EDILIZIA: “RIPENSARE TUTTO IL CICLO DELLE COSTRUZIONI, DALLE MATERIE PRIME AL PRODOTTO FINITO” - CONVEGNO A VILLA UMBRA PROMOSSO DALLA SECONDA COMMISSIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE
Ripensare tutto il ciclo delle costruzioni, dalle materie prime agli edifici da costruire nel rispetto della sostenibilità ambientale, guardando con attenzione alle direttive europee. Dare importanza al riciclo dei materiali usati, cambiare le norme che arrivano a bloccare l'erogazione di finanziamenti. Sono alcuni dei temi emersi oggi nel convegno tenutosi nella Scuola di amministrazione pubblica a Villa Umbra di Pila, organizzato dalla seconda Commissione del Consiglio regionale.
(Acs) Perugia, 1 marzo 2013 - Il fatturato e l'occupazione del settore delle costruzioni sono in calo da tempo ma il suo ruolo è ancora strategico per il rilancio dell'economia. E' necessario superare le problematiche maggiori, che sono la contrazione della domanda, la stretta del credito e i ritardi nei pagamenti, spostando l'orizzonte verso un'edilizia sostenibile dal punto di vista ambientale e dei consumi, sul riciclo dei materiali impiegati e sull'adeguamento delle normative che rischiano di tenere bloccato il settore mentre imprese provenienti da altre economie, specialmente quelle extra-UE, si muovono più agilmente in virtù di controlli più blandi soprattutto sul versante della tutela ambientale. Di questi problemi si sta occupando l'Unione Europea con la strategia Europa 20/20/20 (meno 20 per cento di anidride carbonica, più 20 per cento di energie rinnovabili entro il Duemila20) e a livello regionale politica, imprese e istituzioni si mobilitano per favorire la ripresa.
Su queste tematiche la Seconda Commissione del Consiglio regionale dell'Umbria ha organizzato il convegno “Il futuro del settore delle costruzioni- Linee guida della Commissione europea e ricadute sul piano nazionale e regionale”, tenutosi nella Scuola di amministrazione pubblica a Villa Umbra di Pila, al quale hanno partecipato, oltre agli esponenti delle imprese del settore, rappresentanti dell'Unione Europea (il direttore della rappresentanza in Italia Lucio Battistotti e il direttore generale Imprese e industria della Commissione europea, Carlo Pettinelli), dell'Università degli studi di Perugia (con il direttore del Dipartimento Ingegneria civile e ambientale della Facoltà di ingegneria, Luigi Materazzi), del Ministero delle infrastrutture (il direttore delle politiche abitative Costanza Pera) e delle istituzioni regionali (i presidenti di Giunta e Consiglio, Catiuscia Marini ed Eros Brega, i membri della Seconda Commissione consiliare presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, il coordinatore dell'ambito Territorio e infrastrutture della Regione Umbria, Diego Zurli ed i vertici di Sviluppumbria e Gepafin, rispettivamente Vinicio Bottacchiari e Salvatore Santucci).
Catiuscia Marini (presidente Giunta regionale): “RIVEDERE LE NORMATIVE DI SETTORE PERCHE' BLOCCANO GLI INVESTIMENTI - Le piccole e medie imprese sono le più colpite dalla crisi e dal conseguente crollo degli investimenti nel settore delle costruzioni, ma anche dalle regole che ci siamo dati per rientrare nel Patto di stabilità, a causa delle quali non si possono velocizzare investimenti che sono già pronti. E' la strada per risolvere il problema dei ritardi nei pagamenti: ci sono amministrazioni che non pagano a causa del dissesto economico, ma la maggioranza delle Regioni, e noi fra queste, non paga perché rispetta le regole previste dal Patto di stabilità. Dobbiamo perciò costruire nuove regole che siano funzionali al raggiungimento di obiettivi politici già prefissati. Occorre avviare un grande Piano nazionale per la manutenzione straordinaria del patrimonio edilizio, che è già compreso nella programmazione 2014-2020 per il capitolo 'Città e aree interne'. L'80 per cento degli edifici non rientra nei requisiti energetici e in aggiunta c'è il problema sismico, senza dimenticare la salubrità delle costruzioni. La grande sfida è quella della riduzione dei consumi energetici di edifici pubblici e privati. C'è poi il grande tema del riutilizzo dei materiali. Tutto quello che viene utilizzato per la manutenzione di fossi e torrenti finisce in discarica anziché essere riutilizzato, ma per riciclare serve una normativa diversa, oltre che diverse tecnologie, per arrivare alla certezza del riutilizzo nei processi produttivi. Quindi ci serve l'aiuto dello Stato per poter uscire da normative che, al momento, sono troppo limitanti. Anche per gli appalti pubblici c'è da lavorare: la concorrenza non è, come è stato detto oggi, solo quella dei Paesi orientali, che si offrono a costi improponibili dalle nostre imprese, ma anche quella dei Paesi a noi vicini ma fuori dall'UE, che recepiscono la normativa solo in parte e ne traggono vantaggio. Non si può costruire imprese ad hoc per partecipare a una determinata gara che poi finiscono per essere preferite alle imprese strutturate, qualificate, che rispettano in pieno l'ambiente e la sicurezza sociale. Con le liberalizzazioni ci troviamo di fronte imprese non radicate sul territorio e con scarsa conoscenza dei problemi che più facilmente si avvantaggiano rispetto alle nostre. Su questo ci serve anche l'aiuto delle autorità di controllo, che sia la Corte dei Conti o la stessa autorità giudiziaria”.
