Regione Umbria - Assemblea legislativa


CONSIGLIO REGIONALE: “ISTITUZIONE DEL LUOGO ELETTIVO DI NASCITA” - PRESENTATA A PALAZZO CESARONI LA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA REGIONALE DEL GRUPPO UDC

In sintesi

Il capogruppo regionale dell’Udc, Sandra Monacelli, ha illustrato stamani a Palazzo Cesaroni una proposta di legge di iniziativa regionale che stabilisce l’“Istituzione del luogo elettivo di nascita”. Finalità della legge è di consentire la registrazione quale luogo di nascita quello del Comune di residenza effettiva dei genitori, qualora questo avvenga in una struttura sanitaria ubicata altrove.

 

(Acs) Perugia, 5 giugno 2012 - Registrare quale luogo di nascita quello del Comune di residenza effettiva dei genitori qualora questo avvenga in una struttura sanitaria ubicata altrove: è questa la finalità della proposta di legge di iniziativa regionale che stabilisce l’“Istituzione del luogo elettivo di nascita” presentata dal gruppo dell’Udc nel Consiglio regionale dell’Umbria e illustrata oggi a Palazzo Cesaroni dal capogruppo Sandra Monacelli, insieme a Marco Angelini segretario provinciale di Perugia dell’Udc .

 

Con le modifiche da noi proposte al Dpr ‘396/2000’ (regolamento dello stato civile ndr) – ha spiegato Monacelli –, se approvate dal Consiglio regionale, sottoporremo al Parlamento la possibilità di approvare una legge che risolva alcuni inconvenienti di tipo ‘burocratico’ che a volte impediscono la realizzazione di quel naturale collegamento tra territorio di appartenenza e singole nascite. E questa situazione – aggiunge – è determinata, nella nostra regione come in altre, dalla chiusura di diversi ‘punti-nascita’, conseguenza del naturale processo scientifico e tecnologico e dell’evoluzione organizzativa del sistema sanitario regionale. La conseguenza è la registrazione dei nuovi nati nel Comune in cui ha sede la struttura sanitaria dove è avvenuto il parto, cosicché un gran numero di cittadini risulta nato in un luogo diverso da quello di origine dei genitori. Un luogo di fatto estraneo alle proprie radici e agli eventi legati all'infanzia, all'adolescenza, alla crescita, alla dimora e spesso anche all'attività lavorativa ai quali il neonato – ha sottolineato Monacelli - non è unito da alcun legame, sia di carattere affettivo che familiare”.

Il processo di riordino della sanità umbra, ha spiegato Monacelli, comporterà la necessaria chiusura di diversi ‘punti nascita’, alcuni dei quali profondamente radicati nella storia sociale dei territori come ad esempio, non unico, quello di Assisi, e perciò difficile da accettare sotto molti profili, primo fra i quali quello di non legare più la nascita al proprio luogo di vita. Sono però convinta – ha concluso l’esponente dell’Udc – che con questa piccola, ma significativa modifica alla legge nazionale si potrà dare una risposta ai cittadini e alle istituzioni che legittimamente pongono l’esigenza di ‘accogliere e registrare’ nel proprio territorio i nuovi nati fin dal momento del parto, anche se questo non avverrà più in una struttura sanitaria ubicata nel proprio comune”.
 

Per il capogruppo regionale dell’Udc, la proposta di legge persegue quindi la finalità, di “soddisfare tutte le esigenze, pubbliche e private, consentendo ai futuri genitori di affrontare il parto nelle condizioni di salute migliori e più sicure. Prevedendo allo stesso tempo la possibilità di indicare sui registri di stato civile, e su tutte le successive certificazioni anagrafiche come luogo di nascita quello in cui ogni nuovo individuo è effettivamente incardinato”.

 

SCHEDA

La proposta di legge di iniziativa regionale “Istituzione del luogo elettivo di nascita” si compone di un solo articolo suddiviso in tre commi. Si stabilisce che qualora la nascita avvenga in una struttura sanitaria ubicata in Comune diverso da quello di residenza dei genitori, spetti a questi ultimi (congiuntamente o, in caso di mancanza, lontananza, incapacità o altro impedimento a uno dei due) la facoltà di indicare il luogo elettivo di nascita del bambino. Il luogo elettivo di nascita può essere individuato esclusivamente nel comune italiano di residenza dei genitori o di residenza della madre. Qualora la madre risieda all’estero il luogo di nascita da dichiarare potrà essere soltanto quello dove è effettivamente avvenuta la nascita. L’ufficiale dello stato civile del luogo effettivo di nascita riceve la dichiarazione e la trasmette d’ufficio, entro tre giorni, all’ufficiale dello stato civile del luogo elettivo di nascita. Quest’ultimo provvede all'annotazione nell’archivio nonché in ogni altro atto e registro dello stato civile. Tb/

 

FOTO CONFERENZA STAMPA UDC: http://goo.gl/aoJjf


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