UMBRIA TPL E MOBILITÀ SPA: “DALL’AUDIZIONE EMERGE IL FALLIMENTO DELL’AZIENDA UNICA E DELLA FCU. ANCHE A DICEMBRE STIPENDI IN RITARDO” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI E MONNI (PDL)
I consiglieri regionali del Pdl, Andrea Lignani Marchesani e Massimo Monni, intervengono sull'audizione odierna in Prima Commissione del presidente di Umbria Tpl e Mobilità spa dalla quale è emersa, a loro giudizio, la constatazione prevista a suo tempo dal centrodestra: “l’unificazione delle quattro aziende non ha prodotto economie di scala, ma ha ampliato le singole debolezze”.
(Acs) Perugia, 6 dicembre 2012 - “I dipendenti di Umbria Mobilità riceveranno in ritardo anche per il mese di dicembre i propri emolumenti. Invece che il 10 dicembre, tredicesima e stipendio saranno erogati, salvo contrordini peggiorativi, il 17 dicembre, proprio il giorno della scadenza dell'Imu, con tutti i disagi che ne conseguiranno”. I consiglieri regionali del Pdl Andrea Lignani Marchesani e Massimo Monni intervengono sull'audizione odierna in Prima Commissione del presidente di Umbria Tpl e Mobilità spa Lucio Caporizzi. I due esponenti del Pdl sottolineano inoltre che sembra finita nel dimenticatoio la liquidazione della quattordicesima di metà anno, “di cui è stato versato solo un acconto di cinquecento euro. Fin troppo facile – aggiungono - in questa situazione comatosa la domanda sull’opportunità di un Amministratore delegato 'forestiero' e con emolumenti pari a quasi il doppio della presidente della Giunta regionale”.
Nel corso dell'audizione, spiegano poi Lignani Marchesani e Monni, “è emersa, purtroppo, la constatazione prevista a suo tempo dal centrodestra: l’unificazione delle quattro aziende non ha prodotto economie di scala, ma ha ampliato le singole debolezze. Emblematico – spiegano - il caso della Fcu che al momento della fusione non aveva alcuna esposizione bancaria e che oggi deve subire tagli di corse e di investimenti in materiale rotabile sull’altare degli ammanchi altrui, subendo poi criticità di bilancio sul ramo di azienda determinate dalle voci di ammortamento non previste dal punto di vista giuridico nell’antica struttura societaria”. Anche alla luce di ciò, Lignani Marchesani e Monni confermano la loro “profonda preoccupazione sul futuro dell’azienda e sul destino dei lavoratori con la recente ricapitalizzazione prevista dalla variazione di bilancio regionale - e che non è detto sia stata concretamente onorata dagli altri enti coinvolti - che sembra più un artificio per tirare a campare piuttosto che una strategia di rilancio di medio-lungo periodo”. RED/tb