Regione Umbria - Assemblea legislativa


TRASPORTI: “UMBRIA MOBILITÀ RIMANGA PATRIMONIO DEGLI UMBRI” - NOTA DI STUFARA (PRC-FDS) SUL FUTURO DELLA SOCIETÀ

In sintesi

Il capogruppo di Rifondazione comunista–Fds a Palazzo Cesaroni, Damiano Stufara, interviene sulla previsione della cessione a privati di quote maggioritarie della società di trasporto pubblico regionale Umbria Mobilità. Per Stufara le istituzioni umbre verrebbero così a trovarsi “in netta minoranza”, con uno stravolgimento dei principi programmatori che hanno dato vita ad Umbria Mobilità.

(Acs) Perugia, 21 maggio 2013 - “Con l'approssimarsi delle scadenze sulla programmazione regionale in materia di trasporti si va delineando sempre più nettamente il rischio della perdita, da parte degli enti pubblici locali e della Regione, della governance su Umbria Mobilità, dove le istituzioni umbre verrebbero a trovarsi, in termini di quote societarie nella gestione, in netta minoranza rispetto al nuovo partner”. Lo afferma il capogruppo di Rifondazione comunista –Fds a Palazzo Cesaroni, Damiano Stufara.

Il consigliere regionale ricorda “il grande sforzo affrontato, tre anni or sono, con la costituzione di Umbria Mobilità, che costituisce a tutt'oggi una delle maggiori società a livello nazionale in termini di dimensioni, servizi e lavoratori impiegati. Uno sforzo che vide gli enti locali mettere a disposizione le rispettive aziende per contribuire ad un sistema regionale dei trasporti in grado di rispondere adeguatamente alla domanda di mobilità della popolazione e di sostenersi economicamente in una fase di grave riduzione delle risorse. Con l'ingresso in forme così dirompenti di un nuovo socio, anche se facente capo ad un'azienda pubblica come Trenitalia, si stravolgono – denuncia Stufara - i principi programmatori che hanno dato vita ad Umbria Mobilità, il cui centro decisionale verrebbe così sottratto al controllo democratico. Un processo che desta preoccupazione anche in forza della previsione di incremento del rapporto tra ricavi di biglietto e costi di servizio, che in una regione dalla popolazione largamente diffusa nel territorio determinerebbe gravi ricadute, compromettendo il diritto alla mobilità delle fasce più svantaggiate e mettendo in discussione diritti acquisiti dai dipendenti dell'azienda”. Damiano Stufara conclude osservando che “non è riducendo i servizi per attrarre nuovi partner che sta la soluzione, bensì nella ricerca di soluzioni che assicurino, in primo luogo, il primato delle istituzioni nell'ambito dei trasporti pubblici”. RED/mp


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