Regione Umbria - Assemblea legislativa


FONDO FAMIGLIE VULNERABILI: “SECONDO L’ ASSESSORE VARGIU, SOLO PER IL COMUNE DI SPOLETO NON VA BENE IL REGOLAMENTO” - ZAFFINI (FARE ITALIA) REPLICA ALL’AMMINISTRATORE SPOLETINO

In sintesi

Il consigliere regionale Franco Zaffini (Fare Italia) torna sulla questione relativa alla mancata erogazione da parte del Comune di Spoleto di una parte dei fondi (34 per cento) per le “famiglie vulnerabili”. Per Zaffini, “il regolamento per l’accesso ai contributi per le famiglie vulnerabili, stando a quanto afferma l'assessore comunale Vargiu, va bene per tutte le amministrazioni dell’Umbria, eccetto che per Spoleto”. “Difetto di comunicazione? Mancata pubblicità?” - si chiede Zaffini - che, comunque, avanza il sospetto che si tratti della “prassi di riportare le risorse non spese all’anno successivo da parte del Comune. Con il giochino di riscrivere di anno in anno i denari avanzati dalla mancata erogazione, per arrivare magari alle votazioni per il rinnovo del sindaco con un bel gruzzoletto da ‘elargire’ nell’ultimo mese di campagna elettorale”.


(Acs) Perugia, 9 ottobre 2012 - “Apprendiamo dall’assessore del Comune di Spoleto, Battistina Vargiu, che il regolamento per l’accesso ai contributi per le famiglie vulnerabili, va bene per tutte le amministrazioni dell’Umbria, eccetto che per Spoleto”. Lo afferma il consigliere Franco Zaffini (Fare Italia), in replica alle dichiarazioni, apparse sulla stampa locale, dell’amministratore spoletino. “In un contesto di omogeneità regolamentare, dove tutti i Comuni hanno esaurito rapidamente le poche risorse a disposizione – spiega Zaffini – solo nelle casse del Comune di Spoleto è rimasto inutilizzato il 34 per cento del denaro erogato dalla Regione e che avrebbe dovuto essere assegnato ai nuclei familiari in condizioni di difficoltà. Questo, a voler pensar bene - aggiunge – può significare che ci sia stato quantomeno un difetto di comunicazione, una pubblicità non adeguata per i cittadini, rimasti ignari dell’opportunità del contributo, trattandosi di famiglie che non sono abitualmente seguite dai servizi sociali. Chissà quanti nuclei con un fattore Isee compreso tra 7.500 e 23.000 euro sono rimaste fuori dal contributo, semplicemente perché non ne conoscevano l’esistenza oppure mal indirizzate dagli stessi servizi”.

Zaffini, che sull'argomento ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, ribadisce i propri “sospetti sulla prassi di riportare le risorse non spese all’anno successivo da parte del Comune. Con il giochino di riscrivere di anno in anno i denari avanzati dalla mancata erogazione – dice ancora l’esponente d’opposizione – si arriva alle votazioni per il rinnovo del sindaco con un bel gruzzoletto da ‘elargire’ nell’ultimo mese di campagna elettorale. Per questo motivo chiediamo che la Regione si riprenda i soldi e li ridistribuisca con il prossimo avviso. Se così non sarà, staremo lì a vigilare che il prossimo anno le risorse siano interamente destinate alle famiglie. Così – conclude Zaffini - verificheremo se le buone intenzioni dell’assessore si tradurranno in fatti, oppure se anche questa volta i nostri sospetti risulteranno più che fondati”. RED/tb


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