UMBRIA TPL E MOBILITÀ SPA : RICOGNIZIONE DELLA SITUAZIONE DEBITORIA DELL'AZIENDA - IN PRIMA COMMISSIONE AUDIZIONE CON IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
In Prima Commissione l'audizione convocata dal presidente Oliviero Dottorini per la “ricognizione della situazione debitoria dell'azienda Umbria Tpl e Mobilità spa e delle cause che l'hanno determinata”. I componenti del consiglio di amministrazione della società, presenti il presidente Lucio Caporizzi e l'amministratore delegato Franco Viola, hanno risposto alle domande dei consiglieri regionali, relativamente alla situazione debitoria delle società che si sono fuse in Umbria Tpl e alle vicende che hanno portato alla attuale situazione debitoria della nuova azienda. Le società di trasporto confluite in Umbria Tpl – è stato spiegato – avevano degli squilibri finanziari di: 2-3 milioni di euro (Fcu), 1,6 milioni (Atc), 3 milioni (Spoletina), pareggio di bilancio ma con 33 milioni di crediti verso Roma (Apm). Tra le iniziative da avviare per far fronte alla attuale situazione economica si indical'aumento di capitale (già deliberato), il recupero dei crediti verso Roma, la revisione dei termini contrattuali del servizio prestato in Umbria. Oltre alla razionalizzazione dei servizi e alla previsione dell'ingresso di un socio industriale privato che, a seguito di un bando pubblico, possa rafforzare la società.
(Acs) Perugia, 6 dicembre 2012 – Si è svolta questa mattina in Prima Commissione l'audizione convocata dal presidente Oliviero Dottorini per la “ricognizione della situazione debitoria dell'azienda Umbria Tpl e Mobilità spa e delle cause che l'hanno determinata”. I componenti del consiglio di amministrazione della società, presenti il presidente Lucio Caporizzi e l'amministratore delegato Franco Viola, hanno risposto alle domande dei consiglieri regionali, relativamente alla situazione debitoria delle società che si sono fuse in Umbria Tpl e alle vicende che hanno portato alla attuale situazione debitoria della nuova azienda.
Le società di trasporto confluite in Umbria Tpl – è stato spiegato – avevano degli squilibri finanziari di: 2-3milioni di euro (Fcu), 1,6milioni (Atc), 3milioni (Spoletina), pareggio di bilancio ma con 33milioni di crediti verso Roma (Apm). Caporizzi ha evidenziato che al momento della fusione questi problemi erano noti ed era prevedibile che la nuova società ne avrebbe sofferto, infatti furono stanziati finanziamenti aggiuntivi per superarli almeno in parte, in attesa dell'entrata a regime del nuovo sistema. Anche i crediti verso Roma erano noti e infatti vennero contabilizzati ma “senza valutarne approfonditamente l'effettiva esigibilità”.
Per fare fronte alla attuale situazione economica di Umbria Tpl sarebbe necessario, oltre al già previsto aumento di capitale, recuperare i crediti verso Roma, valutando se uscire da quel servizio di trasporto o restare ma solo in caso di un ripristino dei pagamenti. Bisognerà inoltre rivedere i termini contrattuali del servizio prestato in Umbria prevedendo un maggiore corrispettivo per chilometro, un minor numero di chilometri, o entrambi. Oltre alla razionalizzazione dei servizi e alla previsione dell'ingresso di un socio industriale privato che, a seguito di un bando pubblico, possa rafforzare la società.
In seguito agli interventi di Renato Locchi (Pd), Massimo Monni (Pdl), Oliviero Dottorini (Idv) e Luca Barberini (Pd) è stata ricostruita nel dettaglio la storia della partecipazione delle società umbre ai consorzi costituiti a Roma per il trasporto pubblico, un contesto caratterizzato dalla criticità dei ritardi nei pagamenti da parte di Comune di Roma, Regione Lazio e Atac. Ci sarebbe stata una redistribuzione degli utili tra le società che fanno parte di Roma Tpl, ma almeno nei primi 6 mesi del 2012 questo non avrebbe riguardato Umbria Tpl.
In seguito è stata affrontata la questione del Contratto di servizio Regione-Trenitalia. I funzionari della Regione Umbria hanno spiegato che dal 2010 ci sono stati rilevanti tagli nei trasferimenti e che il ddl Stabilità prevede, per il 2013, ulteriori riduzioni dei finanziamenti per il trasporto ferroviario che toglieranno all'Umbria circa 4 milioni di euro. È stato dunque spiegato che (sempre in riferimento alla necessità di ridurre la spesa) l'affollamento che si registra in alcune tratte è dovuto alla necessità di ridurre il numero dei vagoni nei singoli convogli, dato che il costo orario di un treno dipende anche dal numero dei vagoni. MP/