UMBRIA MOBILITÀ: “SI DELINEA UN QUADRO CHIARO E DESOLANTE DELL’'OPERAZIONE ROMANA' CHE DI FATTO HA DISSESTATO LE CASSE DELLA SOCIETÀ UMBRA” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD)
Secondo il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni per Umbria Mobilità “si delinea un quadro chiaro e desolante dell’'operazione romana' che di fatto ha dissestato le casse della società umbra”. Cirignoni chiede che sull'intera vicenda Umbria mobilità sia fatta “totale chiarezza” e che il Consiglio regionale "sia messo in condizione di conoscere e valutare il quadro complessivo della situazione".
(Acs) Perugia, 12 aprile 2013 - “Dall’audizione del collegio sindacale di Umbria Mobilità al Comitato di monitoraggio e vigilanza si è delineato un quadro chiaro e desolante dell’'operazione romana' che, di fatto, ha dissestato le casse della società umbra”. Così il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, che spiega di aver appreso “che con questa fallimentare operazione la partecipata romana della società Umbra, ha acquistato, grazie a fidejussioni per oltre 100 milioni di euro prestate dalla stessa Umbria Mobilità, 400 autobus nuovi per gestire un appalto di trasporto romano in essere fino al 2018”.
A giudizio dell'esponente del Carroccio umbro “si delineerebbe una situazione per cui, nonostante i pagamenti delle prestazioni previste dall’appalto siano regolari e comprendano la remunerazione dell’acquisto degli autobus nuovi, Roma Tpl società con un capitale sociale da 200mila euro, naviga in cattive acque. E Umbria Mobilità pur sedendo nel consiglio di amministrazione sembra quasi essere stata tenuta all’oscuro dei bilanci e delle manovre societarie che di fatto l’hanno danneggiata e con lei i cittadini umbri e i suoi dipendenti, ad esclusione dei superpagati dirigenti. A poco vale sapere – aggiunge - che i crediti vantati da Umbria Mobilità nei confronti di Roma Tpl non sono stati saldati ma esigibili”.
Secondo Cirignoni, infine, “nell’intreccio impressionante di partecipazioni e collegamenti societari, crediti e debiti incrociati in mezzo ai quali si fa fatica a districarsi e si rischia di perdere la bussola, la politica deve avere ben in mente le linee guida da seguire in merito al futuro della società umbra della mobilità, e cioè: riduzione drastica del numero dei dirigenti e dei loro emolumenti; uscita dalla 'palude romana' creatasi con Roma Tpl abbandonando a se stessa questa 'collegata canaglia'; ritiro delle fidejussioni. Occorre poi mantenere il carattere pubblico di Umbria Mobilità, concentrando il suo operato in quel che deve essere il suo ambito operativo e cioè il trasporto pubblico locale umbro. Sull'intera vicenda – conclude Cirignoni – è necessario che sia fatta totale chiarezza e, pur nel doveroso rispetto dell'inchiesta giudiziaria in corso, è necessario che il Consiglio regionale sia messo in condizione di conoscere e valutare il quadro complessivo. A questo scopo ho fatto formale richiesta alla presidente del Comitato di Vigilanza e controllo che siano richiesti i verbali del Collegio sindacale e del Consiglio di Amministrazione di Umbria mobilità”. RED/tb