Regione Umbria - Assemblea legislativa


SICUREZZA: “FATTI E NON PAROLE. SINDACI, REGIONE, PARLAMENTARI E SOTTOSEGRETARI SI IMPEGNINO A FAR DESTINARE IN UMBRIA UNA PARTE DEI NUOVI AGENTI DI POLIZIA” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I)

In sintesi

Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) propone che “almeno 40 dei 2733 nuovi agenti di polizia siano destinati in Umbria”, e chiede che questa sua proposta venga sostenuta dalle istituzioni regionale e locali, dai parlamentari e dal sottosegretario umbro agli Interni.

(Acs) Perugia, 3 settembre 2013 - “Almeno quaranta dei 2733 nuovi agenti di Polizia siano destinati in Umbria”. È quanto chiede Andrea Lignani Marchesani (Fd'I)  che sottolinea come sulla questione sicurezza “l'esasperazione della gente e l'abbassamento del livello di vivibilità rendono necessari fatti concreti. Non bastano assemblee e neanche tanto velati scaricabarile – aggiunge -, si devono cogliere al volo le opportunità che i bilanci, pur scarni, presentano”.

Lignani Marchesani spiega che “i 2733 nuovi agenti di Polizia che hanno appena terminato il corso di addestramento e verranno messi sul campo in compagnia di colleghi esperti, saranno destinati solo a 53 province italiane, e nessuna nuova presenza è prevista in Umbria. E ciò – sottolinea – è inaccettabile, vista la situazione umbra. E ancor più inaccettabili suonano le parole di  disponibilità ad accogliere, 'a prescindere',  altre centinaia di emigranti pronunciate  dalla Giunta regionale”.

Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia occorre “un negoziato con lo Stato per fare in modo che alcuni  nuovi agenti  possano avere una destinazione umbra. Almeno una quarantina, facendo il rapporto tra popolazione italiana ed umbra in relazione ai nuovi innesti. E, ovviamente, oltre alle istituzioni regionale e locali e ai parlamentari,  deve fare la sua parte anche il sottosegretario agli Interni umbro che non può limitarsi a passerelle nei commissariati, ma deve operare con fatti concreti a favore della propria regione. Superfluo dire – conclude Lignani Marchesani - che è irrispettoso dei cittadini, esasperati da 'spadino' e delinquenza, sottoscrivere alcuni dei referendum radicali su droga e immigrazione ed è grave che lo faccia proprio chi e stato attore e sostenitore delle normative che si intendono  abrogare”. RED/tb


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