziate dalla Regione, al fine di istituire una sorta di vigilanza armata notturna di quartiere o frazione, che aiuti le forze dell'ordine con la sua presenza, fungendo da deterrente contro ladri e spacciatori. La Legge regionale 13/2008 – conclude – avendo istituito lo strumento del patto integrato di sicurezza urbana applicabile anche per un singolo comune, prevede espressamente la possibilità di finanziare interventi per favorire e migliorare la vigilanza sul territorio. Serve solo che un sindaco illuminato e un assessore regionale sensibile e lungimirante si mettano d'accordo e pianifichino l'operazione. Sarebbe un passo in avanti per un sicuro miglioramento della qualità della vita nella nostra regione”. RED/pg