Regione Umbria - Assemblea legislativa


CONSIGLIO REGIONALE (2) COSTI DELLA POLITICA: SÌ UNANIME DELL'AULA ALLA PROPOSTA DI LEGGE CHE RIDEFINISCE ENTITÀ, PROCEDURE E CONTROLLI RELATIVI ALLA SPESA DEGLI ORGANI CONSILIARI

In sintesi

Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza che modifica e ridetermina la normativa relativa a entità, procedure e controlli della spesa degli organi consiliari. Con questo atto viene ottemperato quanto previsto dal decreto legge “174/2012” in materia di riduzione dei costi della politica delle Regioni e in linea con quanto stabilito dalle Conferenze dei presidenti di Regioni e Consigli. Quest'ultimo organismo aveva fissato i limiti massimi degli emolumenti degli organi consiliari e dei contributi ai gruppi prendendo come parametro le Regioni più virtuose (Umbria, Emilia Romagna e Abruzzo). Nell'illustrare l'atto in Aula, il consigliere Galanello ha rimarcato  come “questo adeguamento alle disposizioni di legge, non provoca particolari difficoltà al nostro Consiglio regionale perché l'Umbria, a differenza di altre Regioni,  era già molto vicina ai parametri individuati”.

(Acs) Perugia, 20 dicembre 2012 – Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza (firmata da Brega, Stufara, Lignani Marchesani, Galanello, De Sio) che modifica e ridetermina la normativa relativa a entità, procedure e controlli della spesa degli organi consiliari. L'atto è stato predisposto in ottemperanza a quanto previsto dal decreto legge “174/2012” in materia di riduzione dei costi della politica delle Regioni e in linea con quanto stabilito dalle Conferenze dei presidenti di Regioni e Consigli. Quest'ultimo organismo aveva fissato i limiti massimi degli emolumenti degli organi consiliari e dei contributi ai gruppi prendendo come parametro le Regioni più virtuose (Umbria, Emilia Romagna e Abruzzo).
L'iniziativa legislativa è stata illustrata in Aula da Fausto Galanello (Pd) che ha rimarcato come l'Umbria infatti di fronte alla necessità – morale, etica ed anche economico-finanziaria – di contribuire assieme alle altre Regioni a stabilire nuovi parametri relativi ai costi della politica, esce in maniera positiva dalla discussione che ha articolato i lavori in materia della Conferenza delle Regioni e del Governo poi. L'Umbria – ha aggiunto - emerge addirittura come una delle realtà prese a modello per l'adozione della griglia dei criteri standard.  L'adeguamento alle disposizioni di legge che oggi approviamo, dopo un consenso unanime maturato in Commissione – ha detto ancora Galanello -, non provoca infatti particolari difficoltà al nostro Consiglio regionale perché l'Umbria – a differenza di altre Regioni – era già molto vicina ai parametri individuati. Ed è per questo – ha concluso - che possiamo guardare con orgoglio e soddisfazione all'approvazione di questo testo”.

Questi i contenuti della proposta di legge. 
 
GRUPPI CONSILIARI

CONTRIBUTI ATTIVITÀ. L'importo dei finanziamenti per l'attività politico-istituzionale dei gruppi consiliari è stabilito con atto dell'Ufficio di presidenza entro il limite fissato dalle due Conferenze regionali (Regione di riferimento l'Abruzzo): 5mila euro a consigliere, più una quota di 0,05 euro per abitante divisa per i 31 consiglieri. Dalla contribuzione sono esclusi i gruppi composti da un solo consigliere, salvo quelli che abbiano conseguito seggi in collegamento a liste provinciali di candidati alle elezioni. Esclusa in ogni caso la contribuzione a partiti o movimenti politici. A partire dal 1° gennaio 2013, saranno soppressi i gruppi consiliari costituiti sulla base del loro collegamento con le liste regionali.

PERSONALE. Per quanto riguarda il personale dei gruppi, anche in questo caso l'ammontare della spesa sarà stabilito dall'Ufficio di Presidenza prendendo a parametro il costo di una unità di personale di categoria D6 senza incarichi di posizione organizzativa, moltiplicato per il numero dei consiglieri. Questa norma sarà applicata a partire dalla prossima legislatura.

CONTROLLO E TRASPARENZA. Ciascun gruppo dovrà presentare (entro il 30 gennaio) un dettagliato rendiconto delle spese che sarà trasmesso per il controllo al Collegio dei revisori e alla Corte dei Conti. Si prevede la decadenza dal diritto all'erogazione e la restituzione delle somme percepite, in caso di irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti. I rendiconti di spesa, e le delibere di controllo della Corte dei Conti saranno pubblicati nel sito web istituzionale. I dati relativi ai contributi erogati saranno inoltre resi disponibili in via telematica alla Corte dei Conti, al Ministero dell'Economia e Finanze e alla Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici.

EMOLUMENTI DEI CONSIGLIERI

INDENNITÀ E RIMBORSO SPESE. Ai presidenti di Giunta regionale e ai consiglieri spetta un'indennità di carica e una eventuale indennità di funzione. L'importo degli emolumenti di presidenti di Giunta e Consiglio, consiglieri e assessori (indennità e rimborso spese) sarà fissato con atto dell'Ufficio di Presidenza entro i limiti fissati dalle due Conferenze delle Regioni: 13mila 800 euro lordi per i presidenti (Regione di riferimento l'Umbria); 11mila 100 euro lordi per i consiglieri (Regione di riferimento l'Emilia Romagna). Si riconferma il divieto di cumulo di indennità ed emolumenti, come pure la gratuità della partecipazione alle sedute degli organi istituzionali. Per i consiglieri, l'importo della quota di rimborso spese per l'esercizio del mandato è correlata alla effettiva partecipazione ai lavori del Consiglio regionale e degli organismi istituzionali.

VITALIZI. E' inserita la norma con cui si stabilisce che è escluso dalla erogazione il titolare di assegno vitalizio, o di assegno di reversibilità, condannato in via definitiva per reati contro la Pubblica amministrazione che comportino l'interdizione dai pubblici uffici. Il provvedimento sarà di durata pari al periodo dell'interdizione.

Nella proposta di legge vengono, infine, stabiliti il compenso massimo per gli amministratori delle società non quotate, direttamente o indirettamente controllate dalla Regione, e il trattamento economico annuo di chi ha rapporti di lavoro dipendente o autonomo con la Regione. In entrambi i casi l'importo non dovrà superare il trattamento economico del presidente della Giunta regionale. TB/AS


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