Regione Umbria - Assemblea legislativa


RIFORMA SANITÀ: “SULLE SEDI ASL IL CONSIGLIO DECIDE DI NON DECIDERE. NEL FUTURO, CHI DI DOVERE DIMOSTRI PIÙ CORAGGIO NEL GARANTIRE L'ASSETTO BIPOLARE DELL'UMBRIA” - STUFARA (PRC-FDS) DOPO LA BOCCIATURA DEL SUO ODG

In sintesi

Il capogruppo regionale del Prc-Fds, Damiano Stufara interviene sulla bocciatura, da parte del Consiglio regionale, di un Ordine del giorno proposto dal suo gruppo circa l'ubicazione delle sedi legali delle ASL. Il capogruppo di Rifondazione comunista definisce la proposta “un criterio semplice e banale, ossia che in caso di conferma, da parte del Parlamento, della scelta del Governo di sopprimere la Provincia di Terni e di avere un'unica Provincia in Umbria, le sedi legali delle nuove aziende unità sanitarie locali debbano essere individuate a Perugia e Terni, cioè nelle due città maggiori sul piano demografico”. Stufara auspica quindi che “nel futuro, chi di dovere dimostri più coraggio nel garantire l'assetto bipolare dell'Umbria”.

(Acs) Perugia, 6 novembre 2012 - “Il voto contrario del consiglio regionale all'ordine del giorno da noi proposto rispetto all'ubicazione delle sedi legali delle ASL è un atto di disimpegno rispetto alle sorti di Terni e del suo territorio, ancor più grave se si considera che solo due settimane fa si proponeva al Governo un piano di riordino delle provincie teso a salvaguardare l'istituzione ternana e la possibilità che in Umbria vi fossero due provincie e non una”. Così il capogruppo regionale di Rifondazione comunista per la Federazione della sinistra, Damiano Stufaraa margine del voto dell'Aula sul suo atto di indirizzo.

 

Stufara rimarca come il suo gruppo avesse proposto “un criterio semplice e banale, ossia che in caso di conferma, da parte del Parlamento, della scelta del Governo di sopprimere la Provincia di Terni e di avere un'unica Provincia in Umbria, le sedi legali delle nuove aziende unità sanitarie locali debbano essere individuate a Perugia e Terni, cioè nelle due città maggiori sul piano demografico della nostra regione. Stupisce, in particolare – commenta -, che l'intera Giunta abbia inteso votare contro, rinunciando alla possibilità di offrire un indirizzo rispetto ad una discussione sul riassetto delle istituzioni locali, la quale, per quanto più complessiva e articolata, avrebbe potuto conoscere nella discussione di oggi in Consiglio un momento di maggiore trasparenza e coraggio. La scelta di non dare un'indicazione tesa a riequilibrare i poteri in ambito sanitario nell'intero territorio regionale, coerente con la scelta pilatesca di pochi mesi fa del Consiglio regionale di non porre al Governo la questione della 'Vertenza Umbria', assicurerà forse il mantenimento degli equilibri interni del Partito Democratico, che in sede di conferenza dei sindaci avrà modo di fare di nuovo tutte le parti in commedia”.

 

Per parte nostra – assicura Stufara - ribadiamo la ferma contrarietà al neo-autoritarismo tecnocratico che, in barba alla moralità tanto ostentata dall'esecutivo Monti, ispira scelte che stanno scientemente compromettendo, nel Paese come qui in Umbria, l'accessibilità delle istituzioni democratiche e la partecipazione della popolazione al governo. Che poi il voto di astensione o contrario di molti consiglieri sia stato motivato in base alla volontà di non interpretare la decisione sulle sedi ASL come un risarcimento rispetto alla prevedibile abolizione della provincia di Terni – conclude il capogruppo di Rifondazione comunista - non sposta di un millimetro il punto della discussione: se questa è l'impostazione prevalente, chi di dovere si assuma esplicitamente l'impegno nei prossimi giorni a mantenere l'assetto bipolare della nostra regione”. RED/as


 


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