Regione Umbria - Assemblea legislativa


ASSISTENZA ANZIANI: “BEN 86 UTENTI SONO IN LISTA D'ATTESA NEL DISTRETTO DELL'ALTO CHIASCIO. UNA SITUAZIONE CHE CHE VA AFFRONTATA E RISOLTA CELERMENTE PRIMA CHE DIVENTI ESPLOSIVA” - NOTA DI SMACCHI (PD)

In sintesi

Il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD), lancia l'allarme sulla situazione dell'assistenza agli anziani nel distretto dell'Alto Chiascio e parla di una lista d'attesa di “ben 86 persone, su una popolazione totale di 55mila abitanti”. Smacchi propone quindi di  aprire “urgentemente” una discussione di merito, “in grado di garantire la messa a regime della riforma sanitaria in tempi brevi, intervenendo per creare le giuste economie di scala, riconvertendo innanzitutto gli ospedali di comunità”.  Per Smacchi è prioritario che anche in Alto Chiascio si operi per il mantenimento dei servizi di qualità “che debbono garantire il massimo del rispetto della dignità della persona e non le sterili guerre di campanile; le risorse vanno trovate eliminando doppioni ed inutili strutture ormai non più al passo coi tempi. In tempo di spending review occorre maggiore coraggio nelle scelte ed anche maggiore sobrietà”.

 

(Acs) Perugia, 10 luglio 2013 - “Le tragiche notizie che provengono in queste ore da Terni, dove anziani venivano maltrattati in una casa di riposo convenzionata, impongono alle istituzioni ed al sistema della sanità regionale, una riflessione seria ed approfondita sul sistema delle convenzioni e dei servizi sul territorio”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD) che lancia l'allarme sulla situazione dell'assistenza agli anziani nel distretto dell'Alto Chiascio. 

“Il distretto dell'Alto Chiascio – spiega Smacchi -, che rappresenta da sempre un modello sia per la qualità dei servizi erogati, sia per la professionalità del personale che opera nelle strutture, sta vivendo un periodo di sofferenza. I numeri parlano chiaro: su una popolazione totale di circa 55mila abitanti, al 30 giugno ben 120 sono stati gli utenti inseriti, di cui 67 presso l'Astenotrofio 'Mosca' di Gubbio, 43 presso l'EASP di Gualdo Tadino e 10 presso strutture fuori distretto; al 9 Luglio 2013 la lista di attesa conta ben 64 domande di cui 26 a Gubbio, stesso numero a Gualdo Tadino e 12 nei quattro comuni della fascia. A queste vanno aggiunte altre 22 domande di persone già inserite per proprio conto presso la struttura convenzionata Casa Benedetta di Sigillo, in totale quindi arriviamo ad una lista d'attesa complessiva di ben 86 unità, un numero esorbitante, un problema di natura sociale che va celermente affrontato e possibilmente risolto, magari con interventi straordinari per superare una fase di emergenza che rappresenta un'anomalia rispetto ad altri distretti e che rischia pericolosamente di protrarsi nel tempo”.

Il consigliere Smacchi, pur riconoscendo che i tagli hanno imposto un ridimensionamento anche nei badget relativi ai servizi agli anziani, sostiene che “un sistema sanitario pubblico ed universale come il nostro non può tollerare una situazione che rischia di diventare esplosiva per tante famiglie che spesso trovano ripiego in soluzioni di assoluta emergenza. Va quindi aperta urgentemente – suggerisce - una discussione di merito, in grado di garantire la messa a regime della riforma sanitaria in tempi brevi, da subito si deve intervenire per creare le giuste economie di scala, riconvertendo innanzitutto gli ospedali di comunità che non possono essere considerati distaccamenti, dove ancora oggi si effettuano prestazioni che dovrebbero essere appannaggio esclusivo della rete ospedaliera  dell'emergenza”.

“La priorità, anche in Alto Chiascio – conclude Smacchi -,  deve essere il mantenimento dei servizi di qualità che debbono garantire il massimo del rispetto della dignità della persona e non le sterili guerre di campanile, le risorse necessarie vanno trovate eliminando doppioni ed inutili strutture ormai non più al passo coi tempi, in tempo di spending review occorre maggiore coraggio nelle scelte ed anche maggiore sobrietà”. RED/tb


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