PRESTITO SOCIALE D'ONORE: LE BANCHE HANNO EROGATO RISORSE A 116 DEI 256 RICHIEDENTI – IL FONDO REGIONALE DIVIENE ANCHE DI GARANZIA IN CASO DI INSOLVENZA
In Terza Commissione l'assessore al Welfare ha relazionato sul prestito sociale d'onore di 5mila euro massimo da restituire in 5 anni senza interessi che, nonostante le garanzie di Gepafin, le banche hanno concesso solo a 116 dei 256 richiedenti delle varie zone sociali umbre, rilevando la mancanza di affidabilità per la restituzione in soggetti che pure erano stati ammessi in base ai requisiti posseduti. La Regione ha effettuato una modifica di legge per cui il fondo previsto dalla legge 25 del 2007 diventa anche fondo a garanzia dei prestiti concessi, intervenendo quindi in caso di insolvenza del beneficiario. La Commissione consiliare ha preso atto con parere favorevole all'unanimità.
(Acs) Perugia, 9 gennaio 2013 - Nonostante le garanzie di Gepafin, gli istituti di credito umbri non hanno ritenuto soggetti 'bancabili' parecchi fra coloro che avevano tutti i requisiti per accedere al prestito sociale d'onore: è quanto emerso in Terza Commissione nel corso dell'audizione dell'assessore al Welfare sull'andamento della legge “25/2007”, che ha istituito un fondo di garanzia per supportare piccoli prestiti, fino ad un massimo di 5mila euro da restituire senza interessi entro 5 anni, in favore di persone in momentanea difficoltà economica, per la nascita o l'adozione di un figlio, la malattia o la morte di un membro del nucleo familiare, le spese per l'istruzione e la formazione di figli, le spese per un trasloco o per pagare l'affitto, da concedere per legge a chi possiede un reddito di almeno 5mila e massimo 17mila euro l'anno. “Persone – si legge nella relazione – che non hanno una situazione debitoria tale da evidenziare l'assoluta incapacità di rimborso del prestito”, ma le banche hanno erogato risorse solo a 116 dei 256 richiedenti nelle varie zone sociali umbre, rilevando la mancanza di affidabilità per la restituzione a soggetti che pure erano stati ammessi in base ai requisiti posseduti.
Per questo la Regione ha effettuato una modifica di legge per cui il fondo di 150mila euro previsto dalla legge 25 diventa anche fondo a garanzia dei prestiti concessi, intervenendo quindi in caso di insolvenza del beneficiario. La Commissione consiliare ha preso atto con parere favorevole all'unanimità. PG/