Regione Umbria - Assemblea legislativa


UMBRIA MOBILITÀ: “LA REGIONE AGISCA CONTRO IL VECCHIO CDA DELLA SOCIETÀ PER I CREDITI NON RISCOSSI” - CONFERENZA STAMPA DI MONNI E VALENTINO (PDL) A PALAZZO CESARONI

In sintesi

I consiglieri regionali del Popolo della libertà Massimo Monni e Rocco Valentino hanno annunciato, durante una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Palazzo Cesaroni, l'imminente presentazione di una interrogazione con cui chiederanno alla Giunta di Palazzo Donini di “costituirsi parte civile contro il vecchio Consiglio di amministrazione di Umbria mobilità”. Per Monni e Valentino gli amministratori della società di trasporto regionale avrebbero omesso di pretendere il pagamento dei 5 milioni di euro annui che la Regione Umbria si era impegnata a versare, contribuendo così alla crisi di liquidità che ha portato alla crisi della società.

(Acs) Perugia, 29 giugno 2013 - “La Giunta regionale dovrebbe costituirsi parte civile contro il vecchio Consiglio di amministrazione di Umbria mobilità, responsabile di non aver preteso il pagamento dei 5 milioni di euro annui che la Regione Umbria nella scorsa legislatura si era impegnata a versare, contribuendo così alla crisi di liquidità che ha portato alla crisi della società”. Lo chiedono i consiglieri regionali Massimo Monni e Rocco Valentino (Pdl), che durante una conferenza stampa svoltasi stamani a Palazzo Cesaroni hanno annunciato al presentazione di una apposta interrogazione all'Esecutivo. Monni e Valentino hanno spiegato che esisterebbe “una lettera con cui l'ex presidente Maria Rita Lorenzetti assicurava ad Umbria mobilità un finanziamento di 5 milioni di euro annui come contributo al consolidamento della nuova società del trasporto pubblico regionale”.

Quei finanziamenti, però, secondo i due esponenti del Pdl, sarebbero stati versati “soltanto per un anno, privando così Umbria Mobilità, negli anni successivi, di un canale di finanziamento che avrebbe potuto evitare la crisi di liquidità che ha portato alla crisi e all'ipotesi di privatizzazione di un ramo d'azienda”. I componenti del vecchio consiglio di amministrazione, a giudizio di Monni e Valentino, non pretendendo il pagamento di quanto promesso, avrebbero quindi “arrecato un danno patrimoniale alla società. E la Regione dovrebbe chiederne conto agli ex amministratori che sono poi tornati ai rispettivi incarichi lavorativi lasciando una società in dissesto”. “Umbria mobilità – hanno spiegato i due esponenti del Pdl – ha chiuso il 2012 con un passivo di 7 milioni di euro, dimostrando una gestione ordinaria deficitaria. I suoi conti parlano di debiti per 30 milioni verso i fornitori e di 90 verso le banche, a fronte di un bilancio di circa 100 milioni di euro. Una situazione di cui pagheranno le conseguenze i cittadini, che hanno già visto tagliare le corse e rischiano di dover pagare un biglietto più costoso, e i dipendenti, che sono 1200 senza contare un rilevante indotto. Autisti e lavoratori di Umbria mobilità non devono risentire di una gestione pubblica che si è dimostrata poco attenta e capace. Esiste un sistema di scatole cinesi, una rete di società che ruotano intorno a Umbria mobilità, che fanno riferimento a precisi partiti del centrosinistra, che infatti sulla crisi della società regionale del trasporto pubblico non si sono espressi. La vendita ai privati, anche se sembra contraddire il termine stesso di trasporto pubblico, sembra al momento una delle uniche soluzioni dopo la gestione deficitaria dimostrata dai rappresentanti degli enti pubblici che hanno portato la società al collasso”. MP/

Foto per redazioni: http://goo.gl/pmm0z


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