CONSIGLIO REGIONALE: APPROVATE 6 MODIFICHE STATUTARIE – RIDUZIONE A 20 DEL NUMERO DEI CONSIGLIERI E 5 ASSESSORI. ACQUA BENE PUBBLICO. LOTTA ALLA MAFIA FRA I PRINCIPI GENERALI
Il Consiglio regionale dell'Umbria ha approvato sei proposte di legge di modifica dello Statuto della Regione Umbria: la proposta di legge che riduce il numero dei consiglieri a 20 (escluso il presidente della Giunta) e a 5 il numero degli assessori; il riconoscimento del carattere pubblico della risorsa idrica; l'inserimento tra i principi generali dei valori della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie; l'inserimento della denominazione “Assemblea legislativa dell'Umbria” quale specificazione della dicitura Consiglio regionale; la proposta che adegua la norma dello Statuto sui sindaci revisori dei conti della Regione alle recenti disposizioni normative nazionale e regionale; modifiche tecniche su programmazione regionale, controllo su agenzie, enti e patrimonio.
(Acs) Perugia, 12 febbraio 2013 – Il Consiglio regionale dell'Umbria ha approvato sei proposte di legge di modifica dello Statuto della Regione Umbria.
Le modifiche approvate sono: la proposta di legge, di iniziativa dei consiglieri Brega e Galanello, che riduce il numero dei consiglieri a 20 (escluso il presidente della Giunta) e a 5 il numero degli assessori, adeguandosi così alle disposizioni della normativa statale; il riconoscimento del carattere pubblico della risorsa idrica, su iniziativa dei consiglieri Goracci e Stufara, cui si unisce la dicitura “anche a garanzia delle generazioni future”, di iniziativa del consigliere Cirignoni; l'inserimento tra i principi generali dei valori della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, di iniziativa del consigliere Cirignoni; l'inserimento della denominazione “Assemblea legislativa dell'Umbria” quale specificazione della dicitura Consiglio regionale, per ribadire il ruolo centrale dell'istituzione rispetto alla sua primaria funzione, di iniziativa del consigliere Smacchi; la proposta di iniziativa del consigliere Smacchi, che adegua la norma dello Statuto sui sindaci revisori dei conti della Regione alle recenti disposizioni normative nazionale e regionale che hanno portato all'istituzione del Collegio composto da soggetti esterni al Consiglio, sorteggiati da un elenco di professionisti risultante da un avviso pubblico di selezione.
Sono state poi approvate, su iniziativa dell'intera Commissione Statuto, modifiche di mero carattere tecnico agli articoli 18, 32 e 70, inerenti la programmazione regionale, il controllo di gestione da parte degli organi regionali nei confronti di agenzie, enti ed aziende speciali e la competenza della Regione nelle delibere sul patrimonio, senza specificare se si tratti solamente di quello immobiliare o riguardi anche il patrimonio mobiliare della Regione.
Per quanto concerne il voto, c'è stato dibattito soprattutto riguardo la riduzione del numero di consiglieri e assessori: da parte della maggioranza c'è l'impegno, scaturito dopo un confronto durante una pausa dei lavori, ad elaborare una proposta di legge elettorale nel periodo che intercorre fra la votazione odierna e la seconda lettura, prevista fra non meno di 60 giorni. L'opposizione ha presentato due emendamenti a firma Nevi, Lignani e Zaffini: il primo fissava il numero massimo dei componenti di Giunta a 4, bocciato con 15 no (Pd, Psi, Comunista umbro) 8 voti favorevoli (Pdl, Fratelli d'Italia e Lega) e due astensioni (IdV). Il secondo intendeva far decorrere dall'attuale legislatura la riduzione del numero degli assessori: bocciato con 8 voti a favore (Pdl, FdI e Lega) e 17 contrari (Pd, Psi, Comunista umbro, IdV). Nel voto finale sull'intero articolato 16 sono stati i voti favorevoli, 8 gli astenuti (Lega, Pdl, FdI) e 2 non hanno partecipato al voto (Dottorini e Stufara).
