SICUREZZA: ANDAMENTO DEL CONSUMO, INCIDENZA DELLE OVERDOSE, NUOVE DIPENDENZE, INTERVENTI CONTRO LO SPACCIO E CONTRASTO CULTURALE – L'AUDIZIONE DELLA COMMISSIONE SU CRIMINALITÀ E TOSSICODIPENDENZE
Si è svolta ieri a Palazzo Cesaroni l'audizione convocata dalla Commissione d'inchiesta su criminalità organizzata e tossicodipendenze con i referenti della direzione salute della Regione Umbria e dell'associazione “Libera” in merito alla diffusione delle droghe in Umbria, all'andamento dello spaccio del traffico e della overdose e alle nuove dipendenze. In un quadro nazionale caratterizzato da dati regionali difformi e raccolti in modo non omogeneo, l'Umbria dispone invece di report annuali sul fenomeno, che permettono di delineare, nell'ultimo triennio, una stabilizzazione del numero di morti per droga a fronte di un incremento generico delle dipendenze e del mercato delle diverse sostanze.
(Acs) Perugia, 28 giugno 2013 - In un quadro nazionale caratterizzato da dati regionali difformi e raccolti in modo non omogeneo, l'Umbria dispone invece di report annuali sul fenomeno, che permettono di delineare, nell'ultimo triennio, una stabilizzazione del numero di morti per droga a fronte di un incremento generico delle dipendenze e del mercato delle diverse sostanze. Questi alcuni dei dati emersi dall'audizione convocata dalla Commissione d'inchiesta su criminalità organizzata e tossicodipendenze (presieduta da Paolo Brutti) con i referenti della direzione salute della Regione Umbria e dell'associazione Libera in merito alla diffusione della droghe in Umbria, all'andamento dello spaccio del traffico e delle overdose e alle nuove dipendenze.
IL QUADRO DELLA SITUAZIONE
Marcello Catanelli (dirigente del servizio programmazione socio-sanitaria dell'assistenza di base e ospedaliera - Direzione salute della Regione Umbria) e Angela Bravi (sezione Salute mentale e Dipendenze) hanno tracciato un quadro della situazione regionale.
MORTI PER OVERDOSE. “I dati sulle morti per overdose si sono stabilizzati nel tempo (sono state 26 nel 2011 e 24 nel 2012) e sul territorio (la provincia di Terni ha lo stesso tasso di mortalità di quella di Perugia, avendo meno decessi ma anche un numero inferiore di abitanti). I decessi riguardano prevalentemente soggetti di età compresa nella fascia 30/40 anni. Molte overdose non sfociano nella morte del soggetto grazie all'intervento del 118, che nel 2012 ha effettuato 167 interventi, salvando la vita a decine di persone. L'eroina è la droga che provoca più decessi (il 63 per cento dei quali riguarda residenti in Umbria e l'8 per cento cittadini senza fissa dimora ed emarginati), anche perché viene miscelata con altre sostanze. Anche il consumo è cambiato: non più consumo di droga come rito collettivo ma individuale; questo viene dimostrato dai luoghi in cui vengono rinvenute le vittime, nelle proprie case, in auto o in albergo. Modifiche si registrano anche dal lato dell'offerta, che è molto aumentata e si caratterizza ora per spacciatori che spesso sono anche consumatori, cosa che li rende privi di controllo e senza alcuna regola anche per le regole del crimine”.
CONSUMO TRA I GIOVANI. “Grazie al lavoro del Cnr di Pisa (indagine Espad-Italia) abbiamo ottenuto uno studio sulla diffusione in Umbria di sostanze psicoattive illegali e legali e del gioco d’azzardo patologico tra i giovani in età compresa tra i 15 e i 19 anni da cui emerge un quadro preoccupante, che pone l’Umbria a livelli di allarme nazionale, con una tendenza al consumo di sostanze molto forte tra i giovani, sempre leggermente al di sopra della media nazionale, sia per le sostanze stupefacenti, che per fenomeno del “binge drinking”, cioè quella modalità compulsiva di bere più sostanze alcoliche in breve tempo con effetti che portano alla ebbrezza immediata e alla perdita di controllo. È assolutamente necessario che le istituzioni e gli istituti formativi si facciano carico di una situazione molto seria.
