Regione Umbria - Assemblea legislativa


SANITÀ: “FARE CHIAREZZA SULLA MOBILITÀ PASSIVA VERSO LA TOSCANA E SUI LIMITI DELLE PRESTAZIONI EROGABILI DALL'ISTITUTO ‘CESALPINO’ DI TERONTOLA” - UNA INTERROGAZIONE DI ZAFFINI (FARE ITALIA)

In sintesi

Il consigliere regionale di Fare Italia, Franco Zaffini, che ha presentato una interrogazione alla Giunta per conoscere “tutte le ragioni che negli ultimi tre anni hanno fatto incrementare in maniera vertiginosa la mobilità passiva dell’Umbria”. Zaffini ritiene urgente “fare chiarezza sui flussi tra Umbria e Toscana, sui livelli delle prestazioni erogate nella regione limitrofa e sul perché, ad esempio, negli ultimi tre anni oltre seimila ternani hanno attraversato l’intera regione per eseguire un esame diagnostico a Terontola”.

 

(Acs) Perugia, 13 marzo 2012 - “Una vera e propria emorragia di utenza dall’Umbria verso la Toscana è quella che si sta verificando negli ultimi anni in ambito sanitario, in particolar modo per le prestazioni specialistiche di diagnostica come Tac e Risonanze magnetiche”. Lo afferma il consigliere regionale di Fare Italia, Franco Zaffini, che ha presentato una interrogazione alla Giunta per conoscere nel dettaglio “tutte le ragioni che negli ultimi tre anni hanno fatto incrementare la mobilità passiva dell’Umbria in maniera vertiginosa, mentre quella attiva (pazienti giunti da altre regioni) è gradualmente diminuita, determinando un ‘saldo di mobilità’ che è passato da circa 10 milioni e mezzo del 2008 a 6 milioni e mezzo del 2010”.

 

“Dal quadro generale, già poco felice, dell’incidenza della mobilità passiva in Umbria – riferisce Zaffini – emerge un dettaglio anomalo che riguarda la Toscana, l’unica tra le regioni che richiamano utenza dall’Umbria (Lombardia, Veneto, Emilia e appunto Toscana) a far registrare un incremento negativo del saldo di mobilità di oltre il settantacinque per cento. Dal 2008 al 2010, infatti – spiega sempre Zaffini – a fronte di un saldo di mobilità rimasto pressoché invariato nelle altre regioni, per quanto riguarda la Toscana si è registrato un sensibile calo della mobilità attiva (ossia pazienti che dalla Toscana vengono a farsi curare in Umbria), pari a circa il dodici per cento, mentre le prestazioni per utenti che dall’Umbria si sono recati in Toscana sono aumentate notevolmente di numero, con un fatturato che ha sfiorato i trenta milioni di euro nel 2010”.

 

Il consigliere di Fare Italia, ricorda inoltre che “nel 2006 la Regione Umbria e la Regione Toscana hanno sottoscritto degli accordi per il contenimento della mobilità passiva che sembrano aver funzionato per i confinanti, mentre non hanno sortito alcun effetto, anzi sono risultati fallimentari, per l’Umbria. Andando a verificare nello specifico – afferma ancora l’esponente d’opposizione – risulta che un terzo del fatturato della mobilità passiva diretta in Toscana non è riferibile a prestazioni professionali di particolare eccellenza, ma alla diagnostica strumentale ambulatoriale ed è indirizzato nella quasi totalità alla struttura privata convenzionata, ‘A. Cesalpino’ di Terontola, istituto che nel solo 2010 ha fatturato oltre cinque milioni di euro sui quasi sette della mobilità passiva diretta in Toscana per la diagnostica. A rendere ancora più gravi queste anomalie – dice ancora il consigliere di Fare Italia – c’è la questione dei ‘tetti di spesa’: il ‘Cesalpino’, infatti, come tutte le strutture toscane, private o pubbliche, che accolgono utenza dall’Umbria, ha un sistema alquanto discutibile per fissare i tetti delle prestazioni erogabili che si traduce in una sorta di sanatoria a posteriori di quanto speso annualmente dalle Asl e dagli Istituti privati. Mentre per le strutture umbre e per le Asl regionali – incalza Zaffini – i tetti finanziari si fissano all’inizio dell’esercizio annuale, il tetto per il 2010 della mobilità passiva diretta in Toscana è stato fissato con determinazione dirigenziale il 23 dicembre dello stesso anno, stabilendo che coincidesse semplicemente con il fatturato 2009 e ad oggi non è ancora possibile conoscere quali siano i limiti di spesa per il 2011”.

 

“Ritengo – conclude Zaffini – occorra urgentemente fare chiarezza sui flussi tra Umbria e Toscana, sui livelli delle prestazioni erogate nella regione limitrofa e sul perché ad esempio, negli ultimi tre anni oltre seimila ternani hanno attraversato l’intera regione per eseguire un esame diagnostico a Terontola, piuttosto che dirigersi molto più comodamente vicino casa”. RED/mp


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