Per quanto riguarda la proposta di legge riguardante il riconoscimento del carattere pubblico della risorsa idrica, su iniziativa dei consiglieri Goracci e Stufara, cui si unisce la dicitura “anche a garanzia delle generazioni future”, di iniziativa del consigliere Cirignoni, l'Aula ha espresso 18 voti favorevoli (Pd, Psi, Comunista umbro, Prc, IdV, Lega) e 6 astenuti (Pdl e FdI).
La proposta di legge che prevede l'inserimento tra i principi generali dei valori della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, di iniziativa del consigliere Cirignoni, è stata approvata all'unanimità.
L'inserimento della denominazione “Assemblea legislativa dell'Umbria” quale specificazione della dicitura Consiglio regionale, per ribadire il ruolo centrale dell'istituzione rispetto alla sua primaria funzione, di iniziativa del consigliere Smacchi, è stata approvata all'unanimità.
La proposta di iniziativa del consigliere Smacchi, che adegua la norma dello Statuto sui sindaci revisori dei conti della Regione alle recenti disposizioni normative nazionale e regionale che hanno portato all'istituzione del Collegio composto da soggetti esterni al Consiglio, sorteggiati da un elenco di professionisti risultante da un avviso pubblico di selezione è stata approvata all'unanimità.
Le modifiche inerenti la programmazione regionale, il controllo di gestione da parte degli organi regionali nei confronti di agenzie, enti ed aziende speciali e la competenza della Regione nelle delibere sul patrimonio, di iniziativa dell'intera Commissione Statuto è stata approvata all'unanimità.
Nella seconda parte della Legislatura saranno trattate altre tematiche, a cominciare dal Trattato di Lisbona, che garantisce un rafforzamento delle Regioni sia nelle procedure decisionali, che nella formulazione delle politiche dell'Unione. In particolare prevede un coinvolgimento diretto delle Assemblee legislative regionali nel controllo sul rispetto del principio di sussidiarietà, attraverso la consultazione dei Consigli da parte del Parlamento nazionale sulle proposte legislative dell'Unione. Inoltre, se l’Assemblea Legislativa lo riterrà opportuno ampliando le prerogative, la Commissione Speciale Statuto potrebbe esaminare la legge elettorale regionale al fine di valutare possibili interventi correttivi o modificativi.
COMMISSIONE STATUTO – SCHEDA
L'articolo 123 della Costituzione stabilisce che "Ciascuna Regione ha uno Statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento”.
La Commissione per le riforme statutarie e regolamentari, istituita con legge regionale “20/2010”, ha il compito di predisporre gli atti, legislativi e regolamentari, necessari per l'attuazione dello Statuto e per le sue eventuali modifiche. È composta da 9 consiglieri in rappresentanza di ciascun gruppo e ognuno dei componenti esprime, in sede di votazione, tanti voti quanti sono i consiglieri del gruppo cui appartiene.
Lo Statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge statutaria approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi. Dopo la seconda approvazione la norma fissa tre mesi di tempo entro il quale i cittadini (un cinquantesimo del corpo elettorale, o un quinto dei consiglieri regionali) possono richiedere un referendum confermativo. Decorso tale termine la legge è promulgata. Sul testo della legge statutaria (entro i tre mesi successivi alla seconda votazione) il Governo può porre questione di legittimità alla Corte costituzionale. In questo caso il presidente della Giunta regionale, entro dieci giorni dalla notificazione del ricorso, ne da notizia nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (con avviso che sospende il termine di tre mesi previsto per la richiesta di referendum) e ne da comunicazione ai promotori.
Il primo Statuto della Regione dell’Umbria è stato deliberato dal Consiglio regionale il 25 novembre 1970 e promulgato dal Presidente della Repubblica il 22 maggio 1971 con la legge n. 344. Nel 1992 avviene una prima modifica del testo originale. Nel 2001, con la definitiva approvazione della riforma costituzionale, si è aperta una vera e propria fase costituente che ha portato all'approvazione del nuovo Statuto, entrato in vigore il 16 Aprile 2005. PG/AS