CONSIGLIO REGIONALE (6) WELFARE: ALLE FAMIGLIE VULNERABILI IL 96 PER CENTO DELLE RISORSE PREVISTE DALLA LEGGE REGIONALE “13/2010” - RELAZIONE IN AULA DELLA TERZA COMMISSIONE
(Acs) Perugia, 16 gennaio 2012 – Il 96 per cento delle risorse previste dalla legge regionale “13/2010” (integrata dalla legge regionale “4/2011) circa gli interventi a favore della famiglia, sono state trasferite alle famiglie vulnerabili e a quelle in condizioni di grave disagio, delle quali l'83 per cento sono costituite da italiani ed il 17 per cento da stranieri, tutti residenti in Umbria. I tempi di risposta alle domande presentate dai nuclei familiari umbri sono stati mediamente inferiori ai 30 giorni previsti. È quanto si è appreso dalla relazione illustrata in Aula da un componente della Terza Commissione, legata alla clausola valutativa inserita nella legge in questione.
LA RELAZIONE: La legge prevede interventi per l'erogazione diretta di benefici economici per la fornitura di beni e servizi essenziali per la vita familiare, agevolazione dei costi di servizi e di tariffe, riduzione di costi di beni e servizi di uso familiare mediante convenzioni con produttori e distributori; integrazione al canone di locazione ed altre agevolazioni per l'accesso all'alloggio in locazione, agevolazioni per spese mediche e sanitarie, prestito sociale d'onore, misure di sostegno all'inserimento e reinserimento nel mondo del lavoro. Per le famiglie in condizione di grave disagio sociale, economico e relazionale, la Regione prevede misure specifiche. Il Regolamento regionale disciplina il modello organizzativo e gestionale della misura e l'iter per l'attuazione; fissa anche i criteri socio-demografici per il riparto delle risorse regionali destinate all’intervento e ne stabilisce il riparto. La prima applicazione della misura di intervento è stata realizzata nel corso del secondo semestre 2011 ed il primo semestre del 2012 con un investimento di risorse pari a 1 milione 500mila euro, ovvero il 50 per cento delle risorse previste nella legge. Il 90 per cento delle suddette risorse (1milione 350mila euro) sono stata impiegate, mentre il 10 per cento di esse sono state trasferite a consuntivo, che verranno comunque sommate all’altro 50 per cento di risorse da impiegare nell’avviso 2012/2013 in corso di elaborazione. Sul totale di 1milione 350mila euro sono stati impiegati 1milione 293mila 862 euro, (95,84 per cento delle risorse trasferite). Città di Castello, Perugia, Panicale, Foligno e Narni hanno utilizzato il 100 per cento delle risorse; Assisi, Gubbio, Norcia e Terni il 99 per cento, Marsciano 81 per cento e Spoleto il 62 per cento. Le 12 Zone sociali hanno attivato (sottoscrivendo con le famiglie richiedenti il ‘contratto di sostegno’) 2070 interventi con la punta più elevata a Perugia con (416), seguita da Terni (283), Foligno (247), Gubbio (233) e Città di Castello (182). L’83 per cento delle richieste è pervenuta da cittadini italiani e solo il 17 per cento da stranieri residenti in Umbria. Il 41 per cento di domande sono pervenute da famiglie con figli; il 30 per cento presentate da famiglie con 4 o più componenti; il 17 per cento da madri o padri con figli; il 12 per cento di domande sono state presentate da famiglie uni personali. Quanto alla situazione economica: l’82 per cento di domande sono pervenute da persone con Isee da 7mila 500 a 15 mila euro, il 18 per cento di domande sono pervenute da persone con Isee da 15 mila a 23 mila euro. La causa di vulnerabilità prioritaria alta per la quale le famiglie hanno presentato la domanda è l’ingresso dei figli nel circuito dell’istruzione (37 per cento delle domande). A seguire: il 29 per cento famiglie che hanno subito riduzione di reddito, l’11 per cento con persone malate in famiglia, il 10 per cento famiglie con nascita di altro figlio, il 4 per cento famiglie con problemi di alloggio, interessate da fenomeno di scomposizione, con persona non autosufficiente. Rispetto alle misure per le famiglie, e i propri componenti, in condizione di particolare disagio sociale, economico e relazionale, la Regione con l’atto di programmazione e riparto delle risorse di area sociale dell’anno 2011 (Fondo sociale regionale ex art. 46 della l.r. 26/2009 e Fondo nazionale politiche sociali ex art. 20 della legge n. 328/2000), ha destinato: 10milioni 928mila 500 euro (il 65,26 per cento delle complessivo di risorse) a favore delle famiglie con compiti educativi e di cura articolata nelle aree minori, anziani e disabili. AS/PG