UMBRIA MOBILITÀ: “PREOCCUPANTE IL DURO SCAMBIO DI BATTUTE TRA LA PRESIDENTE MARINI ED IL DIRETTORE GENERALE DI UMBRIA MOBILITÀ PADUANO” - PER MONNI (PDL) “NIENTE DI BUONO ALL'ORIZZONTE”
Il consigliere regionale del PdL Massimo Monni interviene sul mancato pagamento da parte di Umbria Mobilità delle quattordicesime ai suoi 1300 dipendenti chiedendo alla Giunta regionale di “fare chiarezza” su quanto sta avvenendo (crisi di liquidità, ndr) all'interno dell'azienda. Per Monni è “preoccupante e non lascia intravedere niente di buono all'orizzonte, lo scambio di battute a muso duro tra la Marini ed il direttore generale di Umbria Mobilità Paduano”. Monni punta il dito sui “super-manager, pagati con oltre 100mila euro all'anno, che continuano a defilarsi e a farsi di vanto di scelte aziendali scellerate che hanno portato Umbria Mobilità sull'orlo del collasso”.
(Acs) Perugia, 30 luglio 2012 - “Ancora tante incertezze per i 1300 dipendenti di Umbria Mobilità a cui l'azienda non ha ancora pagato le quattordicesime. Il botta e risposta tra la presidente Marini, l'assessore regionale alla mobilità Rometti, i vertici dell'azienda ed i sindacati fino ad ora non ha portato a nulla”. Così il consigliere regionale del PdL, Massimo Monni che definisce “preoccupante anche lo scambio di battute a muso duro tra la Marini ed il direttore generale di Umbria Mobilità Paduano. Situazione che non lascia intravedere niente di buono all'orizzonte”.
Per Monni, “i soldi messi a disposizione dalla Regione per la gestione dell'azienda non sono stati gestiti bene, visto e considerato il precario quadro generale economico dell'azienda stessa. Fatto sta – puntalizza - che tutti i lavoratori sono con il fiato sospeso perché non si sa se e quando riusciranno ad ottenere quello che gli spetta di diritto ed in forse è anche lo stipendio di luglio. L'Azienda – aggiunge Monni - non ha liquidità in cassa, e a quanto pare da parte della Regione non c'è altra volontà di mettere sul piatto altre risorse oltre i 610mila euro 'ripescati' con l'assestamento di bilancio”.
Monni punta quindi il dito sui “super-manager, pagati con oltre 100mila euro all'anno, che continuano a defilarsi e a farsi di vanto di scelte aziendali scellerate che hanno portato Umbria Mobilità sull'orlo del collasso. Così come avvenne a suo tempo per Gesenu spa, che per operazioni fallimentari nella regione Sicilia e in altri comuni si trovò ad avere un disavanzo di quasi 40 milioni di euro. In ogni caso – conclude Massimo Monni - è ora che su Umbria Mobilità si faccia definitivamente chiarezza e che la Giunta regionale fornisca dati chiari e certi su cosa intende fare per porre fine ai giochi delle tre carte”. RED/as