SANITÀ: “LA RIFORMA È UNO DEI PASSAGGI PIÙ IMPORTANTI DI QUESTA LEGISLATURA REGIONALE” - GORACCI (COMUNISTA UMBRO) EVIDENZIA ALCUNE “CRITICITÀ PARTICOLARMENTE IMPORTANTI”
Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) interviene sul progetto di riforma sanitaria per sottolineare “alcuni punti di criticità particolarmente importanti”. Per Goracci si dovrà “tornare a un ruolo forte di programmazione coordinata con tutti i soggetti interessati, con una visione omogenea e unitaria”, “deospedalizzare garantendo risparmi e miglioramento della qualità della vita”, approfondire la questione dell'accreditamento delle strutture private e intervenire sulle liste d'attesa, “fornire aiuti economici per assistere dignitosamente malati gravi con disabilità pesanti che vivono in famiglia”, “eliminare l'inutile presenza di due aziende ospedaliere”, adottare una legge sul trasporto sanitario e cogliere “la disponibilità di cittadini e associazioni che fanno proposte operative per migliorare i servizi”.
(Acs) Perugia, 26 maggio 2012 – Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) interviene sulla “riforma sanitaria che approderà in Consiglio prima dell’estate”, definendola “uno dei passaggi più importanti per questa legislatura regionale”. Annunciando l'intenzione di studiare con attenzione il provvedimento prima di decidere come votare, Goracci ribadisce “alcuni punti di criticità particolarmente importanti”.
“So bene – spiega il consigliere regionale - che in campo sanitario l’Umbria è una delle Regioni italiane che ha più meriti. L’universalità del servizio è una realtà, la legge 833 qui è stata applicata ad un buon livello, nonostante i tagli governativi qui i cittadini non sono stati spremuti come altrove e il livello dei servizi è stato sempre buono con punte di eccellenza. Con questa doverosa premessa non posso però non sottolineare i punti di criticità che, secondo me, vanno rimossi. La scellerata politica di Monti che toglie e taglia solo verso i più bisognosi, i più poveri e fa strage di diritti conquistati nel tempo, imporrà non solo razionalizzazioni ma dolorosi tagli e allora qui occorre il coraggio delle scelte e toccare anche gli intoccabili. Sarà necessario – evidenzia Goracci - ritornare a un ruolo forte di programmazione coordinata con tutti i soggetti interessati, con una visione omogenea e unitaria di una realtà che conta 900mila abitanti (non dimenticando certo alcune peculiarità che necessitano di risposte specifiche e particolari, come la positiva scelta sul mantenimento del punto nascita a Gubbio - Gualdo). Programmare di più e meglio vuol dire anche deospedalizzare con risparmi e miglioramento della qualità della vita, evitando così macroscopiche anomalie nella spesa e nell’erogazione di servizi che oggi esistono tra diverse Asl (e qui un approfondimento lo meriterebbe anche la questione dell’accreditamento e le furbate dei privati che facilmente coprono spazi necessari per i servizi). A tal proposito le liste di attesa indignano e preoccupano i cittadini e si capisce come il buon giudizio sulla sanità va a scemare pesantemente”. Per Goracci serve poi “uno sforzo forte e maggiore per dotarsi (i distretti in particolare) di strumenti, professionalità, aiuti economici per assistere dignitosamente malati gravi con disabilità pesanti che vivono in famiglia. Il superamento della inutile presenza di due aziende ospedaliere porterebbe importanti risparmi: si eliminerebbero dei doppioni che non servono di certo a innalzare al qualità dei servizi. E poi qualche 'potere supremo' dovrà pur fare qualche passo indietro, non solo i cittadini e i lavoratori”.
Il consigliere regionale rimarca inoltre che “in questi giorni assistiamo alla protesta di lavoratori del 118. L’Umbria sembra che sia l’unica Regione del centro Italia a non avere una legge che riguarda il trasporto sanitario e ciò consente sfilacciamenti che portano a gare tendenti sempre e solo al massimo ribasso e mettono in seria discussione la presenza di professionalità adeguate, mentre si vanno a colpire i diritti e la dignità dei persone che hanno decenni di lavoro altamente qualificato alle spalle. Andrà colta di più e meglio la disponibilità di cittadini e associazioni che ci fanno proposte operative (e non speculative) per migliorare i servizi, come hanno fatto le associazioni di diabetici dell’Umbria che da un anno ci hanno presentato una proposta di legge quadro non ancora presa in considerazione. Meno personale per la burocrazia d’ufficio – propone infine Goracci - di più sul territorio, nei luoghi di lavoro, anche per affrontare i due tristi primati della nostra regione: morti per incidenti sul lavoro e morti per droga. Credo che tenere in debito conto quanto sopra esposto non possa che migliorare la sanità umbra”. RED/mp