QUESTION TIME (5) – SANITA': ZAFFINI CHIEDE I DATI SULLE PRESTAZIONI IN INTRAMOENIA DOPO L'INTRODUZIONE DEL 29 PER CENTO DI TICKET. TOMASSONI RISPONDE: “INTROITI MAGGIORI NEL 2012, PREVISIONI RISPETTATE”
(Acs) Perugia, 16 ottobre 2012 – Quali sono i dati relativi ai primi sei mesi dall'introduzione della tassazione del 29 per cento sulle prestazioni sanitarie in regime di intramoenia? Questa la domanda a risposta immediata che il consigliere regionale Franco Zaffini (Fare Italia) ha rivolto all'assessore alla Sanità della Regione Umbria, Franco Tomassoni, sulla base di notizie di stampa circa un calo delle prestazioni e conseguentemente del gettito economico, considerando anche che “si costringono i cittadini a pagare parecchie decine di euro per prestazione a causa – secondo Zaffini – dalla scelta della Regione Umbria, unica in Italia a non seguire le indicazioni del Governo (che prevedevano l'aumento del 10 per cento su tutte le prestazioni non esenti, ndr) che avrebbero comportato solo pochi euro di spesa in più”.
L'assessore Tomassoni ha affermato che i dati “smentiscono in maniera assoluta il catastrofismo riportato dai quotidiani e oggetto dell'interrogazione: nella comparazione tra i corrispettivi derivanti dalle prestazioni sanitarie del periodo da febbraio a settembre (il ticket del 29 per cento è stato introdotto nel febbraio di quest'anno, ndr) si evidenzia che nel 2011 sono stati riscossi 9 milioni e 337mila euro, mentre nel 2012 sono entrati 9 milioni e 390mila euro. Di questi ultimi, il 29 per cento di ticket ha prodotto 1 milione 900mila 573 euro, vale a dire, su base annua, 3 milioni e 300mila euro, cifra poco distante dai 3 milioni e 600mila euro che la Giunta aveva stabilito come obiettivo previsto, per cui – ha detto l'assessore – siamo fortemente soddisfatti. Per quanto riguarda la diminuzione del numero delle prestazioni – ha concluso – si deve anche ad un effetto fisiologico: gli utenti sono più accorti e le prestazioni più appropriate”. In premessa Tomassoni aveva detto che le scelte della Regione non sono state ideologiche ma basate su un principio di equità.
Zaffini ha replicato affermando di voler procedere ad una attenta lettura dei dati forniti (per iscritto, ndr) dall'assessore, che “non hanno riscontro con le informazioni raccolte dai professionisti, molti dei quali – ha riferito Zaffini – hanno manifestato il disagio di dover fare da 'gabellieri' loro malgrado, riscuotendo il 30 per cento in più per le prestazioni intramoenia. Segnali che – secondo il consigliere di centrodestra – alla lunga finiranno per penalizzare la qualità della sanità regionale, con i cittadini che andranno a richiedere le prestazioni in regioni dove non dovranno spendere gli 80 o 90 euro che oggi chiede loro l'Umbria”: PG/pg