Regione Umbria - Assemblea legislativa


DROGA: “ANCHE PAPA FRANCESCO HA DETTO CHE È ARRIVATO IL MOMENTO DI COMBATTERLA. LA NOTIZIA CHE L'UMBRIA SIA ANCORA LA CAPOFILA PER LA MORTE PER OVERDOSE È SCONCERTANTE” - NOTA DI ROSI (PDL)

In sintesi

Secondo il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl) in Umbria rispetto alla droga non si è fatto altro che “nascondere e minimizzare il problema” e suggerisce in primo luogo di rivedere la legge istitutiva dei Sert. Rosi ritiene poi che le istituzioni e la scuola debbano sviluppare una maggiore azione di prevenzione e informazione nei confronti dei giovani.

(Acs) Perugia, 25 luglio 2013 - “La notizia che l'Umbria sia ancora la capofila per la morte per overdose è sconcertante. Dopo fiumi di parole che sono state dette sull'argomento, evidentemente, le istituzioni non sono state in grado di adottare dei provvedimenti validi, anche perché se il risultato è uguale a quello degli anni passati vuol dire che non ci sono stati dei miglioramenti. Ed oggi, dal Brasile anche Papa Francesco ha detto che arrivato il momento di combattere la droga”. Così il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl) che interviene a commento dei dati riguardanti l'Umbria riportati nel Rapporto 2013 del Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio.

Secondo Rosi, in Umbria rispetto alla droga non si è fatto altro che “nascondere il problema e minimizzarlo, giocando con la vita dei nostri ragazzi. Per combattere il problema dell'overdose – sostiene - bisogna partire dal rivedere la legge che istituisce e regola i Sert. In una regione che è capofila europea per le morti per droga non possiamo avere una legge che è datata anni settanta. Forse qualche modifica andrebbe apportata. I nostri governanti – aggiunge Rosi - hanno abbandonato le famiglie di questi ragazzi, hanno dimenticato che il loro compito è proprio quello di stare accanto alle famiglie, soprattutto a quelle in difficoltà. Le scuole devono prevedere nel loro orario delle lezioni obbligatorie con degli psicologi che li sappiano informare sui rischi della droga, che facciano venire in classe persone che sono passate per 'quell'inferno'. Bisogna poi fare incontri periodici con i genitori che non devono essere lasciati soli a combattere il disagio giovanile”. L'esponente del Pdl pone poi la necessità di controlli più serrati nelle discoteche che “sono i luoghi dove solitamente i giovani provano le nuove sostanze. Va promossa una cultura del divertimento sano, riducendo sempre di più quella dello 'sballo', attraverso serate promosse anche dai vari Comuni. I giovani – aggiunge Rosi - vanno riavvicinati allo sport, perché la disciplina è un buon deterrente alla droga, ma la nostra regione non si occupa di promuoverlo abbastanza. Recuperiamo poi i luoghi abbandonati, i quartieri lasciati a loro stessi e costruiamoci palestre o luoghi dove i giovani possano ritrovarsi per svolgere attività culturali. È il momento di attuare quella famosa 'rivoluzione culturale' che i nostri amministratori si rifiutano di fare. Io personalmente – avverte - mi batterò subito affinché venga rivista la legge sui Sert. Non dobbiamo avere paura di riconoscere di non aver fatto nulla per questo problema – conclude Rosi -, ma oggi è necessario avere il coraggio di fare delle scelte utili per i nostri ragazzi”. RED/tb


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