SANITÀ: “SUL RIORDINO DEL SISTEMA REGIONALE AVVIARE PROFONDO E PARTECIPATO PROCESSO DEMOCRATICO” - GORACCI (COMUNISTA UMBRO) “NO A SEMPLICE RIDUZIONE ASL CHE NON TIENE CONTO DEL POLICENTRISMO”
Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) interviene sulle questioni relative al riordino del sistema sanitario regionale e parla di “semplice riduzione delle Asl che non tiene conto del policentrismo umbro” e che le Asl stesse “sono state pensate e disegnate come parte dell'articolazione democratica dell'Umbria. Secondo Goracci, un processo di riforma “su temi così sensibili” deve essere avviato attraverso una profonda ed efficace e partecipata iniziativa democratica, ripensando anche il rapporto con l'Università “che in passato ha dato prestigio all'offerta sanitaria e che oggi è un moltiplicatore di inefficienza”.
(Acs) Perugia, 16 maggio 2012 - Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) interviene sulle questioni relative al riordino del sistema sanitario regionale e parla di “semplice riduzione delle Asl che non tiene conto del policentrismo umbro” e che le Asl stesse “sono state pensate e disegnate come parte dell'articolazione democratica dell'Umbria. Secondo Goracci, un processo di riforma “su temi così sensibili” deve essere avviato attraverso una profonda ed efficace e partecipata iniziativa democratica, ripensando anche il rapporto con l'Università “che in passato ha dato prestigio all'offerta sanitaria e che oggi è un moltiplicatore di inefficienza”.
“Il Governo Monti – dice Goracci - prepara una nuova riduzione della spesa sanitaria di 1,5 miliardi di euro che investirà pesantemente anche
Secondo l'esponente del gruppo Comunista umbro se si affronta la riorganizzazione delle Asl, non si affronta la “burocrazia sanitaria, ma si parla di funzioni legate al territorio, ai cittadini che ci vivono, alla domanda di salute. Le Asl sono state pensate, disegnate come parte dell'articolazione democratica dell'Umbria. Quell'impianto ha consentito anche una crescita qualificata dell'offerta sanitaria e la territorialità di servizi importanti. Ora si risponde con una logica non condivisibile che semplicemente riduce il numero delle Asl, senza tenere conto del policentrismo regionale. Bisogna proporre un impianto altrettanto qualificato e rigoroso, altrimenti sono evidenti i rischi di un abbassamento generale dei livelli di salute e aspettativa della nostra gente”.
Goracci si dice convinto che non si possa avviare un processo di riforma su temi così sensibili “senza un profondo processo democratico che investa associazioni, forze sociali, territori e cittadini. Da parte mia – sottolinea - ritengo che bisogna partire dalla rimessa in discussione delle aziende ospedaliere e dei rapporti con l'Università. In una drastica riduzione delle risorse non può esserci chi mantiene inalterate le proprie. Il rapporto con l'Università – spiega - ha dato in passato prestigio all'offerta sanitaria in Umbria. Oggi è un moltiplicatore di inefficienza e, a volte, spinge in basso la qualità”.
“A ben guardare – aggiunge Goracci -, altri ospedali considerati periferici offrono una più alta specializzazione, ben oltre i confini regionali. Infine è evidente che se si parla di due Asl, queste non possono che essere provinciali. Altre ipotesi sono non solo astruse, ma rompono equilibri consolidati, dando il via a giustificati campanilismi. Meglio una sola Asl – conclude il consigliere regionale - e un forte rafforzamento dei distretti territoriali in termini di risorse, personale, più ampie professionalità e mezzi, così da coprire una riconversione di vecchi siti e di centri di intervento programmatico e potenziare l'aiuto alle famiglie che sono lasciate drammaticamente sole ad affrontare malattie e gravi disabilità”. RED/tb