Regione Umbria - Assemblea legislativa


SANITA': SOTTOSCRITTA DA TUTTI I CAPIGRUPPO DI PALAZZO CESARONI UNA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER LA PREVENZIONE E LA CURA DEL DIABETE MELLITO

In sintesi

Depositata oggi una proposta di legge che porta la firma di tutti i capigruppo del Consiglio regionale e che riguarda “Disposizioni in materia di prevenzione e cura del diabete mellito”. Con questo atto si intende “migliorare e qualificare ulteriormente le strutture ed i servizi sanitari preposti alla prevenzione ed alla cura del diabete, in modo che l’insieme del nostro sistema sanitario regionale, in modo uniforme ed integrato, sia in grado di esercitare il suo ruolo di prevenzione e cura del diabete all’altezza dei tempi e di quella che è ormai definita 'emergenza sociale', visto l'aumento della sua incidenza sulla popolazione, specialmente sui giovani”. E si vuole anche “promuovere con la collaborazione decisiva dell’Associazionismo e del volontariato in Umbria, la formazione di una cultura popolare diffusa tra i cittadini di tutte le età e categorie sociali per la prevenzione e gestione del diabete”.

 

(Acs) Perugia, 23 novembre 2012 – Con la firma di tutti i capigruppo politici di Palazzo Cesaroni, è stata depositata oggi una proposta di legge riguardante “Disposizioni in materia di prevenzione e cura del diabete mellito”. L'iniziativa è scaturita dopo un'audizione in Terza Commissione con l'associazione regionale diabetici, che aveva esposto le necessità dei malati, incontrando il parere favorevole all'unanimità dei membri della Commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Massimo Buconi.


Con questo atto si intende “migliorare e qualificare ulteriormente le strutture ed i servizi sanitari preposti alla prevenzione ed alla cura del diabete, in modo che l’insieme del nostro sistema sanitario regionale, in modo uniforme ed integrato, sia in grado di esercitare il suo ruolo di prevenzione e cura del diabete all’altezza dei tempi e di quella che è ormai definita 'emergenza sociale', visto l'aumento della sua incidenza sulla popolazione, specialmente sui giovani”.


Si vuole anche “promuovere con la collaborazione decisiva dell’Associazionismo e del volontariato in Umbria, la formazione di una cultura popolare diffusa tra i cittadini di tutte le età e categorie sociali per la prevenzione e gestione del diabete. Questa impostazione – si legge nel testo - è l’aspetto più rilevante e innovativo nella realtà della nostra regione ed una risposta puntuale e concreta alla dichiarata e dimostrata esigenza di una educazione civica del cittadino come attore decisivo rispetto sia alla fase della prevenzione che a quella della gestione di questa temibile patologia”.


Infatti, a fronte della gravità di questa malattia sul piano sociale e assistenziale, le potenzialità degli interventi preventivi indirizzati a semplici modifiche dello stile di vita (riduzione del sovrappeso, incremento dell’esercizio fisico e alimentazione basata sul modello mediterraneo) sono enormi: due casi di diabete su tre possono essere evitati. Per chi è già affetto dalla malattia un buon controllo della glicemia e un periodico screening clinico possono scongiurare l’insorgenza di complicanze nel 90 per cento dei casi.

Risulta necessario, pertanto – si legge nel testo della proposta di legge - proporre linee di indirizzo che consentano di implementare a livello regionale gli interventi di prevenzione del diabete e superare la grande disomogeneità nell’erogazione dell’assistenza ai diabetici che si osserva tra le diverse realtà della nostra regione. La condizione di diabete-obesità, che sta raggiungendo dimensioni epidemiche soprattutto in età evolutiva, va considerata a tutti gli effetti un’emergenza sociale, sanitaria ed economica del Paese”.


La proposta di legge di iniziativa consiliare vuole garantire la migliore assistenza possibile alle persone con diabete in ogni ambito della loro vita (lavorativo, scolastico, sociale, sanitario, sportivo) anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle Associazioni di volontariato che rappresentano tali pazienti, evitando il determinarsi delle problematiche esposte in Commissione Sanità, quali la perdita della continuità assistenziale, la duplicazione di interventi, l'aumento improprio delle prestazioni specialistiche con allungamento delle liste di attesa e difficoltà di accesso ai servizi di diabetologia, l'aumento dei ricoveri inappropriati o evitabili, il mancato raggiungimento degli obiettivi terapeutici, oltre che un aggravio economico dell’intero sistema socio-assistenziale.


DATI EPIDEMIOLOGICI - Il Diabete Mellito rappresenta una tra le patologie croniche più diffuse al mondo e la sua incidenza tra le varie etnie è in costante aumento, tanto da far prevedere nel 2025 un tasso di prevalenza del 6,3 per cento, pari a circa 330 milioni di persone in tutto il mondo. L’annuario Istat 2009 ed il progetto PASSI (Progressi Aziende sanitarie per la Salute in Italia, ndr) rilevano che la prevalenza della malattia in Umbria è del 4,7 per cento (il 20 per cento nella popolazione anziana). Ed è previsto un ulteriore aumento della prevalenza (fino al 6 per cento) entro i prossimi 3 anni. La diffusione della malattia aumenta inoltre con l’età, fino a raggiungere il 17,6 per cento nella fascia oltre i 70 anni.

Pur essendo la cura del diabete gestita prevalentemente a livello ambulatoriale, circa il 25 per cento delle persone ricoverate è affetto da diabete; questa patologia rappresenta la maggiore causa di cecità dell’adulto, di dialisi, di amputazioni e costituisce un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di malattie cardiovascolari (infarto e ictus). Il diabete mellito rappresenta inoltre la quinta causa di morte al mondo: quasi tre milioni di persone ogni anno muoiono per il diabete e l’aspettativa di vita di un paziente diabetico è in media di 5-10 anni inferiore alla popolazione generale. Per ciò che attiene inoltre le complicanze croniche, il 30-40 per cento dei pazienti con diabete mellito di tipo 1 e il 5-10 per cento di quelli con diabete di tipo 2 sviluppano insufficienza renale terminale dopo 25 anni di malattia.

Nel 2000 i costi sanitari diretti nei Paesi europei costituivano il 7–10 per cento dei costi sanitari totali. La Federazione Internazionale del Diabete nel 2007 sottolinea che il costo sanitario diretto per le persone tra i 20 e i 79 anni è stato di 422 miliardi di dollari e tale cifra potrebbe aumentare a 550 miliardi per il 2025 se i dati di aumento dei casi di diabete mellito fossero confermati. I costi sono determinati prevalentemente dalle complicanze croniche: in assenza di complicanze i costi diretti sono pari a circa 800 euro l'anno, mentre in presenza di una complicanza salgono a circa 3000 euro l'anno (studio CODE-2). In Emilia Romagna i costi sanitari diretti del diabete nel 2008 rappresentano il 18 per cento dei costi sanitari diretti totali; similmente, in Lombardia (anno 2007) il costo procapite è di circa 3050 euro per persona affetta da diabete e i costi complessivi ammontano a circa il 15 per cento dei costi sanitari diretti totali. In Italia il 7 per cento circa dell’intera spesa sanitaria nazionale (5,5 miliardi di euro) è assorbito dalla popolazione diabetica, inoltre il costo dei ricoveri ospedalieri incide in modo preponderante sui costi del diabete arrivando al 50 per cento secondo i dati dell’Osservatorio ARNO del CINECA. PG/pg


Source URL: http://consiglio.regione.umbria.it/informazione/notizie/comunicati/sanita-sottoscritta-da-tutti-i-capigruppo-di-palazzo-cesaroni-una

List of links present in page