Gianfranco Chiacchieroni (presidente Seconda Commissione consiliare): “RIPENSARE TUTTO IL CICLO DELLE COSTRUZIONI, DALLE MATERIE PRIME AL PRODOTTO FINITO - Ciò che è emerso dall'incontro di oggi è che occorre ripensare tutto il ciclo delle costruzioni, dalle materie prime fino al prodotto finito, nella direzione dell'efficienza energetica e statico-sismica, puntando forte sull'innovazione e sul riutilizzo dei materiali impiegati. Dobbiamo favorire il processo di ristrutturazione e quello del riutilizzo, sfruttando le prerogative della direttiva europea 20/20/20 che oggi è stata illustrata”.
Eros Brega (presidente del Consiglio regionale): “SOSTEGNO ALLE COSTRUZIONI GUARDANDO CON ATTENZIONE ALLE DIRETTIVE UE - La politica e' chiamata a sostenere il settore delle costruzioni per risollevare tutta l'economia regionale. L'assemblea legislativa dell'Umbria saprà cogliere e recepire i segnali che arriveranno dall'Unione europea, alla quale stiamo guardando con molta attenzione per concorrere a risollevare il settore delle costruzioni”.
Carlo Pettinelli (direttore generale Imprese e industria-Commissione europea): “FAVORIRE LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI ESISTENTI CON FINALITA' DI SVILUPPO SOSTENIBILE. SPRECHIAMO 2/3 DI ENERGIA PER RIDURRE CALORE - Può essere la terza rivoluzione industriale, destinata ad incidere molto sulle nostre abitudini. Siamo chiamati alla sfida del consumo quasi zero negli edifici che attualmente consumano i 2/3 dell'energia per ridurre il calore al loro interno. E' necessario anche fare un salto di qualità per adeguare le tecnologie, che in questo settore sono in continuo sviluppo, e serve anche molta formazione professionale, che renderà il settore più attrattivo, come tradizionalmente non è mai stato. Occorre snellire le procedure per la concessione delle autorizzazioni e fare di tutto per rendere più competitive le imprese, soprattutto le piccole e medie, aggredite da quelle asiatiche che spadroneggiano grazie ai loro costi bassi sia in casa loro che sugli altri mercati, grazie al minore controllo sul versante della tutela ambientale e a normative che concedono più ampio margine d'azione con minori obblighi".
Luigi Materazzi (Direttore Dipartimento Ingegneria Civile e ambientale, Facoltà di Ingegneria, Università di Perugia): “IL CALCESTRUZZO RICICLATO INNOVAZIONE PROFONDA PER IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IN DIREZIONE DELLA SOSTENIBILITA' - Il calcestruzzo confezionato con aggregati riciclati rappresenta una soluzione praticabile per il re-impiego dei calcestruzzi provenienti dalla demolizione di opere di cemento armato o da scarti di produzione di manufatti cementizi. Essa riduce lo sfruttamento delle risorse naturali, quali le cave, e limitala necessità di utilizzare le discariche, contribuendo a migliorare la sostenibilità ambientale delle costruzioni civili. Tra l'altro la tecnologia dei calcestruzzi riciclati rende possibile la realizzazione di impianti di prefabbricazione a zero scarti di materiale. La ricerca scientifica in corso su questo argomento presso Il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università di Perugia è oggi diretta alla definizione di metodi di calcolo specifici per la progettazione e la costruzione di strutture realizzate con calcestruzzi di aggregati riciclati”.
Costanza Pera (Direttore politiche abitative Ministero dei trasporti): “FARE CHIAREZZA SU SMALTIMENTO E RIUTILIZZO DEI MATERIALI - Nel settore delle costruzioni è importante fare chiarezza su smaltimento e riutilizzo. Tutti i livelli istituzionali pongono con forza questo tema. Ad esempio, il bitume non è classificato in modo tale da consentirne il riutilizzo, se non con stratagemmi. Così si fa il gioco di operatori con meno scrupoli di altri. La demolizione deve essere selettiva, oggi non lo è. Bisogna avere una catena di operatori che possano riutilizzare i materiali e guardare a quanto di innovativo già avviene: il 40 per cento del vetro e del non ferroso in Europa proviene dal riciclo”.
Vinicio Bottacchiari (direttore Sviluppumbria): “MIGLIORARE I RAPPORTI TRA LE IMPRESE DEL TERRITORIO. SERVE NUOVA ALLEANZA TRA PUBBLICO E PRIVATO - Ridurre la distanza tra le diagnosi che si fanno nei convegni e le terapie adottate. Migliorare i rapporti tra le imprese del territorio. Serve una nuova alleanza tra pubblico e privato per sfruttare i mercati lontani dal nostro. Nel mondo, inteso in senso globale, l'edilizia tira come un treno. E' così in Africa e in Asia, mercati che offrono grandi possibilità, ma le nostre imprese non vi accedono perché inadeguate e perché si dibattono tra enormi problemi come quello dei tempi: ci vogliono 36 mesi, attualmente, per rendere operativo un bando: una follia. Sviluppumbria sta lavorando ad una ipotesi di lavoro che contempla un 'distretto della bioedilizia' in Umbria. Le imprese devono conoscersi, fare rete”.
Salvatore Santucci (presidente Gepafin): “SOCIAL HOUSING PER LA FASCIA INTERMEDIA TRA EDILIZIA SOCIALE E AFFITTI - Stiamo lavorando alla ipotesi di 'social housing' in Umbria, su delle misure che consentano più offerta abitativa alla fascia intermedia fra coloro che si rivolgono all'edilizia sociale e coloro i quali hanno una certa capacità economica ma non tale da acquistare abitazioni a prezzo di mercato. Diamo supporto a questa fascia di persone mettendo a disposizione competenze e cultura di finanza di progetto. Anche agganciando il Fondo prima casa al social housing. Stiamo attivando risorse regionali e nazionali, in collaborazione con le banche che sono i nostri soci”. PG/
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