UMBRIA MOBILITÀ: “NON BASTA L'AZZERAMENTO DEL CDA” - LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDONO ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ ED ESIGONO TRASPARENZA SU STIPENDI E PIANI AZIENDALI
Audizione del Comitato di monitoraggio con i rappresentanti delle associazioni dei consumatori (Movimento difesa del cittadino, Federconsumatori, Acu) sulla vicenda Umbria mobilità. Gli utenti chiedono più trasparenza e maggiore condivisione nelle scelte. Il sito ufficiale di Umbria mobilità deve rendere accessibile ai cittadini il Piano di ristrutturazione dell'azienda, i dati curriculari e gli stipendi dei manager. Per i cittadini non è sufficiente l'azzeramento del vecchio Cda. “Occorre fare chiarezza – dicono - sulle responsabilità nella malagestione dell'Azienda unica di trasporto pubblico”.
(Acs) Perugia, 14 marzo 2013 – Prosegue l'azione di vigilanza e controllo del Comitato di monitoraggio del Consiglio regionale sulla vicenda che riguarda Umbria mobilità: dopo aver ascoltato in successione i vertici di Umbria mobilità, l'assessore regionale ai Trasporti e i sindacati di settore, ieri pomeriggio audizione dei rappresentanti delle associazioni dei consumatori (Movimento difesa del cittadino, Federconsumatori, Acu).
“Gli utenti chiedono – ha detto Cristina Rosetti (Movimento Difesa Cittadino) - che la malagestione di Umbria mobilità non sia liquidata solo con l'azzeramento del vecchio Cda, ma che emergano le responsabilità anche politiche sulla vicenda e che ci sia trasparenza su stipendi e dati curriculari dei manager. Già con la Finanziaria del 2008 è stato introdotto il monitoraggio permanente sui servizi pubblici, ma gli utenti sono a tutt'oggi esclusi da attività che loro stessi mantengono economicamente. Sul sito ufficiale dell'azienda deve essere reso accessibile il Piano di ristrutturazione. Occorre fare un salto di qualità nell'approccio: basta chiedere ai cittadini solamente di mettere le pezze. Bisogna dare voce a chi non ce l'ha mai avuta, ma che la deve avere per legge”.
“Con un passivo di decine di milioni di euro ed il taglio previsto di qualche milione di chilometri sul trasporto pubblico, i consumatori hanno il diritto di essere sentiti – ha detto Alessio Fortuna (Associazione consumatori utenti). Non vogliamo venire a sapere quali e quanti chilometri vengono tagliati soltanto a cose fatte. Sulla vicenda Umbria mobilità bisogna andare più a fondo: occorre sapere perché dirigenti che prendono stipendi elevatissimi hanno portato l'azienda in condizione di grande difficoltà, mentre il personale fatica a ricevere lo stipendio con regolarità”.
Alessandro Petruzzi (Federconsumatori) ha introdotto anche altri temi nella discussione con i consiglieri regionali: “Il quadro relativo ai servizi pubblici nella nostra regione è allarmante: sta per fare boom il bilancio di Umbra Acque, ci sono migliaia di persone che hanno diritto a rimborsi, e nell'ultima riunione della Consulta regionale per utenza e consumo l'assessore Rometti ha detto che la Gesenu rischia il blocco. Invitiamo perciò l'organo di controllo del Consiglio regionale a monitorare anche queste situazioni. Per quanto riguarda Umbria Mobilità – ha detto – ci troviamo di fronte a un'azienda che retribuisce largamente dirigenti che la lasciano piena di debiti, che non è dotata di una Carta dei servizi, senza la quale non si possono fare aste europee, che è socia all'estero nella gestione di parcheggi, ma agli umbri aumenta il costo del biglietto del 35 per cento, mentre si appresta a tagliare il 7 per cento dei chilometri senza condividere le scelte con gli utenti finali che su quegli autobus ci salgono e pagano più caro che altrove”.
Prendendo atto di quanto richiesto dai rappresentanti delle associazioni dei consumatori, la presidente Rosi, ha stabilito che l'azione di monitoraggio su Umbria Mobilità debba continuare: “Dopo quanto abbiamo sentito oggi – ha detto - si rende necessario un ulteriore incontro con la Giunta, per essere riaggiornati sul futuro dell'azienda e sulle lacune che sono venute alla luce, come la Carta dei servizi, il Piano aziendale e la 'consumer satisfaction', senza la quale non si va lontano. I dubbi sollevati dagli utenti e non solo da loro sulla dimensione economica della criticità aziendale richiederanno approfondimenti anche con i revisori dei conti”. Massimo Buconi (Psi) ha detto che “in futuro sarà utile coinvolgere da subito gli utenti nelle scelte sui servizi pubblici. Nel modo in cui facciamo confronti può esserci una migliore qualità delle soluzioni”. Per Gianluca Cirignoni (Lega Nord) Umbria mobilità “deve gestire servizi in primis per gli umbri e non a Roma per poi tornare con le pive nel sacco o meglio, con una massa elevata di crediti inesigibili. Ricordo – ha aggiunto – che anche la legge '69/2009' impone la trasparenza, per cui nei siti ufficiali devono essere rintracciabili le informazioni relative a stipendi, incarichi, assenze e presenze”. PG/