Regione Umbria - Assemblea legislativa


RIFORMA SANITÀ (4): DISCUSSIONE E VOTAZIONE DEGLI ORDINI DEL GIORNO RELATIVI ALLA RIFORMA SANITARIA PRESENTATI DAI CONSIGLIERI REGIONALI

 


 

(Acs) Perugia, 6 novembre 2012 –Dopo la votazione sull'articolato, e prima del voto finale sull'intero documento, sono stati discussi e votati diversi ordini del giorno proposti dai consiglieri regionali. Eccone la sintesi:


 

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): ha chiesto di valorizzare, nella predisposizione del Piano sanitario regionale, il Consorzio Scuola umbra di amministrazione pubblica, per coordinare quantomeno la formazione di base, fermo restando quanto disposto dalla normativa statale, al fine del contenimento dei costi e della razionalizzazione delle attività formative.

Odg approvato con 26 voti favorevoli, 1 contrario e 3 astenuti.


 

GIANLUCA CIRIGNONI (LEGA): Ribadendo l'urgenza dell'applicazione anche in ambito sanitario del criterio dei costi e dei fabbisogni standard, al fine di eliminare squilibri e ingiustizie tra regioni virtuose e regioni con bilanci sanitari in disavanzo, ed anche allo scopo di liberare ingenti risorse, pari a 5,5 miliardi di euro, reinvestibili nel sistema sanitario, la Giunta si adoperi in tutte le sedi e con il Governo affinché siano individuate con urgenza le tre regioni benchmark tra le cinque con i parametri in regola (tra cui l'Umbria), al fine di poter procedere al superamento del criterio della spesa storica in favore dei costi e dei fabbisogni sanitari standard, al fine di realizzare un modello finanziario per il sistema sanitario improntato per tutti al principio di responsabilità dei singoli livelli istituzionali e ad una maggiore autonomia di entrata e di spesa, nel rispetto dei principi di solidarietà e di coesione sociale.

L'odg è stato respinto: 9 si, 15 no e 5 astenuti.


 

SANDRA MONACELLI (UDC): La Giunta regionale si attivi presso il governo affinché istituisca contributi adeguati alle famiglie dei malati di Sla o di altre patologie degenerative, aggiornando rapidamente, con apposito decreto, i Livelli essenziali di assistenza ed il Nomenclatore tariffario, includendo prestazioni sanitarie obbligatorie certe e macchinari in grado di alleviare la sofferenza dei malati costretti ad una gravissima disabilità. Integrato dalle considerazioni della Giunta che ha chiesto l'inserimento del termine non-autosufficienza in luogo della sola Sla, per rafforzare l'impegno della Conferenza delle Regioni in questo senso.

Approvato all'unanimità.


 

FRANCO ZAFFINI (FARE ITALIA): La Giunta promuova l'istituzione dei Poli di Geriatria ambulatoriale sul territorio, allo scopo di rispondere ai molteplici bisogni della numerosa popolazione anziana e sulla base di un modello organizzativo che garantisca un'integrazione sempre più stretta fra ospedale e territorio, per gestire in continuità assistenziale la fase di cura ed assistenza dell'anziano fragile e della sua presa in carico, sviluppando strutture di lungodegenza, post-acuzie e ortogeriatria, finalizzate alla stabilizzazione clinica ed alla riabilitazione, riducendo le giornate di degenza e i ricoveri impropri. Obiettivi cruciali per la riduzione della spesa sanitaria ed il miglioramento della qualità della vita del paziente anziano e della sua famiglia.

Respinto con 11 voti favorevoli, 13 contrari e 6 astenuti.


 

FRANCO ZAFFINI (FARE ITALIA): Considerando la petizione di 14mila firme che chiede una migliore definizione delle prestazioni dell'ospedale di Spoleto, si chiede che nel Piano attuativo locale dell'azienda sanitaria che ingloba Foligno e Spoleto esse siano chiaramente definite, garantendo da subito, attraverso precisi indirizzi, il massimo livello di partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni.

Respinto con 3 voti favorevoli, 15 contrari e 10 astenuti.


 

DAMIANO STUFARA (Prc-Fds) In caso di abolizione della Provincia di Terni, le sedi legali delle nuove aziende sanitarie locali siano individuate nelle due città più grandi dal punto di vista demografico.

Su questo odg, si sono registrati diversi interventi: Alfredo De Sio (PdL): “Condivisibile l'impostazione dell'ordine del giorno anche se il nostro auspicio era quello che il Consiglio regionale si fosse appropriato direttamente della scelta relativa all'ubicazione delle sedi. Tuttavia il baratto tra la sede della Provincia con quella dell'Asl sarebbe avvilente”. Massimo Buconi (Psi): “Qualora il Parlamento decida decida per la soppressione della Provincia di terni, la questione che si aprirebbe sarebbe ben più articolata rispetto alla sede dell'Asl. Il nostro voto sarà contrario perché la questione è ben più ampia”. Paolo Brutti (Idv): “Sul riordino delle Province c'è caos totale e comunque la battaglia non è più nelle nostre mani. È improprio parlare di sedi Asl legate alla questione Provincia. Le sedi Asl dovrebbero essere comunque valutate sulla funzionalità del territorio”. Sandra Monacelli (Udc): “La questione delle Province non è più nelle nostre disponibilità e forse non c'è mai stata. L'architettura istituzionale va fatta eventualmente a 360 gradi. Il mio voto sarà contrario”. Rocco Valentino (PdL): “Voterò a favore di questo atto perché non reputo la proposta di compensazione. Mi auguro che comunque la sede Asl sia Terni, per rispetto del territorio”. Gianluca Rossi (Assessore regionale Bilancio): “Sulla questione del riordino delle Province abbiamo e come voce in capitolo. In gioco c'è il destino dell'Umbria e rispetto al destino istituzionale e di una comunità questo Consiglio dirà la sua. No, quindi, a soluzioni risarcitorie. La Giunta regionale ritiene che la partita non sia conclusa. Se non ci saranno variazioni al Decreto governativo siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale. Non condividiamo questo ordine del giorno perché liquida una questione aperta nei confronti del Governo e del Parlamento. Deve essere chiaro che non ci sarà nessun elemento di baratto tra il riordino istituzionale e le sedi delle aziende sanitarie”.

Esito: respinto (9 si, 17 no, 3 astenuti).



 

LOCCHI, BUCONI, DOTTORINI, STUFARA, CARPINELLI E GORACCI, a) determinare il riparto del Fondo sanitario regionale sulla base di parametri epidemiologici e demografici programmando le risorse per ciascun distretto socio sanitario la spesa per ciascuno dei servizi previsti dai Lea (livelli essenziali di assistenza; b) prevedere una fase transitoria di tre anni nei quali poter passare dalla distribuzione delle risorse ai vari centri di costo sulla base della spesa storica ai nuovi principi introdotti dalla riforma.

Accolto con 20 si e 9 contrari.



 

ORFEO GORACCI (Comunista umbro): verificare e monitorare per due anni il rapporto di collaborazione con l'Università, tenendo conto della soddisfazione della domanda di salute, dei livelli qualitativi dell'offerta e delle risorse economiche disponibili, ricercando eventuali soluzioni adeguate, senza escludere nessuna ipotesi.

Accolto con 19 si e 9 contrari. PG/AS


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