Insieme all'associazione Libera stiamo curando un dossier sul consumo, lo spaccio e il traffico di droga in Umbria. Dai nostri studi emerge che a Perugia si è radicato un sistema criminale, formato da gruppi stranieri e italiani, che gestiscono il traffico e lo spaccio. Non c'è un controllo mafioso del territorio come avviene in altre realtà territoriali ma lo spaccio si intreccia col riciclaggio del denaro e con lo sfruttamento della prostituzione. La situazione non è disperata ma non va sottovalutata, dato che dal post sisma del 1997 si è andata sempre consolidando. I servizi pubblici che assistono i consumatori sono sottoposti ad uno stress enorme e dispongono di risorse insufficienti. A ciò si aggiunge che gli operatori si trovano spesso di fronte a consumatori relativamente assidui di droga che però non sono tossicodipendenti. Spesso l'Umbria, anche in Parlamento viene individuata come una piazza centrale nel traffico e nel consumo della droga, ma questo avviene soprattutto perché le alter Regioni non forniscono dati attendibili e credibili su consumi o overdose”.
Per Fabrizio Ricci (associazione Libera) in Umbria si evidenzia “un quadro di grande complessità. La regione non è uno snodo del grande traffico, probabilmente anche per le difficoltà di collegamento con le grandi città. Ma Perugia è un centro di grande consumo e dal suo aeroporto sono transitati in passato forti quantitativi di droga. Bande di stranieri in contatto con la criminalità italiana gestiscono lo spaccio e si riscontrano numerosi procedimenti giudiziari riferiti al reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga”.
Al termine dell'audizione i consiglieri Paolo Brutti, Gianluca Cirignoni, Manlio Mariotti e Roberto Carpinelli hanno rimarcato l'efficacia e l'importanza del lavoro svolto dalla direzione salute e da Libera, rimarcando la necessità di interventi rivolti a modificare l'approccio culturale dei giovani verso le sostanze, a debellare la rete dello spaccio gestita da immigrati, a potenziare i servizi sociali e a portare la questione all'attenzione delle istituzioni e della cittadinanza con iniziative pubbliche mirate e specifiche. Nelle prossime sedute della Commissione verranno ascoltati i responsabili dell'Ufficio scolastico regionale ed invitato Ambrogio Santambrogio, professore universitario e curatore del libro “I minorenni e la droga: una ricerca sulla realtà umbra”.
SCHEDA: DROGA IN UMBRIA. NUMERI, DATI E AZIONI
(fonte: Servizio programmazione socio-sanitaria dell'assistenza di base e ospedaliera)
MORTALITÀ PER OVERDOSE (PERIODO 2000-2012). 24 decessi nel 2012 (18 a Perugia, 6 a Terni). Due in meno rispetto a 2011 (26). Dal 2010 (24 decessi) tendenza alla stabilizzazione. Rispetto al 2011 (3) nel 2012 raddoppiano i decessi a Terni. I tassi di incidenza per province (numero decessi per 100.000 abitanti di età compresa tra 15-64 anni) evidenziano una superiorità del fenomeno a Perugia, anche se nel 2012 si registra un sostanziale allineamento tra le due province (4,3 Perugia, 4,2 Terni).
SESSO. La mortalità per overdose riguarda prevalentemente persone di genere maschile (in linea con Italia ed Europa), età media 35 anni, con un aumento nel 2012 dei giovani tra 25 e 29 anni, mentre è in netto calo la fascia d'età tra 20 e 24 anni.
LUOGO DI NASCITA. Nel 2012 il 25% dei morti per overdose (6 casi) è nato all'estero. Dato costante negli anni. Crescente diffusione delle droghe tra gli immigrati.
RESIDENZA. Nel 2012 il 63 % dei deceduti è residente in Umbria, nel 2011 erano il 77%. Negli anni questo dato è sempre superiore a 71% (tra 71-89 %). Il 50 per cento dei decessi del 2012 (12) è avvenuto nel territorio comunale di Perugia, il 75 per cento di questi non erano residenti nel Capoluogo.
LA RETE DEI SERVIZI
SERVIZI AZIENDE USL: I dipartimenti per le dipendenze includono i seguenti servizi specifici: Servizi per le tossicodipendenze (Ser.t), 1 per ciascun distretto sanitario per un totale di 11 Ser.t); Servizi di alcologia; 1 in ogni distretto sanitario, 11 unità operative di alcologia; Unità antifumo, almeno 1 per ciascuna ASL, cui si aggiungono unità analoghe collocate presso le due Aziende ospedaliere. Sono presenti, con distribuzione non uniforme tra le ASL, servizi ambulatoriali specifici attivati nel tempo in risposta a fenomeni che risultavano scarsamente intercettati dai Ser.t che accolgono persone dipendenti da gioco d’azzardo e altre dipendenze comportamentali, da cocaina e/o stimolanti, adolescenti e giovani adulti con problemi connessi all’uso/abuso di sostanze, etc.
STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI. Le strutture residenziali e semiresidenziali accreditate gestite dal privato sociale comprendono una gamma di servizi articolata, riferita a 7 enti diversi. Strutture: comunità residenziali pedagogico-riabilitative e terapeutico-riabilitative, centri di accoglienza e valutazione diagnostica, comunità specialistiche per doppia diagnosi, centri per madri con bambini, comunità per alcolisti.
UNITÀ DI STRADA. Praticano interventi di prevenzione selettiva e/o di riduzione del danno nei luoghi di ritrovo informali. Attive nei territori di Perugia, Città di Castello e Foligno. In alcune realtà territoriali opera, in maniera distinta, una equipe con obiettivi educativi e preventivi (unità educativa di strada), con interventi nei contesti dell’aggregazione giovanile informale. A Perugia è presente un Centro a bassa soglia, che offre un primo contatto e risposte immediate ai bisogni primari di persone consumatrici di sostanze.
I SER.T. Nel corso degli anni l’Umbria ha sempre mantenuto nei servizi per le tossicodipendenze (Ser.T) un tasso di utenza più alto rispetto alla media italiana. Nel 2010 tale tasso è arrivato a 6,1 utenti ogni 1.000 abitanti di 14-64 anni, mentre in Italia è di 4,4 x 1.000. Duplice interpretazione: i tossicodipendenti potrebbero rappresentare una quota maggiore della popolazione umbra rispetto ad altre regioni italiane; oppure, i servizi umbri potrebbero riuscire a prendersi cura di una quota maggiore dei tossicodipendenti presenti nel territorio rispetto ad altre regioni. Gli utenti dei Ser.T in Umbria sono passati dai 2085 del 1994 ai 3555 del 2010.
AZIONI DELLA REGIONE SULLE DIPENDENZE. Quattro obiettivi: riduzione dell’offerta (contrasto al traffico di sostanze); riduzione della domanda (prevenzione); trattamento e inserimento sociale; riduzione dei danni correlati. Attività svolta attraverso una stretta collaborazione interistituzionale.
OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO. Ha il compito di: raccogliere i dati, attraverso una “rete informativa” composta da istituzioni e servizi diversi; analizzare ed interpretare i dati; diffondere le informazioni. Si sta predisponendo il primo Rapporto epidemiologico regionale per l’area delle dipendenze. Pubblicato il rapporto “Carcere e salute in Umbria”, in via di preparazione il rapporto “La mortalità per overdose in Umbria – dati al 31 dicembre 2012”.
STRATEGIA DELLA PROSSIMITÀ, CONTATTO PRECOCE. Insieme di interventi che mirano ad avvicinare, accompagnare e sostenere le persone con problemi connessi all’uso di sostanze, all’interno dei loro contesti di vita. L’obiettivo dell’azione regionale in materia è quello di valorizzare e diffondere nel territorio regionale questo ventaglio di interventi e connetterlo in maniera più efficace alla rete di intervento locale. Particolare attenzione agli interventi volti a favorire forme di contatto precoce con le persone che abusano di sostanze, ed in particolare con la fascia degli adolescenti e giovani adulti.
PREVENZIONE SELETTIVA. Insieme di interventi mirati verso gruppi di popolazione esposti a specifici fattori di rischio, che prevedono l’adozione di metodologie, linguaggi, partnership, tagliati sulle caratteristiche ed esigenze specifiche.
LO SPECIFICO “CARCERE E DIPENDENZE”. L’assistenza ai detenuti con problemi di alcol o tossico-dipendenza rientra a pieno titolo nelle attività sanitarie trasferite dall’area della Giustizia al Sistema sanitario regionale. Le azioni specifiche in materia hanno compreso: il il monitoraggio del quadro regionale; lo sviluppo di collaborazioni inter-istituzionali con il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e con il Tribunale di Sorveglianza; la realizzazione di corsi di formazione specifica per gli operatori delle diverse istituzioni e servizi coinvolti. Si stanno predisponendo linee guida condivise in materia. MP/TB