RIFORMA SANITÀ: “UNICA AZIENDA OSPEDALIERA A PERUGIA E UNA SOLA ASL FUORI DAL CAPOLUOGO. IL RESTO È ‘MELINA’” - ZAFFINI (FARE ITALIA) CRITICO PER IL MANCATO COINVOLGIMENTO DI CONSIGLIO E SOCIETÀ REGIONALE
Il consigliere regionale Franco Zaffini (Fare Italia) critica l'assessore regionale alla sanità per il mancato coinvolgimento della società e della stessa Assemblea di Palazzo Cesaroni sui temi della riforma sanitaria. Lo critica per l'uso improprio di strutture ospedaliere e di dirigenti sanitari in sedi di partito; ma anche per il tentativo di affrontare il difficile tema del riequilibrio endoregionale. A suo giudizio, comunque, una semplificazione vera della sanità umbra si ottiene solo con una azienda ospedaliera unica da ubicare a Perugia e con una altrettanto unica Asl, “fuori Perugia”.
(Acs) Perugia 11 maggio 2012 – “E’ paradossale che l’assessore Tomassoni nella sua road-map per spiegare i contenuti della mitica riforma della Sanità umbra abbia coinvolto, in qualche caso, addirittura i direttori generali nelle sedi di partito; abbia utilizzato persino gli spazi ospedalieri; ma non ha ancora minimamente ascoltato né la società regionale né, tanto meno, figuriamoci, il Consiglio regionale”.
E’ quanto afferma il consigliere di Fare Italia Franco Zaffini, a margine delle dichiarazioni rilasciate ieri dall’assessore regionale alla sanità Franco Tomassoni e riprese oggi dalla stampa locale. Zaffini Rimprovera a Tomassoni una sorta di “delirio da statista, che conoscendolo non gli attribuiamo di certo, nel pericolarsi a ridisegnare addirittura i confini di un ipotetico riequilibrio endoregionale: una partita aperta da più di vent’anni che ha visto fallire protagonisti ben più attrezzati sia dell’assessore che della Giunta e della maggioranza attuali”.
E' del tutto evidente, osserva Zaffini, “che per siffatta partita serva il coinvolgimento di tutti e difficilmente funziona il solito modello del fatto compiuto. I territori, e tutte le forze politiche, dovranno essere coinvolti per discutere e condividere scelte che si preannunciano ardue. In ogni caso – prosegue Zaffini - fin da adesso va riaffermato che l’Umbria è policentrica o non è. All’ipotesi ventilata da Tomassoni di ‘ricondurre il tutto e la complessità dell’Umbria a due su Perugia e Terni’, cosa che riporterebbe il dibattito indietro di oltre 20 anni, preferiamo fin da ora – spiega - l’avverarsi della minaccia dell’accorpamento dell'Umbria con un’altra Regione”.
“Sempre di più, ed oggi a maggior ragione - sottolinea Zaffini – riaffermiamo la necessità di una semplificazione vera con una Azienda Ospedaliera unica avente sede a Perugia, per evidenti motivi di contiguità con l’Università, ed un'Azienda Sanitaria, unica, con sede fuori Perugia, comunque caratterizzata da un numero di Distretti tale da garantire l’integrazione dei servizi e le specificità territoriali; distretti che dovranno agire con una gestione per obiettivi e con autonomia finanziaria ed amministrativa, in un’ottica di responsabilizzazione spinta e dentro un quadro strategico e di coordinamento generale. Solo questa – conclude - è la vera Riforma. Tutto il resto è melina. Siamo rotti ai giochi della politica fino a capire che laddove si prefigura che tutto cambia lo si fa gattopardescamente affinché nulla cambi”. GC/gc