Regione Umbria - Assemblea legislativa


UMBRIA MOBILITÀ: “A RISCHIO LE 14ESIME DI 1300 DIPENDENTI MA NON GLI STIPENDI TROPPO ALTI DEI SUPERMANAGER” - MONNI (PDL) CHIAMA IN CAUSA LE SCELTE AZIENDALI E SUGGERISCE DI PENSIONARE CHI HA SBAGLIATO

In sintesi

Massimo Monni, consigliere regionale del Pdl, ritiene che le difficoltà che impediscono ad Umbria Mobilità di pagare le quattordicesime ai suoi 1300 dipendenti derivino da un, “sistema di gestione aziendale del tutto arbitrario che non ha nulla a che fare con la razionalizzazione delle spese, e nemmeno con le difficoltà annunciate per non aver incassato i crediti della Regione Lazio e del Comune di Roma”. A suo giudizio l'azienda che ha nominato a manager un ex dirigente già in pensione, dovrebbe “ridimensionare le mensilità dei dirigenti e soprattutto mandare definitivamente in pensione chi non ha lavorato poi così bene”.

 

(Acs) Perugia, 19 luglio 2012 – “Manca solo un giorno al pagamento delle quattordicesime ai lavoratori di Umbria Mobilità, ma a quanto pare nelle casse della holding regionale trasporti non c'è liquidità e sarebbero insufficienti anche i 610mila euro che la Giunta regionale è riuscita a mettere sul piatto con l'assestamento di bilancio”.


Massimo Monni, consigliere regionale del Pdl, descrive così gli ultimi sviluppi della vicenda Umbria Mobilità e lo fa evidenziando come le difficoltà che impediscono di accreditare ai dipendenti ed alle loro famiglie “le somme attese, utilissime in un periodo di grosse difficoltà economiche”, derivino da un, “sistema di gestione aziendale del tutto arbitrario che non ha nulla a che fare con la razionalizzazione delle spese, e nemmeno con le difficoltà annunciate per non aver incassato i crediti della Regione Lazio e del Comune di Roma”.

Monni in particolare chiama in causa i manager di Umbria mobilità, precisando che, “incassano stipendi faraonici, nonostante siano stati già collocati in pensione per raggiunti limiti di età da diversi anni”.

Per il consigliere, che ricorda di aver posto il problema più volte negli ultimi anni, occorre proprio “ridimensionare le mensilità dei dirigenti e soprattutto mandare definitivamente in pensione chi non ha lavorato poi così bene”.


È intollerabile - conclude Monni lamentandosi di non essere mai stato ascoltato - che nelle casse di Umbria Mobilità ci siano i soldi per elargire stipendi, di migliaia e migliaia di euro all'anno, a coloro che sono stati ripescati come super-manager, e che invece manchino per 1.300 lavoratori che rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano”. GC/gc

 


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