DISABILI: PERICOLO CADUTA DEL LIVELLO QUALITATIVO E QUANTITATIVO DEI SERVIZI. LE ASSOCIAZIONI INCONTRANO CONSIGLIO E GIUNTA REGIONALE – ATTENZIONE AI PROBLEMI E DISPONIBILITÀ AL CONFRONTO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI
L'Ufficio di Presidenza guidato dal presidente Eros Brega, la Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale dell'Umbria e l'assessore alla sanità Franco Tomassoni per l'Esecutivo regionale hanno incontrato oggi i rappresentanti delle associazioni dei disabili umbri. I rappresentanti di Fish-Umbria (Federazione italiana per il superamento dell'handicap), Fada-Umbria (Federazione associazioni diversamente abili), Fand-Umbria (Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili) e Forum del Terzo settore, hanno illustrato i punti centrali di un documento congiunto con il quale si chiede alla “Politica” di assumersi la responsabilità di offrire una prospettiva di futuro ad un ambito di attività socio-sanitario che in questi ultimi tempi è in sofferenza a causa dei tagli delle risorse statali. L'impegno del Consiglio e della Giunta regionale per approfondire e affrontare le questioni poste dalle associazioni con iniziative che saranno prese sia in sede di Assemblea legislativa, sia di Esecutivo.
(Acs) Perugia, 10 luglio 2012 - L'Ufficio di Presidenza guidato dal presidente Eros Brega, la Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale dell'Umbria e l'assessore alla sanità Franco Tomassoni per l'Esecutivo regionale hanno incontrato oggi i rappresentanti delle associazioni dei disabili umbri e di quelle riunite nel Forum del Terzo settore. Oggetto dell'incontro un primo confronto sulla situazione attuale e sulle prospettive future delle politiche regionali della disabilità alla luce della “difficile” situazione determinata dalla riduzione delle risorse statali riservate al settore.
Da parte dei rappresentanti di Consiglio e Giunta è stata assicurata la massima attenzione e disponibilità al confronto sui temi posti, da concretizzarsi con iniziative che saranno prese sia in sede di Assemblea legislativa, sia di Esecutivo.
I rappresentanti delle associazioni presenti, Fish-Umbria (Federazione italiana per il superamento dell'handicap), Fada-Umbria (Federazione associazioni diversamente abili), Fand-Umbria (Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili) e Forum del Terzo settore, hanno illustrato i punti centrali di un documento congiunto con il quale si chiede alla “Politica” di assumersi la responsabilità di offrire una prospettiva di futuro ad un ambito di attività socio-sanitario che in questi ultimi tempi è in sofferenza a causa dei tagli delle risorse statali. In sostanza, come hanno spiegato Raffaele Goretti e Andrea Tonucci di Fish Umbria, si chiede l'impegno per costruire “un nuovo modello di welfare che realizzi la presa in carico globale delle persone con disabilità, che si faccia carico in toto delle persone disabili e delle loro famiglie, realizzando interventi integrati e maggiormente appropriati”. A questo scopo è stato richiesto l'avvio della sperimentazione della presa in carico globale “in almeno uno dei distretti delle attuali 4 Asl umbre, secondo quanto indicato del modello del 'Progetto individuale' previsto dalla legge '328/2000', e secondo i princìpi della Convenzione Internazionale sui diritti delle persone con Disabilità”.
Della difficile situazione dei disabili e delle loro famiglie, del forte restringimento dei servizi offerti, determinata dal tagli delle risorse ha parlato Guido Botondi della Associazione dei familiari dei disabili (Afad) di Terni che ha sottolineato la necessità di non operare una riduzione matematica delle risorse e di studiare invece soluzioni alternative, “con il concorso delle associazioni e delle famiglie”. E Gianfranco Colasanti dell'Unmil (Unione nazionale mutiliati e invalidi del lavoro) ha lanciato l'allarme sul rischio di “una caduta del livello di qualità della sanità umbra che colpisce in particolare i disabili” ed ha sottolineato l'esigenza di “valutare meglio le politiche di taglio delle risorse che, nella Asl 4 sono realizzate con criteri 'contabili'. Chiediamo una risposta dalla 'Politica' e siamo disposti ad una mobilitazione forte nella sede della massima istituzione regionale, se ciò non avverrà”. E anche il rappresentante del Forum del Terzo settore, Carlo Di Somma ha chiesto “una forte assunzione di responsabilità della politica che metta al centro del sistema le persone con maggiori difficoltà”.
L'assessore Tomassoni, ha spiegato che la Giunta regionale sta operando una “riflessione e un'analisi sull'offerta dei servizi, non farà tagli orizzontali, ma lavora per una rimodulazione dell'offerta di servizi. In una situazione difficile, cui finora si è risposto integrando le risorse del sociale con quelle sanitarie, cosa che oggi non è più possibile, e con i fondi per il sociale statali praticamente azzerati, con la Regione che cerca di sopperire con risorse proprie”. Tomassoni ha detto poi che la Giunta farà proprio il documento presentato dalle associazioni e ne approfondirà i contenuti in sede di Tavolo tecnico-istituzionale della sanità, “ed anche del welfare”, con l'obiettivo di continuare garantire qualità e appropriatezza dei servizi, coinvolgendo nel confronto tutti i soggetti interessati. Il vice presidente del Consiglio, Damiano Stufara, ha fatto la proposta, condivisa dai capigruppo presenti, di approfondire in sede di Conferenza i contenuti del documento delle associazioni “per arrivare ad una proposta condivisa di risoluzione o di ordine del giorno a sostegno delle richieste delle associazioni”.
Per l'Ufficio di Presidenza erano presenti anche il vicepresidente Lignani Marchesani e il consigliere segretario Galanello; per i gruppi Renato Locchi (PD), Cirignoni (Lega Nord, Dottorini (Idv), Buconi (Psi), Monacelli (Udc), Goracci (Comunista umbro), Nevi (Pdl). TB/